STRATEGIE

Perché Poste punta sull’ecommerce e innova la consegna dei pacchi

La società estende il servizio di delivery alle sera e nei weekend e installa “locker point”, punti di ritiro in supermarket, centri commerciali e negozi. Obiettivo: raggiungere 100 milioni di pacchi consegnati entro il 2022. Una nuova occasione di crescita dopo il declino della corrispondenza

Pubblicato il 17 Mag 2018

pacchi

Poste italiane prosegue nella sua strategia di innovazione e punta sull’e-commerce. La società ha deciso di estendere il servizio di consegna anche alle ore serali e ai week-end, coinvolgendo nel progetto i propri 30mila portalettere, e ha introdotto i “locker point”, punti di ritiro situati nei supermercati, nei centri commerciali e nei negozi, in una rete capillare ideata per andare incontro alle esigenze dei consumatori.

I dirigenti di Poste Italiane, si legge in questo articolo di CorCom, hanno deciso che la consegna dei pacchi necessitava di essere ulteriormente supportata e potenziata attraverso il commercio elettronico dopo un esame approfondito dei dati degli scorsi anni: il comparto ha infatti segnato un +50% nel primo trimestre 2018 rispetto allo stesso periodo del 2017. Si è partiti da circa 5 milioni di pacchi consegnati nel 2015 per passare a 15 milioni del 2016 e poi ai 35 milioni del 2017. Di fronte a questa impannata il piano di Poste prevede una roadmap che consentirà di sviluppare il programma sul territorio fino al 2019.

COME FUNZIONERÀ L’E-COMMERCE DI POSTE

Grazie alla nuova strategia i 30mila portalettere dell’azienda si troveranno a consegnare i pacchi fino a 5 kg, andando così ad espletare l’85% delle spedizioni dovute all’e-commerce. Le consegne saranno inoltre mirate a seconda delle caratteristiche dei quartieri: si concentreranno ad esempio nelle ore mattutine nelle aree dove ci sono più uffici, mentre le aree più residenziali ne saranno interessate nelle ore pomeridiane e serali. Illustrando il progetto agli analisti finanziari Poste ha spiegato di puntare su “efficienza, flessibilità, più qualità del servizio” e alla “riduzione dei costi”, da ottenere razionalizzando le aree territoriali, che passeranno da nove a sei, oltre che differenziando il servizio sul territorio in base alle esigenze. Quanto alla frequenza di consegna, sarà quotidiana nei grandi centri urbani e per la rete business, mentre nelle aree rurali rimarrà a giorni alterni.

L’obiettivo è proseguire con la crescita delle consegne, arrivando a 50 milioni di pacchi nel 2018 e fino a 100 milioni con traguardo 2022. Al momento, dopo circa un mese dall’inizio della “rivoluzione”, le nuove modalità di consegna riguardano 71 centri di recapito della società su 900 (tra questi tre a Genova e uno a Roma, Napoli e Torino), toccando 500 comuni e 10 regioni. Le prime aree saranno operative in tutte le regioni entro giugno. Novità anche nelle dotazioni per i postini, che non avranno più la tradizionale borsa ma dei mezzi leggeri a quattro ruote e dei nuovi tricicli, più sicuri e con più spazio di carico rispetto agli scooter utilizzati fino a oggi. E’ “una svolta storica – commentano da Poste – Cambia completamente il lavoro dei nostri portalettere, una grande risorsa, una rete capillare che era legata al declino della corrispondenza tradizionale e ha ora una grande opportunità di sviluppo”.

CONSEGNA PACCHI: UN MERCATO IN CRESCITA 

Il vento della digital disruption soffia forte sul mondo della consegna pacchi a domicilio. A ottobre 2017 Amazon ha lanciato Key, servizio che consente al corriere di lasciare i pacchi all’interno della casa dell’acquirente anche quando non c’è nessuno. A novembre dello stesso anno  Eldor Corporation, multinazionale dell’automotive da sempre attiva nell’hi-tech, ha investito 6 milioni di euro su Yape (Your Autonomous Pony Express), sistema di consegne a guida autonoma: in pratica un robot fattorino ideato da e-Novia che consegnerà i pacchi a domicilio. In questo campo è operativa anche Milkman, startup fondata nel 2015 che offre un servizio di consegna a domicilio per l’ecommerce: chi compra può scegliere il giorno e l’ora della consegna – anche in same-day, ovvero nel giorno stesso dell’acquisto – direttamente sul sito e-commerce o tramite la pagina di tracking. Milkman è anche una app gratuita per smartphone, rivolta ai consumatori che acquistano online ma poi non sono mai a casa per ricevere i pacchi.

Ecommerce, così Milkman aiuta a comprare online chi non è mai a casa

POSTE ITALIANE E UNA STARTUP DEL DELIVERY

Poste Italiane ha capito che la questione del delivery attraverso l’e-commerce era da affrontare con approccio innovativo. Per questo, a febbraio 2017, ha acquisito una startup attiva proprio in questo settore IndaBox, prima azienda italiana specializzata nel ritiro dei prodotti acquistati su Internet. La piattaforma digitale co-fondata da Giovanni Riviera e Michele Calvo era nato per permettere di far recapitare i pacchi a bar, edicole e tabacchi indicati dagli utenti. A cedere Indabox era stato il Club degli Investitori, il più grande network regionale di business angel in Italia con sede in Piemonte.

Poste acquisisce dal Club degli Investitori la startup del ritiro dei pacchi al bar

POSTE ITALIANE E L’OPEN INNOVATION

L’acquisizione di Indabox fa parte di una strategia più generale di Poste Italiane di open innovation, il paradigma in base al quale le organizzazioni ricercano l’innovazione al proprio esterno. In generale il percorso di innovazione e trasformazione digitale di Poste Italiane, di cui fa parte appunto anche il ricorso all’e-commerce nella consegna pacchi, è già in atto da alcuni anni.  A novembre 2016 l’allora AD Francesco Caio aveva annunciato che la società avrebbe investito sull’innovazione digitale 300 milioni di euro nel periodo 2015-2020.

Da diversi anni Poste ha avviato un percorso di Open Innovation per essere al passo con le evoluzioni di mercato, seguire le innovazioni coerenti con i propri ambiti di business e cercare di restare competitiva sul mercato. L’adozione di soluzioni innovative è stata orientata alla realizzazione di nuovi prodotti e nuove soluzioni commerciali, ma ha anche rappresentato un motore di un cambiamento della cultura aziendale.
In questa ottica, ad aprile 2016, è stato inauguarto a Roma “Talent Garden Poste Italiane”, uno spazio di ricerca e innovazione dove i talenti del digitale possono contaminare le esperienze, progettare, realizzare e sperimentare soluzioni innovative da applicare al business di Poste Italiane. Lo spazio dedicato all’innovazione rientra nella collaborazione tra Poste Italiane e Digital Magics, il business incubator italiano quotato sul mercato AIM Italia di Borsa Italiana.

Grazie alla presenza di oltre 40 startup, oggi Talent Garden Poste Italiane rappresenta il luogo in cui si favorisce il percorso di contaminazione con i talenti del digitale e l’Azienda.

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