OPEN INNOVATION IN PRACTICE

Industria4.0, 9 startup che aiutano ad andare verso lo smart manufacturing

L’Osservatorio Startup Intelligence ha censito 163 startup, che a livello globale hanno raccolto 2,6 miliardi di dollari. In Europa e in Italia i numeri sono ben diversi ma non mancano le realtà di valore internazionale. Sono state presentate a una platea di innovation manager. Ecco quali sono e che cosa cosa fanno

Pubblicato il 23 Mar 2018

Industria4.0

“Industria 4.0” è un termine coniato per riferirsi alla quarta rivoluzione industriale ed è stato al centro dell’attenzione di tanti nel corso dell’ultimo anno. Oggi è diventato sinonimo di tecnologia, di competitività, di innovazione, di efficienza ma spesso vi è un abuso del termine “4.0”. Spesso viene utilizzato perché è diventato uno slogan particolarmente di moda e invece occorre ricordare che Industria 4.0 è quell’insieme di tecnologie digitali che stanno sconvolgendo le imprese industriali e manifatturiere: si è aperta l’ardua strada verso lo Smart Manufacturing, ovvero l’interconnessione e la cooperazione delle risorse (impianti, persone, informazioni) sia interne alla Fabbrica sia distribuite lungo la catena del valore.

LE STARTUP PER LA MANUTENZIONE PREDITTIVA

All’interno dell’Osservatorio Startup Intelligence è stato quindi dedicato un filone di ricerca proprio a questo tema: sono state censite 163 nuove iniziative imprenditoriali, che sono state fondate a partire dalla seconda metà del 2012 e che hanno ricevuto finanziamenti negli ultimi due anni e mezzo (dal giugno 2015 al gennaio 2018). Dal momento che Industria 4.0 è un tema altamente trasversale che coinvolge diversi processi aziendali ed è caratterizzato da una notevole eterogeneità di tecnologie implicate, la ricerca ha condotto un’analisi che ha classificato le startup per ambito applicativo (area di processo a cui è rivolta una determinata soluzione offerta) e per Smart Technology utilizzata. Inoltre, per quanto riguarda le soluzioni in ambito “gestione della manutenzione”, la manutenzione predittiva si conferma il più importante trend innovativo in questo ambito: raccoglie l’insieme di soluzioni che hanno l’obiettivo di monitorare la condizione degli asset industriali e, sulla base di misurazioni e analisi di segnali, predire i guasti prima che accadano. Pertanto, si è deciso di approfondire lo studio delle soluzioni di manutenzione predittiva segmentandole per le diverse funzionalità offerte (fornitura di sensoristica hardware e servizio di diagnostica (tramite monitoraggio dei dati raccolti), fornitura del solo servizio di diagnostica, fornitura del servizio di prognostica, soluzioni end-to-end (dalla sensoristica alla prognostica).

I risultati della ricerca sono stati presentati da Giovanni Miragliotta e Gianluca Tedaldi, rispettivamente Direttore e Ricercatore dell’Osservatorio Industria 4.0 del Politecnico di Milano, e da Irene Roda, Co-Direttore dell’Osservatorio TeSeM – Tecnologie e Servizi per la Manutenzione, lo scorso 20 marzo al Workshop di Startup Intelligence dedicato a questa tematica. L’incontro ha ospitato il pitch di 9 startup di fronte alla platea della community degli Innovation Manager italiani; tra le aziende della community presenti, anche Acantho, ACI, Amadori, BNL Gruppo BNP Paribas, Consip, Danieli, E.ON, Edison, Enel, Eni, Esselunga, FCA Group, Ferrero, Ferrovie dello Stato Italiane, Gruppo Hera, Lavazza, Leonardo, Lombardia Informatica, Pelliconi, Pirelli, Poste Italiane, Prysmian Group, Rai Way, Siram, Unicoop Firenze.

INDUSTRIA4.0: 163 STARTUP , 2,6 MILIARDI DI FINANZIAMENTI

La ricerca sulle 163 startup censiste ha evidenziato finanziamenti che superano globalmente i 2,6 miliardi di dollari con una media di circa 21 milioni di dollari per startup, dimostrando così un grande e crescente interesse sul tema. Dal punto di vista geografico, in Europa non mancano interessanti iniziative imprenditoriali (35,2% del campione), ma il contesto per la crescita si conferma meno favorevole: se negli USA le startup statunitensi (che raccolgono nel complesso oltre l’80% dei finanziamenti totali) vantano una media di 29,8 milioni di dollari/startup, in Europa la media è di circa 3 milioni di dollari/startup. L’Italia ospita interessanti realtà che talvolta vengono riconosciute internazionalmente: è il caso di Springa (Kickstarter. com, crowdfunding: 1,1 milioni di dollari raccolti in 40 giorni), la startup incubata in PoliHub che ha sviluppato Goliath, la macchina utensile mobile per taglio e incisione senza limiti, presentata dal co-Founder e CEO Lorenzo Frangi. Questa innovativa modalità di lavoro risolve alcuni dei problemi delle tradizionali macchine CNC, come la limitata area di lavoro, l’ingombro, il prezzo elevato e la mobilità. Nello stesso ambito applicativo, ossia quello del Production Management nella Smart Factory, anche Smart Factory. Nel suo pitch Lucia Tagliabue ha spiegato come la startup abbia sviluppato da un lato un innovativo sistema di automazione riconfigurabile in grado di gestire le fasi di assemblaggio, stampa e altri processi di lavorazione, dall’altro alimentatori di ultima generazione che grazie al controllo visivo e all’utilizzo di bracci robotici consentono di gestire le stazioni di carico e scarico con dinamicità per la maggior parte delle componenti di assemblaggio, all’insegna della massima flessibilità operativa.

Nell’ambito del Logistics Management nella Smart Factory figura invece Nextome, presentata al Workshop dal CEO e co-founder Domenico Colucci. La startup ha sviluppato un sistema di localizzazione e navigazione per gli spazi chiusi (laddove il GPS non è efficace) estremamente semplice da installare; l’applicazione sviluppata da Nextome si serve di dati raccolti da sensori distribuiti in un ambiente (beacons) e tramite un algoritmo proprietario elabora i segnali identificando la posizione dell’utilizzatore e permettendo di accedere semplicemente a servizi di navigazione, proprio come siamo soliti fare con Google Maps.

Nell’ambito Predictive Maintenance troviamo cinque startup che hanno partecipato all’evento. Cohaerentia, spin-off del Politecnico di Milano, rientra nell’ambito del CM Hardware + Diagnostic Solutions e ha l’obiettivo di sviluppare, produrre e commercializzare innovativi sistemi di misura basati su sensori a fibra ottica per la diagnostica predittiva e il monitoraggio integrale o distribuito di complesse linee di produzione ed importanti manufatti industriali o civili. La tecnologia proposta da Cohaerentia e spiegata dal CEO Maddalena Ferrario presenta vantaggi di minima invasività, elevata resistenza meccanica e alla corrosione, immunità alle interferenze elettromagnetiche, remotizzazione e versatilità. Nella categoria delle Diagnostic Solutions rientrano Exolvia e RMES Analytics: la prima, presentata dal vice presidente Emanuele Dovere, propone uno strumento software innovativo basato sulla modalità Software as a Service per la gestione di tutti i processi di manutenzione: basta una connessione di rete ad un qualsiasi dispositivo fisso o mobile per accedere ad un moderno Sistema Informativo di Manutenzione in grado di coprire tutte le esigenze in maniera veloce, semplice e pratica. Alessio Arata, CEO di RMES Analytics, ha raccontato come la sua startup sia in grado di servire servizi digitali che ottimizzano la gestione di asset fisici basandosi su advanced data analytics e la modellazione di sistemi complessi grazie a un software sviluppato ad hoc, l’RMES Suite appunto.

I-Care, raccontata da Giulia Baccarin, CEO dell’acceleratore Mipu, nasce in Italia nel 2008 dal desiderio dei suoi giovani fondatori di fornire servizi e soluzioni per la manutenzione industriale. Oggi è proprietaria del brevetto Wi-care, trasmettitore wireless di spettri di vibrazione e temperatura: grazie a più di 10 anni di esperienza nel condition monitoring industriale, Wi-care fornisce una soluzione alternativa all’acquisizione manuale dei dati e al monitoring temporaneo online, e viene installato per un monitoraggio spettrale di vibrazione e temperatura in maniera accurata, sicura ed economicamente efficiente in parti di impianto inaccessibili o in condizioni estreme. Nello stesso ambito dell’End-to-End Solutions figura anche Sentetic: il pitch del CEO Sandro Bovelli spiega come la startup abbia sviluppato una piattaforma digitale di machine learning in grado di prevedere i guasti di una macchina industriale o di una infrastruttura, analizzando i dati in tempo reale. Grazie ad algoritmi di intelligenza artificiale e all’analisi di big data, il sistema osserva i dati di funzionamento di un macchinario, sviluppando in maniera automatica un modello predittivo del normale comportamento di quell’apparato. Nel momento in cui identifica un’anomalia, la segnala prevedendo così dei guasti importanti. L’applicazione migliora continuamente la precisione di riconoscimento e permette di evidenziare nuovi comportamenti anomali, anche se non precedentemente osservati.

Per l’ambito Safety & Compliance è stata presentata Flyability, presentata dal Sales Manager Roberto Passini. Questa startup svizzera realizza droni capaci di fare ispezioni in luoghi che possono essere, per l’uomo, difficili da raggiungere o sconsigliabili perché poco sicuri. Per permettere ai propri droni di muoversi all’interno di un condotto o un complesso impianto industriale, Flyability ha realizzato un prodotto capace di volare in sicurezza resistendo ad eventuali strisciamenti e collisioni con oggetti o persino persone.

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Eliana Bentivegna
Eliana Bentivegna

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