OPEN WORLD

Democratizzare l’open innovation: ecco le migliori pratiche delle star mondiali

Le aziende di medie dimensioni non hanno in genere la massa critica e le risorse per sperimentare l’open innovation. I Paesi emergenti non hanno il tempo per fare l’intero percorso di apprendimento. Da qui la necessità di dare loro un “fast track”. Come? Con i Gold Standards, le migliori pratiche mondiali. Qui il report

Pubblicato il 13 Dic 2022

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La settimana scorsa al Gherkin di Londra si sono riunite le Corporate Startup Stars (CSS) (le cento aziende che, tra le Fortune 500/Forbes 2000, sono state riconosciute come le più attive e performanti sul fronte dell’open innovation nel 2022).

Al di là dei diversi Award (qui i nomi dei vincitori) a Londra è successo qualcosa che personalmente ritengo molto importante. Insieme ad ICC (rappresentata dalla Presidente Maria Fernanda Garza) abbiamo lanciato il white paper: “Gold Standards for the World’s Companies to Incorporate Open Innovation and Corporate Startup Collaboration”.

Faccio un passo indietro per darvi un po’ di contesto.

La Presidente di ICC Maria Fernanda Garza all’opening della Corporate Stars Awards Ceremony
La Presidente di ICC Maria Fernanda Garza all’opening della Corporate Stars Awards Ceremony

Come alcuni di voi forse sanno dal 2020 ICC (International Chambers of Commerce) si è unita al progetto dei Corporate Startup Stars Awards. CSS era nato, anni prima, su sollecitazione della Commissione Europea che era interessata a capire quali aziende fossero (realmente) attive sul fronte della collaborazione con le startup (e andassero oltre il cosiddetto Innovation Theater).

ICC è la più grande organizzazione delle imprese a livello mondiale visto che rappresenta e collega circa 45 milioni di imprese in oltre 100 Paesi.

Il disegno, fin dall’inizio, era stato quello di portare l’open innovation in quegli ecosistemi (penso ai Paesi emergenti) e a quelle imprese (qui il riferimento sono le medie e piccole aziende) che non fossero nelle condizioni di fare il percorso a prove ed errori che è tipico dell’innovazione in collaborazione con terze parti e che è un percorso molto difficile e, di conseguenza, lungo e costoso.

Le aziende di media dimensione non hanno in genere la massa critica e le risorse per sperimentare l’open innovation.

I Paesi emergenti, data la loro situazione di ritardo, non hanno il tempo per fare l’intero percorso di apprendimento.

Di qui la necessità di dare loro un “fast track” per l’open innovation. Questo è possibile capitalizzando l’esperienza fatta da chi è davanti e più grande.

Quindi con Corporate Startup Stars raccogliamo ed analizziamo annualmente le best practice delle migliori aziende al mondo.

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Con i Gold Standards ora possiamo aiutare tutte le altre imprese ad avviare un percorso di open innovation evitando di ripetere gli errori fatti dai first mover.

Il taglio è volutamente pratico pensato per quelle imprese che devono fare i primi passi. Suggerendo loro azioni capaci di produrre risultati senza investimenti sproporzionati o improduttivi.

Il documento è concepito come un living document per poter recepire i trend emergenti dalle Corporate Startup Stars.  Il report è scaricabile (gratuitamente) qui.

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Alberto Onetti
Alberto Onetti

Chairman (di Mind the Bridge), Professore (di Entrepreneurship all’Università dell’Insubria) e imprenditore seriale (Funambol la mia ultima avventura). Geneticamente curioso e affascinato dalle cose complicate.

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