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Elezioni 2018, Dal Poz (Federmeccanica): “Industria 4.0, spingiamo sulle competenze digitali”

“Il Piano Calenda ha funzionato, è il momento di Rinnovamento 4.0” dice l’imprenditore, invitando il governo che uscirà dalle urne il 4 marzo a puntare su percorsi formativi per migliorare la produzione e far crescere gli occupati. Come? Con l’alternanza scuola-lavoro e con lo scambio tra filiere

Pubblicato il 31 Gen 2018

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È il momento di “avviare un percorso di “rinnovamento 4.0” che vada oltre l’acquisto di macchinari e che metta al centro anche la cultura digitale e le competenze”. Lo dice in questa intervista a CorCom Alberto Dal Poz, presidente di Federmeccanica.

Elezioni 2018: il contributo di Digital360 al dibattito sull’innovazione in Italia

Interpellato nell’ambito dell’iniziativa di Digital360 che punta a raccogliere proposte concrete dal mondo dell’innovazione per il governo che verrà dopo il 4 marzo 2018, Dal Poz plaude al piano Industria 4.0 varato dal ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda, che “ha avuto lo straordinario pregio di far volare gli ordinativi delle macchine utensili”. Ma invita ad andare ancora più a fondo, aprendo una riflessione sul tema del lavoro. “È quello che io chiamo – dice – ‘l’ultimo miglio’ della quarta rivoluzione industriale: un percorso quasi tutto interno alla fabbrica dove l’imprenditore si mette in gioco sul fronte della formazione, con investimenti mirati. Si tratta di un passaggio cruciale in grado di rilanciare il comparto manifatturiero e aumentare l’occupazione, soprattutto quella giovanile”.

Dal Poz: “Manifattura 4.0 chance di rilancio del sistema-Paese”

Quali sono i passi concreti da fare nella formazione? Il presidente di Federmeccanica indica innanzitutto l’alternanza scuola-lavoro “una risorsa per i giovani, che possono acquisire quelle competenze trasversali e tecniche richieste dal mercato del lavoro”. A questo proposito cita il progetto di Federmeccanica, Traineeship, modello di alternanza scuola lavoro basato sulla progettazione e valutazione congiunta dei percorsi formativi.

Sul fronte della formazione scolastica e universitaria, “vanno assolutamente rilanciati gli istituti tecnici superiori che sfornano periti di alto livello di cui la manifattura 4.0 ha urgente bisogno. Nei percorsi di formazioni – prosegue Dal Poz – è poi necessario studiare l’integrazione e lo scambio possibile tra le filiere: in pratica mettere in risalto i punti in comune, ad esempio, tra automotive e aerospazio e ancora tra agrifood e automotive. La manifattura 4.0 è infatti sempre più il frutto di tecnologie, prima facenti parte di settori diversi, ma che oggi vanno messe a fattor comune”.

Inoltre Dal Poz invita a comunicare di più e meglio i contenuti della quarta rivoluzione industriale: “Bisogna accantonare l’immagine della fabbrica sporca e polverosa – afferma – e invece renderla ‘appealing’ per i giovani, perché è da lì che l’Italia potrà ripartire”.

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