MOBILITY AS A SERVICE

Intel compra Moovit per 900milioni $: un case study di innovazione nella mobilità

Moovit, cresciuta nell’ecosistema israeliano ma con sede in California, è stata acquisita per 900 milioni di dollari da Intel. Un esempio di open innovation che fa incontrare due mondi: quello della Mobility-as-a-Service, presidiato da Moovit, e quello della guida autonoma, di cui si occupa MobilEye all’interno di Intel

Pubblicato il 05 Mag 2020

Alleanza Moovit - Wetaxi

La multinazionale statunitense della tecnologia, Intel, acquisisce per 900 milioni di dollari un’azienda innovativa che si occupa di mobilità, Moovit, cresciuta nel fecondo ecosistema israeliano ma con sede in California: è una notizia di rilievo nel mondo dell’open innovation ma anche della Mobility-as-a-Service (MaaS), settore specifico nel quale opera la società. In particolare colpisce che un colosso che fabbrica chip decida di spingere sul settore della mobilità. L’annuncio è stato dato da Intel Corporation in una nota diffusa il 4 maggio 2020, nella quale si legge che l’operazione ammonta precisamente a 840 milioni di dollari netti di equity gain di Intel Capital. A conclusione dell’operazione, Moovit si unirà a Mobileye, una consociata israeliana di Intel Corporation che sviluppa auto a guida autonoma, ma conserverà il suo brand e le partnership esistenti.

Come è nata e che cosa fa Moovit

Fondata nel 2012 a Tel Aviv, Moovit, che oggi ha il suo quartier generale a San Francisco (California), è nota per la sua applicazione di mobilità urbana che offre ai viaggiatori di tutto il mondo la migliore pianificazione di viaggio multimodale, combinando trasporto pubblico, servizi di scooter e biciclette, ride-hailing e car-sharing. Co-founder e Ceo è Nir Erez, imprenditore seriale specializzato in startup tecnologiche. Co-founder e VP Operations è Roy Bick, che ha portato in azienda l’esperienza nello sviluppo di software e di gestione dell’ R&D acquisita in ruoli precedenti. Hanno cominciato a discutere del progetto mentre si allenavano per una maratona e non hanno più smesso. Uno dei membri del board è Uri Levine, co-founder e chairman di Waze, applicazione gratuita di navigazione stradale per dispositivi mobili basata sul concetto di crowdsourcing acquisita nel 2013 da Google. Insomma, in Moovit non ci sono mai stati startupper alle prime armi, ma imprenditori già esperti che hanno fatto confluire le loro diverse competenze ed esperienze in una nuova realtà imprenditoriale.

Il team è partito dall’analisi delle potenzialità del mercato nel quale si accingevano ad entrare. “Abbiamo elaborato uno studio sui tempi di trasferimento con mezzi pubblici nelle diverse città del mondo: è venuto fuori, per esempio, che a Barcellona, le persone trascorrono in media 60 minuti al giorno sui mezzi, a Rio de Janiero due ore” diceva Yovav Meydad, VP Product & Marketing di Moovit, a EconomyUp in un’intervista del 2016. “Ci siamo resi conto – proseguiva – che, dovunque uno viva, trascorre buona parte della giornata su tram, autobus o treni. Inoltre usare i mezzi pubblici non è solo questione di tempo impiegato, ma di come usi questo tempo: puoi non sapere quale linea prendere della metropolitana, avere bisogno di informazioni su eventuali incidenti o lavori in corso ecc. ecc. Perciò hai bisogno di fare affidamento sul crowdsourcing: gli utenti della comunità riescono a segnalare un problema pochi minuti dopo che si è verificato”.  In pochi anni Moovit si è affermata come un’importante realtà della Mobility-as-a-Service.

Ad oggi Moovit combina informazioni dagli operatori di trasporto pubblico e le autorità con informazioni aggiornate in ogni momento da parte degli utilizzatori, per offrire a chi viaggia un quadro in tempo reale del migliore tragitto per la loro destinazione. Moovit ha incrementato di sette volte il numero di utenti negli ultimi 24 mesi ed ha anche siglato una partnership strategica con i principali operatori di ride-sharing e le aziende del settore mobilità per analisi, itinerari, ottimizzazione e operazioni per la MaaS.

Che cos’è Mobileye di Intel

L’acquisizione di Moovit – si legge nel comunicato di Intel – porta Mobileye di Intel più vicina a conseguire il suo obiettivo di diventare un fornitore di mobilità completo, includendo servizi di robotaxi, che dovrebbero costituire un’opportunità da 160 miliardi di dollari entro il 2030. Ma cos’è Mobileye?

Mobileye è una consociata israeliana di Intel Corporation che sviluppa auto a guida autonoma basate sulla visione e sistemi avanzati di assistenza alla guida che forniscono avvisi per prevenire e mitigare le collisioni. Intel definisce la società un “motore di crescita nell’evoluzione dell’azienda per un mondo in cui l’esponenziale crescita dei dati alimenta la domanda di soluzioni tecnologiche capaci di elaborare, trasferire e conservare una quantità di dati maggiori e più velocemente”. Intel ha acquisito Mobileye nel 2017 e da allora i ricavi di Mobileye si sono più che raddoppiati, con l’aumentata adozione di Adas (Sistemi avanzati di assistenza alla guida) basati sulla tecnologia dell’azienda.

Il modello di business di Mobileye comprende l’intera filiera della guida autonoma, tra cui videocamere frontali della maggior parte degli odierni sistemi ADAS, autonomia condizionale (nota come livello 2+) e sistemi di guida autonoma (SDS) sia per shuttle e robotaxi autonomi che per veicoli autonomi destinati ai consumatori (AV). Mobileye offre prestazioni in ognuna di queste categorie con avanzata tecnologia di visione, capacità di mappatura crowdsourcing (REM) e la policy di guida Responsibility-Sensitive Safety (RSS).

Lavorando insieme all’interno di Intel e Mobileye, Moovit farà progredire la strategia di MaaS dell’azienda e l’adozione globale di trasporto autonomo.

Intel sta investendo per andare incontro alle nuove opportunità di mercato basate sull’uso intenso di dati, che comprendono il mercato in rapida ascesa degli ADAS, delle tecnologie di dati e MaaS, che insieme rappresentano un’opportunità totale di oltre 230 miliardi entro il 2030. Moovit si unirà a Mobileye ma conserverà il suo brand e le partnership esistenti.

“L’obiettivo di Intel è creare tecnologia in grado di cambiare il mondo, che possa migliorare le vite di tutte le persone sulla Terra, e il nostro team Mobileye onora questo impegno ogni giorno” ha dichiarato Bob Swan, CEO di Intel. “La tecnologia ADAS di Mobileye sta già migliorando la sicurezza di milioni di automobili in strada, e Moovit accelera la loro capacità, da azienda di mobilità completa, di rivoluzionare davvero il trasporto, riducendo gli ingorghi stradali e salvando le vite”.

“Siamo entusiasti di unire le forze con Mobileye e portare avanti la rivoluzione futura dei nuovi servizi di mobility. La mobilità è un diritto fondamentale degli esseri umani. Con l’affollamento delle città, gli spostamenti urbani sono divenuti più difficoltosi. Unendo le abitudini di mobilità giornaliere e i bisogni di milioni di utilizzatori di Moovit con il trasporto all’avanguardia, sicuro, economico ed eco-friendly reso possibile dalla guida autonoma, potremo rendere le città luoghi migliori in cui vivere”, ha dichiarato Nir Erez, co-fondatore e CEO di Moovit. “Condividiamo questa visione e non vediamo l’ora, entrando a far parte di Mobileye, di renderla realtà”.

3 ragioni per cui l’operazione Intel-Moovit è un case study

L’open innovation di Intel

Con questa acquisizione, Intel realizza una strategia di open innovation, partita già da diversi anni, almeno dal 2013, quando Murtin Curley, responsabile dei laboratori continentali di Intel, annunciava “Apriamo alle collaborazioni esterne per creare un’ecosistema dell’innovazione”. Da allora la multinazionale ha implementato in vari modi il modello di innovazione individuato dall’economista californiano Henry Chesbrough, in base al quale le aziende possono ricorrere a risorse provenienti dall’esterno (startup, università, fornitori…) per esplorare soluzioni e prodotti innovativi. Quello che è interessante, in questo contesto, è la caduta delle barriere tradizionali tra industrie: Intel fabbrica chip e offre soluzioni cloud, Moovit opera nel settore della mobilità. Un’open innovation davvero “open” che travolge paletti settoriale e mette in connessione ambiti un tempo considerati separati.

Moovit, la startup nata grazie allo Stato innovatore

Un incoraggiamento iniziale è arrivato a Moovit dal Chief Scientist, ovvero l’Autorità per l’Innovazione di Israele, ente governativo che eroga centinaia di milioni di dollari per sostenere progetti di ricerca che poi possono concretizzarsi in realtà imprenditoriali. Alla startup sono state assegnate alcune centinaia di migliaia di dollari per lo sviluppo di una tecnologia che utilizzava il crowdsourcing per la raccolta di informazioni. Ma era ancora nella fase early stage, quella sulla quale è concentrata l’attività del Chief Scientist. In seguito sono arrivati  finanziamenti più robusti da privati. Il primo round da 3,5 milioni di dollari, nel 2014, è stato guidato dal fondo di venture capital Brm e da Gemini Israel Ventures. Sempre quell’anno la startup ha raccolto ulteriori 24 milioni di dollari, in un round guidato da Sequoia Capital. Alla fine del 2015 il terzo round da 50 milioni di dollari da parte di una serie di investitori strategici: tra gli altri Nokia Ventures, Keolis, l’attore americano Ashton Kutcher, noto investitore in startup, Guy Oseari, israeliano naturalizzato californiano, manager di Madonna e degli U2, e l’imprenditore francese Bernard Arnault.

L’importanza della Mobility-as-a-Service per Moovit (e Intel)

MaaS (Mobility as a Service) è un innovativo modello di business per l’erogazione di servizi di trasporto. Come tutti gli “as a service”, prevede un abbonamento mensile a forfait che garantisce l’utilizzo personalizzato di un bundle di trasporti pubblici e privati: treni, bus, taxi, car, bike sharing e altro utilizzabili illimitatamente con un solo abbonamento (all in one), solitamente attraverso un’app. Moovit è nata per implementare il modello di Mobility-as-a-Service ed è approdata al mondo della guida autonoma di cui si occupa MobilEye. Un esempio di come i vari settori industriali sono interconnessi e possono generare innovazione solo se arrivano a collaborare e compenetrarsi.

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