Strategie

Innovazione digitale, Poste investirà 300 milioni entro il 2020

L’AD Francesco Caio annuncia investimenti per la digitalizzazione dei servizi al cliente, al business e alla PA. E sottolinea: «Tra gli impatti del digitale c’è una forte modifica dei processi aziendali: non è più possibile creare senza mettere insieme diverse competenze»

Pubblicato il 15 Nov 2016

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Francesco Caio, AD di Poste Italiane

Poste Italiane investirà sull’innovazione digitale 300 milioni di euro nel periodo 2015-2020: lo ha detto l’amministratore delegato di Poste, Francesco Caio, intervenendo ad un evento dedicato alla digital transformation svoltosi nella sede romana di Talent Garden, la rete italiana di co-working.

“Nell’ultimo anno e mezzo – ha dichiarato il top manager – abbiamo lavorato duramente sul digitale per offrire ai clienti servizi sempre più facili, veloci e convenienti. È un percorso industriale: stiamo ridisegnando i processi in un’ottica centrata sul cliente e le potenzialità di business, dall’interazione con il cliente negli uffici postali alla componente finanziaria e logistica. Siamo molto soddisfatti della strada fatta, sono fiducioso che siamo sulla strada giusta ma ce n’è ancora molta da fare. Non siamo qui a fare gadget ma a ridisegnare i progetti industriali e rendere la vita più semplice ai nostri clienti”.

Gli investimenti – Il processo di digitalizzazione del gruppo, in linea con il Piano industriale Poste 2020 avviato quest’anno, prevede 300 milioni di investimenti nel periodo 2015-2020 e avrà una accelerazione nel 2017-2018 con il completamento dei servizi al cliente per andare a regime nel 2019-2020 con il completamento dei servizi su business e PA. Una svolta dettata anche dai numeri: sono circa 8,4 milioni i visitatori medi al mese dei siti web del gruppo, oltre 9 milioni i download delle App Poste Italiane, 296 mila i followers su Facebook.

Processi aziendali – “Abbiamo messo in campo investimenti pesanti e agito su un cambiamento delle modalità di lavoro diverse, perché tra gli impatti del digitale c’è anche una forte modifica dei processi aziendali” ha sottolineato l’AD. “Non è più possibile ipotizzare la creazione di un servizio senza mettere insieme diverse competenze. I nostri risultati sono incoraggianti, abbiamo già fatto passi importanti e siamo determinati ad aumentare gli sforzi”.

Strumenti – Il Gruppo può inoltre far leva su numeri importanti sia rispetto all’adozione degli strumenti lanciati sul mercato (17 milioni di Postepay e 109 miliardi di riserve tecniche assicurative gestite) sia rispetto a una presenza fisica capillare (circa 13mila uffici postali, 7mila Atm). Sul versante della dematerializzazione negli uffici postali, le iniziative messe in campo hanno dato buoni frutti: 400 milioni di operazioni dematerializzate al 30 settembre; 135 milioni di pagine risparmiate, pari a 2,6 milioni di euro di risparmio su acquisto/trasporto carta; circa il 10% di riduzione del tempo impiegato dai clienti durante le operazioni in ufficio postale; circa 50 mila giornate di lavoro o 20 minuti in più alla settimana per ufficio postale per attività ad alto valore aggiunto.

Non solo giovani – “Stiamo puntando su maggiore velocità e semplicità per essere più competitivi e la parte digitale è particolarmente importante perché ha una forza pervasiva– sottolinea Barbare Poggiali, responsabile marketing strategico di Poste -. I clienti multicanale sono anche quelli più fedeli e a maggior valore. Non sono solo i giovani a usare Internet e il mobile e c’è molto spazio da conquistare. La digital transformation, aggiunge Poggiali, “passa dai servizi innovativi per migliorare la user experience, sia nel mondo consumer sia nel segmento business” e l’obiettivo di Poste è ambizioso: “Vogliamo essere un campione nazionale del digitale. Il primo focus deve essere sui clienti, ma anche sui dipendenti e infatti stiamo diffondendo competenze digitali strategiche. Siamo un’azienda fisica e il nostro modello 2.0 è ibrido, perché abbiamo tanti canali tradizionali che continueremo ad avere e che vogliamo valorizzare”.

Le iniziative – In questo primo anno e mezzo di progetti digitali, Poste Italiane si è concentrata su 7 iniziative: il sito web ufficiale, le 3 app (Postepay, Bancoposta e Ufficio Postale), il nuovo portale pagamento, gli sconti bancoposta e la dematerializzazione dell’operatività in ufficio. Una sfida piuttosto impegnativa attende la divisione Bancoposta, come spiega il responsabile Marco Siracusano: “Abbiamo oltre 7 milioni di correntisti che vogliamo accompagnare nel mondo digitale e nel mondo del digital banking realizzare un’offerta multicanale è una necessità”. Secondo il responsabile “non è tanto importante il tipo di offerta che hai, ma mantenere una coerenza tra quest’ultima e il modello di servizio” e sempre più “il digitale si affermerà non tanto per le informazioni quanto per le transazioni e veicolerà nuove modalità di pagamenti”. L’obiettivo di Bancoposta, aggiunge ricordando la leadership dell’app Postepay sugli store di Apple e Android, è “accompagnare ai pagamenti anche servizi aggiuntivi: non siamo solo un’emittente di carte prepagate Postepay, ma una compagnia che gestisce un circuito di pagamento tramite le carte e gestisce gli incassi tramite bollettino”. (L.M.)

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