TECNO-RESURREZIONI
Cina, il codice della vita eterna (digitale)
Nei cimiteri di Shangai e delle altre grandi città è di gran moda: un codice sulle lapidi per poter rivedere e riascoltare i defunti. A Londra invece un’azienda lo fa con un microchip inserito nel granito.
di Concetta Desando
11 Giu 2013

L’idea del morto risorto in digitale, benché non nuova (da qualche anno esistono negli States diverse imprese di pompe funebri che offrono questo servizio, e a Londra ha vinto il Contactless & Mobile Innovation Award 2013 un’azienda che resuscita i morti nello stesso modo ma grazie a un microchip affogato nel granito invece che con un QR) è diventata una vera e propria moda in Cina, dove i cimiteri di Shanghai, Shenyang, Xiamen e Fujian sono ormai invasi da codici bidimensionali che riportano in vita perlopiù celebrità, vip e ricconi, ma in molti casi anche gente comune che cerca, in questo modo, di esorcizzare la paura del trapasso. Da sempre, infatti, uno dei timori della morte non è legato alla paura di essere dimenticati? Beh, d’ora in poi niente più oblio grazie al QR: per risentirsi i consigli del nonno o ritrovare la simpatia della suocera, basta andare al cimitero e accendere il telefonino.
Nel frattempo, mentre i congiunti si consolano con foto e video del trapassato, chissà che il caro estinto trasformato in digitale non sia finito in un mondo illusorio dove si possono schivare i proiettili rallentando il tempo… Perché a quel punto il biblico “polvere sei e polvere tornerai” andrebbe riformulato in “reale sei e matrix diventerai”. E l’inventore della resurrezione via QR avrebbe senza dubbio diritto al premio Innovazione per aver tolto all’uomo ogni speranza di avere pace almeno nell’aldilà.