Nuovi mercati

e-school, perché Oilproject punta sul business della didattica digitale

Preannunciata lo scorso agosto, parte WeSchool, la piattaforma a pagamento destinata ai docenti per l’insegnamento nelle classi. A lanciarla la startup fondata dal giovane Marco De Rossi, che dal 2004 eroga corsi online gratuiti (e che resterà operativa). Il neonato progetto scommette su abbonamenti e sviluppo internazionale

Pubblicato il 17 Mag 2016

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Marco De Rossi, il fondatore di Oilproject

La piattaforma di didattica digitale annunciata quasi un anno fa da Oilproject è finalmente arrivata. Dopo aver aiutato milioni di ragazzi a studiare e ripassare gratuitamente online, la ex startup innovativa (ora Srl) fondata e guidata da Marco De Rossi presenta “WeSchool.com – Superpowers to the teachers!”, strumento con il quale i professori di tutta Europa potranno coinvolgere i loro studenti prima, durante e dopo le lezioni in aula. Lo potranno fare condividendo qualsiasi tipo di contenuto, collaborando a lavori di gruppo, giocando, facendo esercizi e ottenendo feedback in tempo reale.

Nata come piattaforma di apprendimento che ogni giorno eroga migliaia di contenuti gratis a tutti gli studenti delle superiori e dell’università, Oilproject aveva annunciato ad agosto 2015 l’arrivo di investimenti per 300mila euro da da Club Digitale, Club Italia Investimenti e TIM Ventures che, sommati a precedenti investimenti per 200mila euro, sarebbero serviti a finanziare lo sviluppo della nuova piattaforma di Classroom Collaboration.

Oilproject, altri 300mila euro per una nuova piattaforma di didattica digitale

Il decollo del progetto era atteso per settembre 2015. Era stato preannunciato che si sarebbe tratto di una piattaforma di didattica digitale in classe pensata anche per il mercato internazionale. Così è stato: con “WeSchool – Superpowers to the teachers!Oilproject Srl sposta il suo focus dall’Italia all’Europa, dalla didattica a distanza per studenti al supporto ai docenti e da un modello di business pubblicitario a un modello ad abbonamento. Oilproject e WeSchool sono due prodotti diversi, ma la società è sempre la stessa, Oilproject Srl. “Stiamo sperimentando un altro modello di business” dice a EconomyUp Nicolò Ammendola, responsabile operativo di WeSchool. “WeSchool non è una piattaforma gratuita ma un SaaS venduto con un modello a licenze individuali annuali. Oilproject.org continuerà ad essere gratuito per l’utente finale e a monetizzare con l’advertising”.

Come funziona WeSchool – Da oggi WeSchool è operativa e disponibile in inglese, spagnolo e italiano. È la prima piattaforma al mondo che permette di integrare un video di YouTube, un articolo di giornale, un corso di inglese di Duolingo, un videoquiz, un libro di testo, un testo collaborativo di Google Docs, un lavoro di gruppo su Instagram e qualsiasi altro contenuto o servizio disponibile su Internet in un’unica esperienza di apprendimento e senza dover saltare da un sito web all’altro. “È con questo approccio aperto e inclusivo che proviamo a fare il grande salto e sfidare i grandi player internazionali come Google Classroom, Apple iTunes U e Edmodo” spiega Marco De Rossi, fondatore di Oilproject e WeSchool.

“L’interfaccia è semplicissima, pensata anche per i Prof meno smanettoni. I 2000studenti e docenti che l’hanno già sperimentata ci hanno dato ottimi riscontri”. La piattaforma, che permette al docente di gestire le attività della classe e creare esercizi e verifiche con 9 tipologie di quiz diversi (dal memory fino al cruciverba e ai videoquiz), verrà venduta alle scuole con un modello a licenza annuale. La chiave metodologica è usare collaborazione e interazione per permettere ai docenti di coinvolgere di più gli studenti, tenere alta l’attenzione in classe e rendere la didattica più efficace. La tecnologia è solo uno strumento. Anzi: una scusa. “Quando ero al Liceo il Prof capiva che qualcosa era andato storto solo quando, a distanza di settimane dalla spiegazione, prendevamo 5 nella verifica” continua Marco De Rossi. “Ora con WeSchool il docente può inviare domande in tempo reale durante la lezione e avere sempre il polso su quello che è meglio rispiegare. E proprio il mio Liceo tra l’altro, il Manzoni di Milano, è stato uno dei primi ad adottare la piattaforma” .WeSchool è pensata anche per funzionare nelle scuole meno fortunate: inmancanza di banda larga e infrastrutture gli studenti possono infatti usare i lorotablet e smartphone con connessione personale.

Cosa ne sarà di OilprojectOilproject Srl, con sede a Milano, è stata fondata nel 2004 dall’allora adolescente Marco De Rossi ed è entrata e cresciuta nel programma Working Capital di Telecom Italia (oggi TIM #WCap). È finanziata da Club Digitale, TIM Ventures e Club Italia Investimenti. La piattaforma Oilproject.org offre 6.000 lezioni – da Leopardi alle derivate, dalla fotosintesi clorofilliana a Shakespeare – ed è utilizzata da 1,6 milioni di persone ogni mese per studiare online, nel 52% dei casi da smartphone. “Oilproject.org continuerà a esistere e a lavorare ccome sta facendo adesso” dice a EconomyUp Nicolò Ammendola, Coo di Oilproject & WeSchool. “Al momento cresciamo di circa il 5% al mese. L’obiettivo per Oilproject.org è continuare ad ampliare l’offerta di contenuti (tutti gratuiti), sia migliorando quelli esistenti sia aggiungendone di nuovi, con l’aiuto dei tanti prof che lavorano insieme a noi”.

Prospettive per l’e-school in Italia – “L’Italia è indietro, è vero. Però nell’ultimo anno, anche grazie al Piano Nazionale Scuola Digitale e all’introduzione degli Animatori Digitali, è in corso l’accelerazione che stavamo aspettando” racconta Nicolò Ammendola. “I Prof con i superpoteri ci sono già e sono tantissimi. Sono curiosi e sperimentano. Per fare la scuola più coinvolgente mai vista hanno solo bisogno di uno strumento come WeSchool e di una connessione a banda ultralarga in ogni classe. La palla ora è nelle mani di Matteo Renzi”.

La e-education nel mondo – Insegnanti che da “oratori” si trasformano in “allenatori” e “coordinatori” e controlli costanti del livello d’apprendimento individuale attraverso lo scanning dei risultati del lavoro svolto sul web: è la e-ducation, il modello di formazione riveduto e corretto in versione tecnologica che sta prendendo piede negli Usa e promette di espandersi anche altrove. Non si tratta solo di dotare gli istituti scolastici di pc o tablet: in realtà è una vera e propria rivoluzione copernicana che rimette in discussione il tradizionale ruolo del docente e, di conseguenza, anche quello degli allievi. Una sorta di scuola capovolta: c’è chi prevede, in futuro ormai non troppo lontano, che gli alunni resteranno prevalentmente a casa a svolgere funzioni di apprendimento e preparare i compiti, e l’incontro con i docenti si svolgerà occasionalmente dal vivo per le necessarie verifiche.

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