31Dopo il post dedicato alle cose che deve fare una startup per collaborare con una grande azienda, è giusto cambiare punto di vista e vedere dall’altro lato del tavolo. Perché, quando si fa open innovation, si viaggia sempre almeno in due. Che cosa deve fare una corporate che vuole (seriamente) avviare un percorso di collaborazione con le start-up? Ecco la check list stilata da Roberto Catanzaro, Executive Director di Nexi.
1. Avere chiare le priorità strategiche e gli obiettivi
Su quali prodotti, segmenti di clientela, ambiti operativi si intende avviare la collaborazione?
2. Definire ex-ante un modello di collaborazione
Partnerships commerciali? Investimenti di capitale? Acquisizioni? Modelli di collaborazione con acceleratori? Va tutto bene, ma bisogna sapere dove si vuole arrivare prima di partire.
3. Avere internamente una chiara ownership della collaborazione (ed una sponsorship da C-level).
La definizione e gestione della collaborazione con una startup non va limitata a “laboratori” di innovazione, che possono diventare “petting zoos”, esercizi accademici di innovazione senza sbocchi concreti per l’azienda.
4. Essere veloci ma no velocissimi
Meglio dire “No” subito che tenere in ballo una start-up per mesi con dei forse
5. Scalare o tagliare
Essere pronti a scalare se il prodotto vola o a fermare la collaborazione se i risultati desiderati tardano ad arrivare. Meglio per tutti
6. Avere un piano di industrializzazione
Se si intende (arrivati ad un certo momento) acquisire la start-up, bisogna avere chiarissimo ed eseguire in modo rigoroso un piano che preveda l’industrializzazione dei prodotti della startup (che spesso prova a fare un pò di tutto per natura) ma anche un modo per preservarne integrità/specificità