Tendenze
Immigrati che fanno startup, ecco 12 buoni esempi
Dall’albanese che ha creato l’app per sbrigare le pratiche burocratiche alla cinese che ha fondato la società per i mezzi di trasporto open source, gli imprenditori che arrivano dall’estero sono sempre più numerosi. E rappresentano una ricchezza, sostiene la Fondazione Forward Us, che raccoglie i big della Silicon Valley sui temi dell’immigrazione, appena sbarcata in Italia
di Luciana Grosso
Pubblicato il 25 Gen 2016
Gli immigrati? Una risorsa per l’economia e per l’imprenditoria. A ribadirlo all’Italia ora c’è anche Forward Us, il gruppo americano dei big della Silicon Valley (tra i più celebri Mark Zuckerberg, Marissa Mayer, Bill Gates) che ha per obiettivo una riforma globale dell’immigrazione.
L’associazione è appena sbarcata nel nostro Paese e, nell’evento di presentazione a Milano del 19 gennaio, ha sottolineato l’apporto dato all’Italia dagli imprenditori arrivati da altri Paesi (oggi l’8,6% del Pil, pari a 125 miliardi di euro, secondo dati della Fondazione Moressa, si deve a stranieri che hanno fondato imprese nel territorio italiano) e ha raccontato le storie di 12 stranieri che hanno creato – o stanno creando – business e lavoro in Italia. Ecco chi sono.
Albanese, 30 anni. A Varese ha creato la app Infostranieri, che fornisce sul cellulare un servizio completo di assistenza per le pratiche burocratiche. “Quando sono arrivato in Italia dall’Albania – ha raccontato l’imprenditore – c’erano lunghissime file negli uffici. Pensavo – ha detto non senza ironia – che le cose sarebbero cambiate con il tempo e con il crescere del numero degli immigrati. Ma evidentemente mi sbagliavo“. La app Infostranieri è gratuita, creata con fondi europei ed è disponibile in otto lingue.
Quando parla di sè e della sua storia Liliam ci tiene a mettere in chiaro una cosa: lei non viene solo dal Brasile, lei viene da una Favelas, che è un mondo a parte e che rende forse ancor più importante il percorso che l’ha condotta a Torino a diventare cake designer con il progetto Liliam Buffet. In un primo momento i dolci erano venduti solo online, ma oggi Liliam ha un suo negozio fisico.
Ingegnere di origini iraniane, insieme a Simone Demelas ha creato Armnet, l’ applicativo che permette agli operatori di individuare i punti di intervento e le zone di passaggio delle reti sotterranee: “Avete presente gli occhiali che servivano per vedere sotto i vestiti? Noi lo facciamo con le reti sotterranee”.
È indiano e ha 49 anni. Dopo un Master post-laurea in Ingegneria Informatica all’Università di Bombay, nel ruolo di sviluppatore software ha partecipato qualche anno fa alla creazione dell’infrastruttura tecnologia di Banca Fineco e ora lavora in UniCredit.
Ben consapevole di essere quasi l’unico in grado di pronunciare correttamente il suo cognome, Gustavo Aguerrevengoa di presenta al pubblico dicendo ‘Tranquilli: ho portato i biglietti da visita”. Che però finiscono subito e che rimandano a un altro nome, facile e famoso nel mondo: Ferrari. Aguerrevengoa, giovane artista argentino, da tempo ha installato il suo studio a Maranello e si occupa di recuperare pezzi delle Ferrari per trasformarli in sculture, sedie, complementi di arredo.
Ha 37 anni ed è ungherese l’imprenditore che a Roma ha creato Eadessopedala.it, un servizio di corriere in bici, con consegne entro le due ore in tutta Roma. Al suo fianco una squadra di ciclisti corrieri, che ogni giorno attraversano la Capitale percorrendo più di 100 chilometri a testa.
È inglese, vive in Italia da dieci anni e ha creato un sito di e-commerce, Portanatura.it: lì chiunque (dai dintorni di Torino, Genova e Milano) può fare la spesa direttamente dagli agricoltori e vederselo recapitare a casa. Il portale si occupa di raccogliere le disponibilità di prodotti bio, a chilometro zero e rispettosi dei cicli stagionali, e consegnarli a domicilio.
Il suo prodotto più celebre sono le collane di legno di ebano e vetro di Murano. Prodotti artigianali che danno la cifra di come lui, senegalese arrivato a Venezia, abbia saputo fondere insieme due culture e tradizioni artigianali. Il suo negozio (il cui nome gioca con questa stessa fusione) ‘Il Muranero’ è tra i più noti di Murano. Quando torna in Africa insegna la lavorazione del vetro in una scuola di bambini di strada.
Nata in Italia nel 1978 vive a Shenzhen, in Cina. È la direttrice operativa di OSVehicle, una startup che ha l’obiettivo di far costruire mezzi di trasporto elettrici e ibridi in modalità open source. È anche la direttrice generale di Italchina, una società multinazionale che si occupa di aiutare imprenditori e investitori italiani a entrare nel vasto e complesso mercato cinese.
Ha 22 anni ed è di Bogotà, in Colombia. È al terzo anno della laurea in Economia, Finanza e Management alla Bocconi, Università nella quale ha vinto una borsa di studio per titolo accademico. Sempre a Milano, è in prima linea nell’organizzazione della Ted Conference locale (TedX Bocconi).
Non importa se è nato e cresciuto a Mosca, l’Italia a Denis piace moltissimo. Così tanto che ha deciso di creare un’app, Routes Tips, che possa fare da guida ai turisti e che funzioni un po’ come Tripadvisor, pubblicando recensioni di luoghi di interesse e attrazioni turisitiche.
Quando è arrivato in Italia non sapeva nemmeno dove fosse la Calabria, dove ora vive e lavora all’Università. Iraniano ha partecipato alla creazione del progetto Zeropet, un metodo di riciclo basato sulla trasformazione chimica di rifiuti in plastica che passa per la depolimerizzazione. I prodotti ottenuti possono essere convertiti in elementi chimici e venduti alle industrie o sul mercato senza produrre alcun materiale di scarto.