POINT OF VIEW: ABA

Fare startup e innovazione in Austria, i vantaggi e le opportunità

Consistenti investimenti in Ricerca e Sviluppo, incentivi fiscali, quasi un terzo (29%) del Pil generato dal settore industriale. Austrian Business Agency (ABA), l’ente governativo che fa capo al Ministero Federale austriaco della Digitalizzazione e dell’Economia, spiega perché alle startup conviene insediarsi in Austria

Pubblicato il 14 Lug 2022

Immagine di Best Icon Studio da Shutterstock

Che cosa hanno in comune una ricercatrice padovana, un imprenditore, anch’egli padovano (ma triestino d’adozione) e due giovani imprenditori bresciani? E molti altri giovanissimi fondatori italiani di startup d’eccellenza?

Gaia Novarino è una ricercatrice italiana con un dottorato in Biologia dello Sviluppo conseguito all’Università La Sapienza. Dopo anni di studio in Germania e negli Stati Uniti, si è trasferita in Austria diventando Professore all’Institute of Science and Technology (IST) di Vienna, dove nel 2020 ha fondato due startup impegnate nell’area delle LifeSciences e del Pharma-tech.

Enrico Boaretto è un imprenditore padovano di adozione triestina. Insieme al suo socio Andrea Stella ha fondato Klaxon Mobility, azienda che sviluppa e produce sedie a rotelle elettriche innovative. La sede di Klaxon si trova ad Arnoldstein, in Austria.

Davide Dattoli e Lorenzo Maternini (rispettivamente CEO e Vice-presidente) entrambi fondatori di Talent Garden, hanno inaugurato poco prima del Covid il loro primo centro di co-working in Austria, avendo ristrutturato un hub di oltre 5000 metri quadri nel centro storico di Vienna.

Ad accomunare questi giovani imprenditori italiani (ma ce ne sono molti altri…) è la scelta di insediarsi in Austria, un Paese conosciuto per lo più come eccellenza in ambito culturale e paesaggistico, ma dove al contrario il settore industriale genera quasi un terzo (29%) del Pil, una media superiore a quella dei 27 Paesi dell’Unione Europea (25%) e tra le maggiori al mondo per quanto concerne il contributo del comparto produttivo.

“Di esempi italiani come quelli già citati ce ne sono diversi – spiega Marion Biber, responsabile per l’Italia di Austrian Business Agency – L’Austria, per le imprese estere, non rappresenta solo uno sbocco di mercato, ma anche una location strategica di ricerca, di sviluppo e di sperimentazione e anche per questo è sede ideale per lo sviluppo di startup, soprattutto tecnologiche. Grazie all’infrastruttura competitiva e a una relazione, unica in Europa, tra università, mondo delle imprese, disponibilità di capitale di rischio, finanziamenti e aiuti alle startup da parte del Governo”.

Tra gli esempi che possiamo citare c’è anche Novaflash, azienda fondata nel marzo 2019 a Villach, in Carinzia, che si occupa della progettazione e produzione di programmatori industriali e universali per dispositivi basati su memoria Flash. “La scelta della Carinzia come headquarter di Novaflash ci ha permesso di collocarci in una posizione strategica, ponte tra Paesi diversi e porta per l’importante mercato dell’Europa Orientale” spiega Giovanni Salvador, direttore vendite di Novaflash GmbH.

Secondo le più recenti rilevazioni, negli ultimi 12 anni in Austria sono state fondate in totale 2600 startup, di cui metà con sede nell’area di Vienna. Il settore impiega 20mila persone, nel 18% dei casi vede donne come fondatrici (trend in crescita) e 9 volte su 10 le startup hanno progetti di internazionalizzazione (avviati o in programma).

Austria, la crescita degli investimenti in Ricerca e Sviluppo e gli incentivi

Nel 2020 le aziende austriache hanno investito un totale di 6,1 miliardi di euro in Ricerca e Sviluppo (la metà delle spese per R&S in Austria), e quelle internazionali hanno contribuito significativamente con una quota pari a circa 2 miliardi di euro.

Questa crescita, costante negli ultimi 20 anni, degli investimenti in Ricerca e Sviluppo ha contribuito a far diventare l’Austria una “terra di innovazione”, passando da una quota pari al 1,54% all’attuale 3,23% del Pil. La seconda percentuale rispetto al prodotto interno lordo in Europa (dietro solo alla Svizzera), che trova origine non solo nell’eccellenza dei Centri di Ricerca austriaci, ma anche in misure normative incentivanti, quali un premio fiscale per tutte le spese sostenute in R&S, a cui si aggiungono ulteriori incentivi diretti.

Il premio fiscale del 14% è senza limiti di spesa, applicabile ai costi del personale e a quelli finanziari, agli investimenti in Ricerca e Sviluppo sostenuti e alle spese generali, e si integra con incentivi diretti per startup, PMI (la parte più importante del tessuto produttivo d’oltralpe) e grandi imprese. Gli investimenti in R&S sono presi interamente in considerazione nello stesso anno di acquisizione, con il premio corrisposto direttamente o sotto forma di credito d’imposta.

La possibilità di usufruire di questi incentivi, oltre alla posizione strategica che il Paese apre a diversi mercati, rende quindi l’Austria sede perfetta per imprese di tutte le dimensioni e startup innovative estere, in virtù di un ecosistema internazionale per sua stessa natura e in costante crescita. Ma non solo.

Un ruolo cruciale nel sostenere le realtà che intendono insediarsi in Austria è svolto dalla capacità del sistema-Paese austriaco di attrarre gli investimenti, accompagnando le aziende estere a insediarsi in Austria. Austrian Business Agency (ABA) è l’ente governativo facente capo al Ministero Federale austriaco della Digitalizzazione e dell’Economia, fondato nel 1982 per promuovere su scala internazionale gli investimenti esteri e il lavoro qualificato nel Paese.

“Per come si evolverà il sistema economico nel prossimo futuro – continua Marion Biber – devono essere considerate alcune sfide importanti. Ad esempio, la ricerca orientata verso sostenibilità e risparmio energetico (in questo l’Austria è una eccellenza), oppure le life sciences, dove in Austria si può trovare un terreno fertile per collaborazioni anche con il sistema universitario, e l’automotive, settore in cui, come è noto, l’Italia è molto avanti”.

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Marion Biber, Direttore per l’Italia di Austrian Business Agency (ABA)

Nel solo 2021, ABA ha supportato gratuitamente e con successo ben 364 aziende internazionali e regionali nell’insediarsi in Austria e focalizzarsi esclusivamente sul proprio business, creando 3.403 nuovi posti di lavoro e generando 1,24 miliardi di euro di investimenti aggregati. Di queste circa il 10% (35 aziende) sono italiane, confermando il tradizionale ruolo di secondo investitore nel Paese dell’Italia, dopo la Germania.

Che cosa fa ABA per le imprese che vogliono insediarsi in Austria

Quello dell’Austrian Business Agency è, dunque, il vero ruolo chiave per le realtà estere che intendono insediarsi in Austria, e quindi per l’ecosistema innovativo del Paese.

INVEST in AUSTRIA è il dipartimento di ABA che si occupa specificamente delle internazionalizzazioni aziendali verso l’Austria e, rappresentando il primo punto di contatto per le aziende estere, fornisce gratuitamente supporto e soluzioni su misura agli imprenditori stranieri che intendono espandersi in Austria. Assume così il ruolo di “ponte” tra le esigenze di internazionalizzare delle imprese straniere e il modo di fare business nel Paese.

Il team, composto da collaboratori qualificati, mette a disposizione il proprio know-how per supportare gli investitori stranieri fornendo risposte e delucidazioni in diversi ambiti. Da dati, fatti, trend e sviluppi del mercato economico austriaco, a consigli circa la scelta dell’ubicazione e la ricerca degli immobili, oltre a servizi di consulenza sulla costituzione d’impresa e accompagnamento nell’accesso a finanziamenti e agevolazioni. Inoltre, ABA supporta le realtà che aiuta ad insediarsi nel Paese nell’espletare le procedure burocratiche, lasciando agli imprenditori l’unico onere di sviluppare del business.

“Supportiamo a titolo completamente gratuito sia le aziende tradizionali, sia le startup che intendano puntare sull’Austria come piattaforma strategica per la propria espansione internazionale nei mercati più avanzati e di maggiore crescita in Europa” spiega il Chairman di ABA, René Tritscher, che aggiunge: “L’Austria è un Paese di innovazione, grazie a numerose aziende e centri di ricerca d’eccellenza, tra cui posso citare l’AIT (Austrian Institute of Technology) oppure il Virtual Vehicle, il maggiore centro di ricerca in Europa per la tecnologia dei veicoli virtuali, che conta 300 ricercatori. Inoltre, i lavoratori in Austria sono ben formati e altamente motivati, il diritto del lavoro è relativamente flessibile e il potere d’acquisto è molto elevato. Infine, l’Austria si posiziona come mercato attraente nel centro d’Europa, sia come mercato di test per la Germania (con il grosso vantaggio di richiedere meno investimenti), sia per la regione CEE/SEE”

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René Tritscher, Amministratore Delegato di Austrian Business Agency (ABA)

Un mercato simile a quello tedesco e vocato all’internazionalizzazione, nel quale organizzazioni come l’AIT svolgono un ruolo centrale per quanto riguarda l’applicazione frutto della ricerca, ovvero creare un ambiente di ricerca che aiuti le industrie ad affrontare sfide a medio e lungo termine ma, a differenza delle università focalizzate sulla ricerca di base, coprire l’intero processo di R&S: dall’impiego di tecnologie emergenti a prove di fattibilità e di ricerca applicata, fino alla loro trasformazione in applicazioni specifiche e alla successiva commercializzazione di prodotti e servizi, consentendo di “colmare il divario” che spesso separa università e imprese.

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