8 MARZO 2022

La connessione tra guerra e cambiamento climatico secondo la scienziata ucraina Svitlana Krakovska

Svitlana Krakovska, premiata l’anno scorso per la sua attività scientifica dal presidente Zelens’kyj, è componente dell’Intergovernmental Panel on Climate Change. “La guerra sta chiudendo la finestra di opportunità per prevenire i peggiori impatti dei cambiamenti climatici” dice

Pubblicato il 07 Mar 2022

Svitliana Krakovskva

È una scienziata ucraina tra le più note del Paese, è impegnata da sempre nella lotta ai cambiamenti climatici e, dal suo appartamento di Kyev dove vive con quattro figli, lancia un monito: “C’è una connessione molto diretta tra il cambiamento climatico e il conflitto. La Russia ricava ingenti entrate dai combustili fossili e sono questi a rendere possibile la guerra”.

Si chiama Svitlana Krakovska ed è componente dell’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC), gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico formato nel 1988 da due organismi delle Nazioni Unite, l’Organizzazione meteorologica mondiale e il Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente, allo scopo di studiare il riscaldamento globale. Una donna che si è fatta strada in campo scientifico, un tempo territorio quasi esclusivo degli uomini in questa come in altre parti del mondo, a causa di una formazione che spesso tende a escludere bambine e ragazze dall’accesso alle STEM (Science, Technology, Engineering, Math).

Svitlana Krakovska, premiata l’anno scorso per la sua attività scientifica dal presidente Volodymyr  Zelens’kyj, è una di quelle donne che le STEM le hanno coltivate fino a farne la propria professione, e sono riuscite in questo modo a dare il loro contributo alla comunità scientifica internazionale. La guerra scatenata dalla Russia in Ucraina ha purtroppo fermato tutte le attività, comprese quelle degli innovatori ucraini, che pure non sono pochi. Seppure l’ecosistema delle startup sia solo 34esimo su scala globale, Kyev si è affermata come hub di innovazione e il Paese vanta quattro unicorni (tutti con sedi all’estero, però). Inoltre la nazione ha un giovanissimo ministro della Trasformazione digitale, Mykhailo Fedorov, che è riuscito a portare dalla sua parte le Big Tech, prima tra tutti SpaceX di Elon Musk.

Krakovska è una delle innovatrici ucraine impegnata nella lotta ai cambiamenti climatici. Scrivere di lei, di cosa ha fatto e di cosa sta facendo in questo momento, ci sembra un modo appropriato per celebrare questo 8 marzo 2022 certamente molto triste per le donne (e gli uomini) in Ucraina e nel mondo.

Chi è Svitlana Krakovska, una delle prime ucraine in missione in Antartide

Krakovska conosce bene la Russia. È infatti nata sotto l’Unione Sovietica, ha studiato meteorologia a San Pietroburgo e ha partecipato a diverse spedizioni in tutto il territorio russo per studiare la modellazione delle nuvole.

Nel settembre 1991, pochi giorni dopo la dichiarazione d’indipendenza dell’Ucraina dall’Unione Sovietica, è entrata a far parte dell’Istituto idrometeorologico ucraino, dove ora dirige il laboratorio di climatologia applicata.

Krakovska ha potuto constatare per la prima volta i segni del cambiamento climatico durante un viaggio nell’Artico nell’ottobre 1991, quando ha visto che il mare non era ghiacciato come avrebbe dovuto in quel periodo dell’anno a causa delle temperature miti.

Alla fine del 1990, è stata una delle prime donne ucraine a viaggiare in Antartide in una spedizione scientifica.

Una visita al Max Planck Institute for Meteorology di Amburgo, in Germania, ha portato la sua ricerca in una nuova direzione. Lì ha incontrato un gruppo di scienziati che lavorano sulla modellazione del clima a livello regionale. Presto ha iniziato a lavorare sulle proiezioni per l’Ucraina, che da allora sono state utilizzate per pianificare misure di adattamento in tutto il Paese.

Da quando è iniziata l’invasione, Krakovska ha ricevuto decine di messaggi di sostegno dalla comunità scientifica di tutto il mondo. Il delegato russo Oleg Anisimov si è scusato per l’invasione dell’Ucraina da parte del suo paese durante una sessione di approvazione dell’IPCC, a rischio di incorrere nell’ira del suo governo.

“Il coraggio della delegazione dell’Ucraina, che ha continuato a contribuire alle nostre deliberazioni, è notevole. La scienza non ha confini”, ha twittato il climatologo Jean-Pascal van Ypersele, della delegazione belga.

(Qui un video dove Svitlana Krakovska parla di cambiamenti climatici e Open Science)

Dr. Svitlana Krakovska on Climate Change & Open Science

Dr. Svitlana Krakovska on Climate Change & Open Science

Guarda questo video su YouTube

L’intervista alla Bbc: “La guerra ci impedirà di contenere il climate change”

Krakovska stava prendendo parte alle fasi finali dell’approvazione dell’ultima importante valutazione dell’IPPC sugli impatti dei cambiamenti climatici quando l’invasione russa le ha reso impossibile continuare il suo lavoro.

Intervistata dalla Bbc via Zoom dal suo appartamento a Kyev, la donna ha detto che la guerra sta “chiudendo la finestra di opportunità” per il mondo per prevenire i peggiori impatti dei cambiamenti climatici. “I combustibili fossili e la dipendenza dell’Europa dal petrolio e dal gas esportati dalla Russia stanno ‘finanziando la guerra’, ha aggiunto. “I soldi che sono investiti nei combustibili fossili, li stanno usando contro di noi, contro la libertà, contro l’umanità”.

La dipendenza dell’Europa dalla Russia per l’energia è stata citata da un’altra donna, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, in un recente discorso in cui ha sollecitato una transizione più rapida verso le energie rinnovabili. “Per me è ovvio, se vogliamo sopravvivere, dobbiamo farlo” ha commentato Svitlana Krakovska , sottolineando però che “la finestra di opportunità per ridurre le emissioni, passando alle fonti di energia a basse emissioni di carbonio e rinnovabili, si sta chiudendo molto rapidamente. Questa guerra – ha sottolineato – rende questa finestra di opportunità ancora più stretta, perché ora dobbiamo prima risolvere questo problema”.

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Luciana Maci
Luciana Maci

Giornalista professionista dal 1999, scrivo di innovazione, economia digitale, digital transformation e di come sta cambiando il mondo con le nuove tecnologie. Sono dal 2013 in Digital360 Group, prima in CorCom, poi in EconomyUp. In passato ho partecipato al primo esperimento di giornalismo collaborativo online in Italia (Misna).

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