Nuova economia
Migranti, 7 imprenditori che producono ricchezza in Italia
Da Madi Sakande, 44 anni, del Burkina Faso, che in provincia di Bologna ha un’azienda che fattura 2 milioni di euro, a Ghapios Garas, egiziano di 47 anni che nel milanese ha fondato un’azienda informatica che commercializza oltre 16mila prodotti in più di 20 Paesi. Ecco le loro storie contro i luoghi comuni
di Concetta Desando
21 Giu 2016

► Migranti e Imprenditori: guarda la puntata di EconomyUp TV
Un riconoscimento ideato da MoneyGram proprio per promuovere l’eccellenza delle aziende gestite da imprenditori immigrati in Italia – stimate in oltre 650mila nel 2015 – e premiare chi ha saputo esportare e adattare con successo il proprio modo di fare impresa nel nostro Paese. Non male, se si pensa che viviamo in un particolare momento storico in cui molti imprenditori italiani risentono ancora degli effetti della crisi storica, mentre sono proprio i migranti a creare lavoro e ricchezza nel nostro Paese.
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Ecco 7 storie di imprenditori migranti che creano ricchezza in Italia, selezionati per il MoneyGram Aweard. E che cosa può insegnarci la loro esperienza.
Nato in Burkina Faso, 44 anni, vive oggi a Calderara di Reno (Bologna). Nel 2011 insieme ad altri soci ha rilevato una storica azienda del settore delle refrigerazione. Con la sua azienda, New Cold System Srl, si occupa della progettazione, realizzazione e commercializzazione dei componenti per la refrigerazione e climatizzazione. Ha 9 dipendenti per un giro d’affari complessivo di 2 milioni di euro. È anche docente e consulente per la certificazione dei tecnici e delle aziende a norma CE 303/08. In passato è stato premiato come Miglior Imprenditore Africa dall’Africa-Italy Excellence Award.
Egiziano, 47 anni, vive a Buccinasco dove gestisce la sua società, Simpatico Network Srl, specializzata in informatica. L’azienda, che commercializza dispositivi elettronici, si è distinta nel corso degli anni per la competenza e l’affidabilità, diventando punto di riferimento sul fronte dell’aggiornamento tecnologico per centinaia di clienti pubblici e privati. Commercializza oltre 16mila prodotti in più di 20 Paesi ed è partner Microsoft.
Cinese, 26 anni, vive a Cinisello Balsamo. La sua Woodhouse si occupa di alloggi e servizi ricreativi low cost a studenti cinesi e italiani. Sijie offre servizi di sostegno alla vita universitaria. Un esempio sono i pomeriggi di supporto allo studio, la preparazione di documenti e i corner linguistici. Inoltre, Woodhouse propone molte attività per il tempo libero, utili all’integrazione Il valore aggiunto dei servizi offerti, infatti, è garantito dalla forte vocazione all’integrazione tra i ragazzi stranieri e italiani nel mondo accademico.
35 anni, nato in Iran. A Sassari, dove vive attualmente, ha fondato nel 2015 ARMnet, una startup che propone è un applicativo che consente agli operatori di individuare, in modo rapido e immediato, su tablet o smartphone i diversi punti di intervento e le zone di passaggio delle reti sotterranee. ARMNet è una sfida tecnologica che rappresenta una soluzione digitale fondamentale per lo sviluppo del catasto nazionale e per la gestione e manutenzione delle infrastrutture sotterranee, integrando in maniera sinergica la potenza delle piattaforme GIS con l’immediatezza della Realtà Aumentata. Il progetto ha già trovato finanzimenti.
Ha 40 anni, filippino, vive a Pescara dove gestisce la sua catena di ristoranti Jelnest e Gernor e Bluefin, tra Pescara e Chieti. Nestor ha 35 dipendenti, di cui 12 Italiani, e propone una cucina gourmet giapponese utilizzando materie prime italiane, primo tra tutte il pesce dell’Adriatico. Molto attivo anche all’interno dell’Associazione Filippina Italiana.
Nato in Perù, ha 34 anni, vive a Pisa ed è in Italia dall’età di 19 anni. Ha lavorato per tanti anni nel mondo dell’assistenza agli anziani, conseguendo una qualifica come operatore socio-sanitario. Nel 2012 ha aperto la cooperativa Ama Ridi Vivi, insieme al suo miglior amico affetto da sclerosi multipla, che gestisce con passione e dedizione. L’obiettivo è fornire assistenza e supporto emotivo ad anziani, persone disabili o non autosufficienti, affinché raggiungano un adeguato livello di autostima e realizzazione di sé.

Ragazza di origine tunisina figlia di un rifugiato politico, che vive in Italia dall’età di otto anni. Da allora è iniziato il suo processo di integrazione, un viaggio in cui gli ostacoli non sono mancati. L’arte però l’ha aiutata e nei suoi fumetti racconta, con ironia, cosa vuol dire essere musulmana velata nella nostra penisola, parlando di cittadinanza, discriminazione ma anche dialogo e rispetto tra culture. Oggi è un’illustratrice e una giornalista grafica che racconta attraverso la mostra e il libro Woman Story le vicende quotidiane in Italia di una ragazza con l’hijab, il velo non integrale, sfruttando l’immediatezza e l’efficacia delle parole unite al fumetto.