Il progetto
Dopo Expo, Renzi punta su genomica e big data (con l’aiuto delle startup)
Il premier propone un grande centro internazionale e interdisciplinare «per mettere l’uomo al centro» al quale dovranno collaborare «pubblico, privato, centri di ricerca e startup». E promette 150 milioni di euro di investimenti per i prossimi 10 anni
di Redazione EconomyUp
10 Nov 2015

►Qui un elenco delle diverse proposte emerse in questi mesi per il dopo Expo
“L’Area Expo – ha proseguito il presidente del Consiglio – si compone di due grandi progetti: uno immobiliare e vede protagonisti gli enti locali, noi interveniamo se il nostro aiuto viene richiesto, l’altro di natura evocativa. Noi non pensiamo per quell’area a un federal building per uffici pubblici, noi pensiamo a un forte valore scientifico e culturale. Da questo punto di vista pensiamo che il governo possa fare la propria parte, se richiesta. Da questo punto di vista pensiamo che il governo possa fare la propria parte, se richiesta. Siamo pronti dal consiglio di ministri di venerdì: vorremmo che Palazzo Italia non si fermasse neanche un secondo”.
Rivolgendosi al governatore della Lombardia Roberto Maroni, Renzi ha assicurato che “non ci sarà nessun esproprio. Noi non immaginiamo questa come un’area su cui trasferire solo immobili, non servono in quell’area uffici pubblici e dintorni o un federal building come prevedeva il progetto dell’Agenzia del Demanio. Serve un progetto dal respiro internazionale, un’area dal grande respiro scientifico e culturale. Siamo pronti a fare la nostra parte e da venerdì a metterci risorse ed energia. Vorremmo avere un sogno all’altezza di Expo. Serve una scintilla. Dobbiamo evitare che questa diventi l’area del nostro rimpianto” ha concluso Renzi. “Siamo in condizione di accettare ogni suggerimento ma l’unica cosa che non sono disposto a fare è lasciare questo progetto in mano ai campanili. È inaccettabile per l’Italia e particolarmente inaccettabile per Milano. Sarebbe sbagliato consegnare il dopo Expo ai campanilismi, perché Milano per il suo ruolo capitale culturale dovrà essere non solo la locomotiva d’Italia, ma d’Europa”.
Il premier è stato accolto da applausi e si è fermato a stringere la mano ai cittadini. Tra le personalità presenti in via Rovello il commissario unico di Expo Giuseppe Sala, il ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina, il presidente di Regione Lombardia Roberto Maroni, il sindaco di Milano Giuliano Pisapia, il presidente di Fondazione Cariplo, Giuseppe Guzzetti, l’ideatore del Padiglione Zero di Expo, Davide Rampello, l’ex presidente del Tribunale di Milano, Livia Pomodoro, il coordinatore lombardo del Pd, Alessandro Alfieri, diversi assessori della giunta Pisapia. In attesa, dietro alle transenne posizionate in via Rovello, anche un gruppo di cittadini con i cartelli “Area Expo. No IIT“. (L.M.)