LA STORIA

Tzoone, la piattaforma italiana che vuole diventare il LinkedIn del calcio

Lanciata nel 2019 dalla startup potentina Antalia, Tzoone nasce dall’esperienza personale di Ettore Savoia, ex calciatore che ha sentito l’esigenza di un network per il mondo del pallone, con un focus sui giovani. Ha già raccolto oltre 3mila iscritti e ora ha in corso una campagna di equity crowdfunding su BacktoWork

Pubblicato il 27 Ott 2020

Photo by Tevarak Phanduang on Unsplash

Un network per connettere giocatori, allenatori e agenti nell’ambito del calcio locale e delle categorie minori: è questa la scommessa di tzoone, piattaforma digitale lanciata nel 2019 dalla startup potentina Antalia.

Per finanziarsi la società ha avviato una campagna di equity crowdfunding sulla piattaforma BacktoWork. L’obiettivo è raccogliere almeno 50 mila euro, da utilizzare per migliorare i servizi pensati per gli utenti e investire in ambito marketing e comunicazione.

Ettore Savoia, Co-founder e ideatore di Antalia e tzoone, ha raccontato a EconomyUp il funzionamento della piattaforma, i vantaggi offerti agli utenti e i programmi per il futuro.

Tzoone: visibilità, network e informazione

L’idea per tzoone nasce nel 2014 dall’esperienza personale di Ettore Savoia: “Ero un calciatore che militava fra l’ultimo gradino dei professionisti e il primo dei dilettanti, la serie D” . ‘’Militavo in una società che non pagava gli stipendi da mesi e mi sono ritrovato a dormire in macchina per qualche notte prima di abbandonare il calcio e dedicarmi all’università”.

L’intuizione è arrivata in modo automatico: una piattaforma che offrisse visibilità, informazione e networking avrebbe potuto svoltare la sua situazione, offrendo una serie di possibilità fino a quel momento inaccessibili. Dopo anni di ricerche e studi nell’agosto del 2019 Savoia ha lanciato tzoone, soprattutto grazie all’investimento iniziale del co-founder Luigi Spera.

Tzoone, dall’Italia al Sud America

Tzoone ha ricevuto una risposta positiva sul mercato italiano, registrando circa 3.000 utenti negli ultimi tre mesi del 2019. L’arrivo della pandemia di nuovo coronavirus, poi, ha costretto il mondo del calcio a fermarsi: “La flessione è stata evidente nel 2020, ma siamo online da appena 12 mesi. Ironizzando, direi che siamo partiti nell’anno sbagliato” fa notare Savoia.

La società ha approfittato del periodo di stop dei campionati per supportare le attività locali e rafforzare la propria struttura tramite l’inserimento di un team specializzato in ambito legale.

Ora, seppur lentamente, le attività stanno riprendendo e negli ultimi mesi tzoone ha stretto accordi con operatori nel mondo dell’abbigliamento calcistico e con una serie di comitati regionali. Secondo Savoia, infatti, è importante riuscire a raggiungere “una massa critica di utenti per ottenere il ‘network effect’”.

La piattaforma è stata pensata per il mercato italiano, ma grazie a diverse campagne pubblicitarie sui social tzoone ha subito preso piede anche in Sud America, raccogliendo utenti in Argentina, Colombia e Brasile.

I servizi aggregati in un’unica piattaforma

I servizi offerti da tzoone si rivolgono a chiunque operi nel mondo del calcio e puntano a collegare atleti, club e addetti ai lavori. I principali ambiti di attività si dividono quindi tra il network e la tzoone TV e i servizi gestionali offerti ai club, dalla Serie C alla Terza categoria.

Al centro della piattaforma rimane saldo il ruolo del calcio giovanile. Accedendo al sito, infatti, gli atleti hanno la possibilità di creare un vero e proprio network, entrando in contatto diretto con gli intermediari e le società del mondo professionistico o dilettantistico, gli allenatori e gli operatori medico-sanitari, ma anche i giornalisti e gli addetti marketing.

La funzione “calciomercato”, inoltre, consente alle società di creare annunci e ai giocatori di presentare la propria candidatura, tutto in formato digitale.

Integrando diversi servizi in un’unica piattaforma tzoone punta in primo luogo ad assicurare visibilità ai propri utenti: “Dopo aver scaricato l’app è possibile condividere video registrati o dirette che saranno proposte a tutta la rete tzoone per 72 ore. Chiunque sia interessato può contattare l’atleta o la figura professionale, creando così opportunità lavorative” spiega Savoia.

L’algoritmo per tracciare le squalifiche

Spesso, nei campionati dilettanti o di Serie C i club mettono in campo giocatori che non hanno scontato turni di qualifica nella passata stagione. In questo caso, se la squadra avversaria è a conoscenza dell’errore, può fare ricorso e vincere la partita senza nemmeno giocare.

Tramite un algoritmo proprietario, tzoone è in grado di prevenire questa evenienza tracciando tutti i provvedimenti disciplinari dei tesserati in campo: “Anziché sfogliare i lunghi e tortuosi comunicati delle varie leghe di appartenenza, il club può comodamente digitare nome e cognome del tesserato proprio o della squadra avversaria ed evitare il rischio di schierare persone che non abbiano scontato turni di squalifica” afferma Savoia.

L’equity crowdfunding per raccogliere 200milioni

Tramite la piattaforma BacktoWork, tzoone ha avviato una campagna di equity crowdfunding con cui punta a raccogliere tra i 50 e i 200 mila euro.

Oltre ad assicurare la sostenibilità del proprio modello di business e sviluppare nuove funzionalità, la società punta anche a investire in ambito marketing, comunicazione e customer care, con l’obiettivo di acquisire feedback e supportare gli utenti nella fase post-subscription.

“Ora serve spingere sull’acceleratore e farsi conoscere in modo da entrare capillarmente all’interno del territorio nazionale, senza dimenticare la fertilità del mercato internazionale” spiega il Savoia, che poi conclude: “Il nostro obiettivo è quello di diventare il LinkedIn del calcio entro il 2030”.

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Laura Loguercio
Laura Loguercio

Primo ho studiato Filosofia, poi ho scoperto il mondo del digitale. Scrivo di società, ma con un occhio per l’innovazione.

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