Innovazione
Farsi l’ebook è facile con Pubcoder
La startup torinese consente a editori, autori e illustratori di costruire libri interattivi senza saper scrivere una sola riga di codice. Ha già 600 beta tester in giro per il mondo, tra cui il maggiore distributore in lingua araba. Tra i fondatori un ex manager del Gruppo Espresso
di Francesco Signor
10 Dic 2013

Meglio la carta o il digitale?
La dicotomia tra carta e digitale è una grande fesseria. Le funzioni che assolve la carta sono talmente ovvie e consolidate. Ogni tanto si cerca di togliere alla carta dei valori che non ha mai avuto per attribuirli al digitale. Faccio un esempio: la portabilità. E’ chiaro che dentro un semplice smartphone mi posso portare dietro molto più contenuto di quanto possa fare con un libro, ma non credo che il libro abbia mai avuto questo tipo di presunzione.
Voi sostenete che con Pubcoder si può creare un’opera interattiva fatta di testi, suoni, immagini e animazioni senza conoscere il codice, ma è proprio così?
La nostra idea è molto semplice: costruire una piattaforma che sia utilizzabile da chi non ha confidenza con il codice, ma deve avere cognizione di che cosa sia oggi la tecnologia. Non esistono tecnologie semplici che gestiscono processi complessi. Quando aumenterà la possibilità di fare queste cose, si potranno creare anche dei network, perché penso che non tutti gli editori si debbano improvvisare in questo ruolo, anche se i grandi, probabilmente, avranno la possibilità di creare all’interno competenze polimediali diffuse.
In questo momento state solo investendo e tutti i servizi sono gratuiti. Da qui a un anno cosa succederà?
Noi immaginiamo di avere tra un anno l’opportunità distributiva più alta al mondo. Facciamo libri complessi, il che limita molto la distribuzione perché l’unico reader funzionante al mondo è il Kindle, ma stanno arrivando Kobo e ci sono diverse cose interessanti nel mondo Android. Oggi la maggior parte dei sistemi sono chiusi, ma con Pubcoder puoi costruire, già adesso, dei libri digitali che distribuisci su Amazon e su Apple. Inoltre, sono in epub3, quindi pronti per qualsiasi destinazione futura. Questa è sicuramente una scommessa sull’idea che anche in questo mondo si possa affermare uno standard che renderà più “democratico” il settore.
E i primi guadagni quando arriveranno?
Vogliamo diventare una delle piattaforme di riferimento nella costruzione di libri digitali nel mondo. In futuro prevederemo una fee per ogni opera pubblicata, tipo 150 dollari a uscita. Abbiamo l’ambizioso obiettivo di puntare al modello dei grandi distributori di commodity nel campo del software, come Adobe. Se Pubcoder raggiungesse velocemente 100 mila utilizzatori in giro per il mondo, questo modello diventerebbe altamente remunerativo. In ogni caso, prudentemente, dico che entro il 2015 vogliamo andare a break even, ma il salto di qualità vero lo faremo nel 2014, l’anno in cui comprenderemo il destino della nostra impresa.