GUERRA RUSSIA-UCRAINA

Ucraina, Paese di startup e unicorni (4 ma all’estero)

L’ecosistema delle startup dell’Ucraina è 34esimo su scala globale, Kiev si è affermata come hub di innovazione e il Paese vanta quattro unicorni. Ma molte società costituite da cittadini ucraini volano all’estero. Ecco una lista di alcune tra le realtà più promettenti

Pubblicato il 01 Mar 2022

Un coworking nello spazio di innovazione per startup a Kiev (Ucraina) (Courtesy: UNIT:CITY)

La rapida escalation che ha portato il presidente russo Vladimir Putin a decidere di invadere militarmente l’Ucraina, al di là delle sanzioni già messe in atto nei confronti di Mosca da Europa e Usa rischia, tra i moltissimi altri drammatici effetti, di minare l’innovazione del Paese e la crescita delle startup.

Startup che, in diversi casi, come spesso accade anche per l’Italia, vengono costituite da cittadini ucraini e poi, per varie ragioni, dislocate all’estero, da Amsterdam a San Francisco. Ma che comunque restano una testimonianza dell’ingegno imprenditoriale e delle potenzialità innovative di questo popolo oggi al centro di un devastante conflitto.

Ucraina e le startup: a Kyev più di 1000 e un grande hub d’innovazione

L’ecosistema delle startup ucraine, infatti, è progredito costantemente arrivando ad essere il 34esimo più rilevante su scala globale. Inoltre, Kiev si è affermata come hub di innovazione nel 2020 secondo Startup Ecosystem Rankings di StartupBlink, che redige annualmente una classifica prendendo in considerazione gli ecosistemi delle startup di 100 paesi e 1.000 città sparse per il mondo.

La capitale è il centro nevralgico nonché sede di oltre 1.000 startup di successo, mentre altre città come Kharkiv, Odessa, Dnipro, Lviv e Vinnytsia prima del conflitto stavano diventando poli sempre più rilevanti per quanto concerne IT e innovazione.

Tra questi figura UNIT.City, tra i più grandi hub di innovazione dell’Europa centro-orientale, dotato delle strutture necessarie per sviluppare e poi commercializzare soluzioni e prodotti che hanno come tratto comune l’innovazione.

UNIT.City, peraltro, è sede di 140 imprese, molte delle quali lavorano in outsourcing per clienti stranieri. Un hub che unisce startup, studenti di informatica, imprenditori e aziende innovative, favorendo la contaminazione virtuosa e le relazioni tra i diversi attori dell’ecosistema.

Investimenti in startup: 509 milioni di dollari nel 2019

Fino allo scoppio della guerra erano in crescita anche i numeri relativi agli investimenti in startup in Ucraina. Infatti, se nel 2007 le startup ucraine avevano ricevuto un totale di investimenti pari a 39 milioni di dollari, la cifra è più che decuplicata arrivando a toccare i 509 milioni nel 2019. E, nello stesso arco temporale, nel Paese sono stati registrati 146.000 brevetti e modelli di utilità.

I 4 unicorni ucraini

Peraltro, tra il 2017 e il 2019 tre startup ucraine – GitLab , Bitfury e Grammarly – sono diventate unicorni superando il valore di 1 miliardo di dollari, con “People.ai” ad aggiungersi all’elenco diventando il quarto unicorno ucraino nel 2021.

In quello stesso anno player di rilievo globale nel mondo tecnologico quali Amazon, Glovo, Revolut e Solarisbank hanno aperto uffici nel paese, che ha registrato un’ulteriore crescita del settore IT pari al 36% su base annua.

Partendo dal presupposto che l’ecosistema delle startup ucraine, seppur in crescita, rappresenta ancora una sorta di mistero per noi occidentali, stilare un sintetico elenco delle più interessanti appare utile se non necessario. Ecco alcune di quelle segnalate dal sito governativo Ukraine.ua. Che, come già accennato, sono spesso state fondate da ucraini ma hanno dovuto emigrare per trovare il luogo adatto per crescere e svilupparsi.

Startup dell’Ucraina o fondate da ucraini

GitLab

Fondata dallo startupper ucraino Dmytro Zaporozhets e dall’olandese Sid Sijbrandij nel 2014, GitLab, considerata comunque un’azienda olandese perché ha sede a Utrecht, ha sviluppato un software di controllo versione utilizzatissimo in molte grandi realtà perché consente a più persone di lavorare parallelamente allo stesso progetto. Dal 2011, anno della sua inaugurazione, il suo valore è cresciuto in maniera esponenziale, fino a toccare quota 6 miliardi. La startup co-fondata da un ucraino, oltre ad essere una dei quattro unicorni del Paese, nell’ottobre 2021 è arrivata all’exit quotandosi in borsa nel listino tecnologico statunitense Nasdaq.

Bitfury

Altro unicorno dell’Ucraina, Bitfury è uno dei player più importanti nel settore delle nuove tecnologie. Fondata nel 2011 dagli ucraini Valery Vavilov (CEO) e Valery Nesby (CTO), la startup si è poi espansa aprendo sedi anche negli Usa, in Olanda e Russia. Bitfury negli anni ha sviluppato soluzioni all’avanguardia rivolte a diversi ambiti tecnologici: intelligenza artificiale, blockchain, bitcoin e high performance computing, affermandosi a livello globale.

Grammarly

Fondata nel 2009 a Kiev da Oleksiy Shevchenko, Maksym Lytvy e Dmytro Lider, nel 2011 la società che ha sede a San Francisco ha attirato l’attenzione di Brad Hoover che ne è diventato CEO. Con una valutazione stimata pari a 13 miliardi di dollari, la startup propone una piattaforma online per il controllo ortografico e la verifica di possibili plagi, con un correttore di bozze che valuta la correttezza grammaticale di testi in inglese applicando oltre 250 regole.

People.ai

Unicorno dal 2021, la startup è stata fondata nel 2016 dal CEO Oleg Rogynskyy e ha sede principale a San Francisco oltre a 5 uffici in altrettanti paesi. People.ai è una piattaforma di intelligenza artificiale nata per gestire le entrate aziendali e incrementare le vendite.

Concretamente, supporta le imprese clienti, aiutandole a cogliere le opportunità di guadagno aggregando dati per poi elaborarli e restituire informazioni utili per i processi decisionali rispetto a vendite e gestione finanziaria.

Reface

Fondata da un folto gruppo di startupper ucraini (Roman Mogylnyi, Oles Petriv, Yaroslav Boyko, Denys Dmytrenko, Kyrylo Syhyda, Dima Shvets e Ivan Altsybeiev) ma con sede negli Stati Uniti, Reface è un’app che ha come focus la creazione di deepfake di personaggi famosi partendo da un selfie.

L’app ha raggiunto il numero 1 sull’App Store pochi mesi dopo il lancio, ed è stata inclusa nella classifica delle migliori app del 2020 da Google Play. A ottobre 2021, Reface è stata installata 180 milioni di volte con 4 miliardi di deepfake creati.

MacPaw

Costituita a Kiev dal 21enne e CEO Oleksandr Kosovan nel 2008, MacPaw come suggerisce il nome è attiva nello sviluppo di software per computer Apple utili a gestire diversi aspetti e funzionalità. La startup ucraina nei suoi 14 anni di vita ha raggiunto la modica cifra di 30 milioni di utenti al mondo, ed è presente con almeno una delle sue applicazioni sul 20% dei Mac.

L’app che ha determinato il successo di MacPaw è CleanMyMac, “pulendo” i Mac di oltre 5 milioni di persone.

PetCube

Fondata nel 2012 a Kiev da Alex Neskin, Yaroslav Azhnyuk e Andrey Klen e ora con headquarter a San Francisco nonché attiva in tutto il mondo.

Dopo aver sviluppato il primo prototipo di Petcube Camera per intrattenere il nervoso cane Rocky di Alex Neskin, la startup ha creato un’app associata a videocamere sempre più innovative che consentono ai padroni di interagire, osservare e giocare con i loro animali domestici. Inoltre, offre assistenza veterinaria 7/24.

Netpeak

Co-fondata nel 2006 dall’attuale CEO Dmitrii Piskarev insieme ad Andrey Chumachenko e Artyom Borodatyuk, la startup ha la sua sede principale a San Francisco e propone soluzioni software focalizzate su marketing, pubblicità e ottimizzazione dei siti di aziende e brand in ottica SEO.

Negli anni Netpeak ha poi completato la propria offerta includendo anche social e altre opportunità di advertising, fornendo ai clienti una dashboard completa fruibile dal sito ufficiale della startup.

TemplateMonster

Fondata nel 2002 da David Braun negli Usa (rifugiato della guerra georgiana negli anni ’90 e il cui vero nome è David Arakhamia) con l’aiuto di un team ucraino, TemplateMonster è partita realizzando siti Internet. La startup ora offre 46.000 modelli di design per le piattaforme più popolari (come WordPress, Joomla, Magento e PrestaShop) raggiungendo 5 milioni di clienti.

Con un altro dettaglio importante che riguarda sempre il founder: Braun ha lasciato per due anni (2018-2020) la startup, collaborando con il governo ucraino nel riformare il Ministero della Difesa.

Ajax Systems

Fondata nel 2011 a Kiev da Aleksandr Konotopsky, Ajax Systems è una startup tech internazionale che sviluppa e produce sistemi di sicurezza wireless e cablati. Il prodotto principale è Ajax, ovvero un sistema di sicurezza wireless professionale, che si affianca ad altri 27 dispositivi tra cui rilevatori per proteggere i clienti delle 93 nazioni dove opera da furti, incendi e allagamenti.

Nel 2015 Ajax Systems ha ricevuto un investimento di 1 milione di dollari da SMRK, seguito da un round da 10 milioni guidato da Horizon Capital nel 2019.

Restream

Restream è una società di software ucraino-statunitense fondata nel 2014 da Alexander Khuda (CEO) e Andrew Surzhynskyi e avente sede principale ad Austin, Texas. La startup consente agli utenti di trasmettere video in streaming su più piattaforme contemporaneamente, incluse Facebook, YouTube, Twitch e LinkedIn.

Oltre ad aver sviluppato negli anni soluzioni simili per lo streaming del gaming online arrivando a raggiungere un milione di utenti nel 2018, Restream ha collaborato con LinkedIn (Microsoft) nella realizzazione di LinkedIn Live e, nel 2020, agli Eventi virtuali del social “professionale”.

Preply

Nata nel 2012 da un’idea di tre imprenditori ucraini – Kirill Bigai (CEO), Dmytro Voloshyn e Serge Lukyanov -, Prepely è Preply è una piattaforma (sito+app) di e-learning per l’apprendimento di diverse lingue.

La sede principale della startup è a Brookline (Massachusetts), alla quale si aggiungono uffici a Barcellona ​​e Kiev in cui lavorano 300 dipendenti di nazionalità diverse. Dall’inizio del 2022, inoltre, Preply collega più di 140.000 tutor che insegnano 50 lingue in 203 paesi.

Jooble

Jooble è un motore di ricerca di lavoro verticale, che aggrega annunci di lavoro da migliaia di bacheche, siti aziendali, recruter e giornali per poi mostrali tutti sul proprio sito. Fondata nel 2007 a Kiev da due studenti ucraini (Roman Prokofyev e Ievgen Sobakarov), dopo aver avviato l’attività in Ucraina nel 2008 ha allargato i propri confini alle ostili Russia e Bielorussia, oltre al Kazakistan.

Oggi presente in 71 paesi e disponibile in 24 lingue con milioni di utenti, Jooble attraverso un algoritmo ottimizzato per le ricerche di lavoro seleziona le offerte più pertinenti e recenti per il singolo utente, basandosi su oltre 100 parametri diversi.

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Federico Bandirali
Federico Bandirali

Giornalista pubblicista dal 2014 e growth hacker dal 2017 con master presso Talent Garden, durante gli studi in comunicazione ho iniziato a collaborare con testate cartacee generaliste dal 2006. Dopo aver scritto articoli in diversi ambiti (cronaca, politica, esteri, economia e sport) e abbandonato il cartaceo, mi sono sempre più focalizzato su tecnologia e innovazione, branded journalism e storytelling aziendale. Nel 2016 ho scritto un libro: una case history relativa alla partnership tra Intesa Sanpaolo ed Expo Milano 2015 poi ripresa da atenei statunitensi.

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