RICERCA & INNOVAZIONE

Trasferimento tecnologico: 4 startup che arrivano dall’università

Cosa può nascere dalla sinergia tra ricerca e imprenditorialità? Vediamo l’esempio di 4 startup italiane nate dal trasferimento tecnologico, vincitrici del PNI – Premio Nazionale per l’Innovazione 2023

Pubblicato il 06 Dic 2023

trasferimento tecnologico startup

L’innovazione nasce dalla ricerca, ma spesso il mondo accademico e quello imprenditoriale e industriale viaggiano su strade separate. Fa da ponte tra queste due aree troppo spesso separate il trasferimento tecnologico, ovvero tutte quelle attività alla base del passaggio da ricerca a business tramite la creazione di nuove imprese e startup.

Cosa può nascere da questa collaborazione virtuosa? Vediamo l’esempio di 4 startup italiane, spin-off di importanti università, che si sono conquistate la vittoria del PNI – Premio Nazionale per l’Innovazione: il contest che vede sfidarsi i migliori progetti innovativi nate da Università italiane ed Enti di ricerca.

Trasferimento tecnologico 2023: 4 innovative startup dalle Università italiane

Focoos Ai: Visione artificiale a misura d’impresa

Focoos AI è una startup innovativa spin-off del Politecnico di Torino, guidata dal CEO Antonio Tavera (Teaching Assistant al Politecnico per 3 anni) e dalla Presidente Barbara Caputo, Professoressa Ordinaria e direttrice dell’Hub sull’Intelligenza Artificiale dell’ateneo. Incubata presso I3P, la startup fornisce un software avanzato che, utilizzando le cosiddette Frugal Neural Networks, automatizza la creazione di reti di visione artificiale ottimizzate per qualsiasi dispositivo. 

L’utilizzo dell’AI per applicazioni di visione artificiale su dispositivi a basso consumo energetico come satelliti o droni rappresenta notevoli sfide per le aziende. I modelli tradizionali di AI sono spesso sovradimensionati, il che significa che richiedono notevoli risorse computazionali ed energia. Focoos AI fornisce un software all’avanguardia che, seguendo i requisiti dei clienti relativi all’applicazione finale, alle specifiche hardware e ai dati, progetta e addestra automaticamente reti neurali ottimizzate su misura evitando di dipendere da hardware costosi, eliminando compiti manuali dispendiosi e riducendo al minimo gli errori umani.

Così facendo, Focoos AI accelera il time to market, migliora la performance e minimizza i costi.

“La tecnologia riduce significativamente il consumo di energia” specifica Tavera, “migliora l’efficienza operativa e consente l’elaborazione dei dati in tempo reale sui dispositivi stessi”.

Foreverland: Cioccolato sostenibile senza cacao

Foreverland è spin-off dell’Università di Bari e startup foodtech che ripensa il cioccolato in chiave sostenibile. Fondata a Milano da Massimo Sabatini, Massimo Brochetta, Giuseppe D’Alessandro e Riccardo Spizzichino, negli ultimi 12 mesi ha lavorato per realizzare Freecao, prodotto pensato per essere il successore del cioccolato. Freecao è realizzato senza l’uso di cacao, con pari attenzione al gusto e alla sostenibilità. La coltivazione di cacao comporta infatti enormi problemi di sostenibilità, e a causa del cambiamento climatico potrebbe addirittura sparire. Per superare questo ostacolo, Foreverland utilizza ingredienti locali e tecnologie esistenti con un tocco di innovazione per creare un cioccolato innovativo per le persone e per il pianeta.

“La missione di Foreverland è ridurre drasticamente le emissioni di CO2 e il consumo di acqua nell’industria alimentare valorizzando la carruba, di cui l’Italia è il secondo produttore mondiale,” spiega Massimo Sabatini, CEO & co-founder.

La carruba è un legume originario del bacino del Mediterraneo. Produce semi ricchi di carboidrati, proteine, fibre e minerali, e la sua polpa è utilizzata per la produzione di addensanti, dolcificanti e coloranti naturali. Una delle sue caratteristiche principali è che si tratta di una pianta che può essere coltivata in modo sostenibile: richiede poche risorse idriche e ha un effetto positivo sul suolo. Foreverland produce così cioccolato con una riduzione dell’80% delle emissioni di CO2 e del 90% del consumo di acqua rispetto al cacao.

Preinvel: Filtro dell’aria a costo zero, usando la stessa aria

Anch’essa spin-off dell’Università di Bari, con sede a Grottaglie (Taranto), la startup Preinvel ha brevettato un filtro industriale che abbatte le più pericolose emissioni inquinanti con zero costi di manutenzione, utilizzando gli effetti filtranti dei flussi di aria. In pratica, usa l’aria per pulire l’aria.

La sua tecnologia si basa sul principio di Bernoulli, che spiega come più un fluido (quale l’aria) si muove velocemente in una certa zona, più diminuisce la sua pressione. Questo principio permette di catturare polveri fini inferiori a 0.5 micron prodotte da attività civili ed industriali, grazie a un sistema di filtro fluidodinamico brevettato in Cina, Giappone, Russia, Canada, Italia ed Europa.

La tecnologia prevede costi di manutenzione prossimi allo zero, poiché non prevede sistemi di cattura meccanici o elettrici, e ha già catturato l’attenzione di importanti realtà industriali per applicazioni che spaziano dal siderurgico al navale, fino ad applicazioni militari per bonificare zone di guerra bombardate da armi chimiche.

“La mission della PREINVEL è favorire uno sviluppo industriale ecosostenibile che garantisca una crescita economica sana, ma soprattutto che concili il diritto al lavoro con il diritto alla salute” sottolinea il CEO Raffaele Nacchiero.

Livgemini: Diagnostica di aneurismi con i gemelli digitali

LivGemini è una startup spin-off dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” nata dal progetto europeo Horizon 2020-Research and Innovation- MeDiTATe”. Fondata da Marco Biancolini, Professore Associato dell’Università, e Leonardo Geronzi, dottorando e CEO, ha sviluppato uno strumento avanzato di prevenzione, diagnosi e monitoraggio dell’aneurisma dell’aorta basato su Medical Digital Twin, applicazione medica del gemello digitale.

“La partnership tra università, ospedali e aziende è alla base dell’idea imprenditoriale LivGemini, che integra competenze mediche avanzate con metodi di simulazione innovativi basati sul Medical Digital Twin” spiega il CEO Leonardo Geronzi.

L’attuale criterio per l’accesso alla chirurgia in caso di aneurisma aortico prevede la valutazione esclusiva del diametro e risulta spesso inaccurato, causando elevati tassi di mortalità tra i pazienti non operati. Utilizzando la tecnologia del gemello digitale, team di LivGemini ha sviluppato e testato un prototipo basato su modellazione 3D avanzata e analisi emodinamica real-time, arricchito da previsioni AI, per il sostegno al medico nella diagnosi accurata e nella prognosi dell’aneurisma dell’aorta, con l’obiettivo di diminuire la mortalità associata a tale patologia.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

E
Redazione EconomyUp
email Seguimi su

Articoli correlati

Articolo 1 di 3