VENTURE CAPITAL

Banca Europea degli Investimenti punta venti milioni di euro sul fondo Italia Venture I

L’istituto finanziario europeo entra per la prima volta nel settore del venture capital in Italia. La somma investita nel fondo gestito da Salvo Mizzi, servirà a contribuire allo sviluppo e alla crescita del capitale di rischio e delle startup dell’ecosistema italiano

Pubblicato il 23 Ott 2017

Venture capital

Una spinta allo sviluppo del venture capital in Italia. Potrebbe essere interpretato così l’ingresso di Banca Europea degli Investimenti nel settore del capitale di rischio italiano. L’istituto, per la prima volta, investe 21,65 milioni nel Fondo Italia Venure I, gestito da Invitalia Venture SGR. A sottoscrivere l’investimento sono stati il vicepresidente della Bei, Dario Scannapieco e Salvo Mizzi, amministratore delegato di Invitalia Ventures.

Sale così a 87 milioni di euro la dotazione del fondo gestito dalla controllata di Invitalia, l’Agenzia per l’attrazione degli investimenti del Governo. Grazie a questa operazione Invitalia Venture I si posiziona tra i principali operatori di venture capital in Italia. Nato nel 2015 il fondo guidato da Salvo Mizzi ha investito fino ad oggi in 16 startup e Pmi innovative, impegnando 11 milioni euro con un valore totale degli investimenti di 33 milioni di euro, grazie al meccanismo di co-investimento con investitori privati, nazionali e internazionali, basato su un mix di capitali pubblici e privati.

Invitalia, due investimenti in arrivo (dopo gli 11 del 2016)

Come si legge in una nota l’ingresso della BEI nel Fondo segna la volontà dell’istituzione europea di dare contribuire alla crescita e del venture capital in Italia, paese che rimane ancora in posizione marginale rispetto ai suoi partner europei: i dati 2016 indicano che in Francia sono stati investiti in startup 2,7 miliardi di euro; in Germania 2 miliardi di euro; in Spagna 600 milioni di euro; in Italia solo 180 milioni di euro. Inoltre, i primi dati 2017 (gennaio –settembre) segnano un -30% rispetto all’anno precedente.

Per Dario Scannapieco, vice presidente della Bei, : «Il venture capital serve a far crescere le startup, anche perché il credito bancario è troppo rischioso per loro. Ma l’Italia è ancora in fondo alla classifica per questo tipo di investimenti. E’ necessario creare un vero e proprio ecosistema a sostegno delle startup anche attraverso la partecipazione della Bei a fondi pubblico-privati».

«L’investimento della Banca europea è un impegno forte per recuperare il gap dell’Italia nel venture capital – spiega Salvo Mizzi –  e anche una risposta certa per le imprese che hanno difficoltà a reperire i finanziamenti. Rafforzare attraverso il venture capital le nostre startup – evidenzia Arcuri – significa soprattutto creare le condizioni per nuova occupazione duratura e di qualità».

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