SCALEUP

SaltPay, un imprenditore brasiliano dietro l’astro nascente del fintech europeo

In soli due anni SaltPay, società di pagamenti digitali fondata a Londra da un brasiliano, ha raccolto circa 700 milioni di dollari in venture capital ed è valutata oltre un miliardo di dollari. Le ragioni? Una squadra esperta, l’interesse per i business locali ma soprattutto la strategia di acquisizioni: sei in un anno

Pubblicato il 12 Mag 2021

Una rara immagine di Eduardo Pontes, l'imprenditore brasiliano fondatore di Stone e poi di SaltPay

C’è una giovanissima società di pagamenti digitali in Europa di cui si parla ancora poco, SaltPay, che in soli due anni è riuscita a raccogliere circa 700 milioni di dollari in venture capital ed è attualmente valutata oltre un miliardo di dollari.

I suoi segreti? Almeno tre: la squadra (imprenditori navigati), l’interesse anche per le imprese locali, anche nelle città di media grandezza, ma soprattutto un’aggressiva strategia di acquisizioni. Un ricorso all’open innovation, paradigma in base al quale le aziende cercano innovazione al proprio esterno, che l’ha portata a effettuare 6 acquisizioni in un anno e che la sta facendo diventare una realtà europea di notevole peso in ambito fintech (tecnologia applicata alla finanza). Al punto che è stata ribattezzata da qualcuno “la nuova Adyen”.

Alla base del suo successo, come detto,  c’è una squadra di fondatori di grande esperienza, guidata da Eduardo Pontes, imprenditore brasiliano che aveva fondato Stone, un payments acquirer poi quotato in Borsa nel 2018. Anche il co-founder Ali Mazanderani è stato membro del board di Stone. Perciò il gruppo è detto la “Stone gang”. Per questo motivo SaltPay non può essere propriamente definita una startup: è partita presto e alla grande. Nella sua storia, rilanciata da Sifted, si legge piuttosto il percorso di una scaleup che sta occupando e presidiando un settore in forte evoluzione e aperto all’innovazione come quello dei pagamenti digitali. Ma vediamo meglio i dettagli relativi all’attività di SaltPay.

Che cosa fa SaltPay

Società fintech con 10 uffici in Europa e Sud Africa, SaltPay fornisce soluzioni di gestione aziendale per piccole e medie imprese (pmi) e un’offerta di “fintech as a service”. La proposta di SaltPay relativa ai merchant punta a fornire una soluzione completa per aiutare le pmi a gestire e far crescere le loro attività in modo più efficiente attraverso una suite di prodotti per l’accettazione dei pagamenti, fidelizzazione e CRM, ordini, ePOS e capacità di emissione: tutte soluzioni in grado colmare la relazione tra merchant e consumatori. SaltPay fornisce anche servizi di pagamento basati sul cloud e “software as a service” per la gestione del business a società fintech internazionali, fornitori di pagamenti, banche e MNO (Mobile Network Operator).

SaltPay e l’open innovation: le acquisizioni “a raffica”

Fondata nel 2019 a Londra, SaltPay ha adottato un approccio insolito per costruire velocemente una sorta di “cooperativa paneuropea di componenti di pagamento”, rivolta ai piccoli e medi commercianti. In concreto significa che vari brand di pagamento sono stati riuniti sotto lo stesso marchio SaltPay in Portogallo, Ungheria, Repubblica Ceca, Islanda e Regno Unito, seguendo una strategia di acquisizioni particolarmente  aggressiva. Un piano di open innovation che, tra le operazioni più recenti, ha visto, a marzo scorso, l’acquisizione di Tutuka e Paymentology. Tutuka è una società europea che consente a fintech, telco, fornitori di servizi di trasferimento, portafogli mobili e banche digitali di emettere carte Mastercard, Visa e UnionPay in 33 paesi ed è il primo emittente-processore a elaborare pagamenti in cinque continenti. Paymentology è il primo “issuer processor” completamente nativo del cloud al mondo. La società aiuta le banche di Europa, Medio Oriente, Africa e Asia a migrare verso una piattaforma di elaborazione moderna e completamente basata sul cloud per emettere facilmente carte Mastercard, Visa e UnionPay con funzionalità avanzate e approfondimenti basati sui dati.

Complessivamente nell’ultimo anno, SaltPay ha acquisito 6 startup, tra cui l’islandese Borgun e YoYo Wallet di Londra. In questo modo è stata in grado di proporre un’ampia gamma di soluzioni: dall’acquisizione e emissione per i merchant (ad esempio l’elaborazione e le transazioni con carta), all’offerta di credito, alla fornitura di un’ampia suite di servizi software, per esempio per la gestione delle spese e gli schemi di fidelizzazione.

Naturalmente, con le acquisizioni, sono aumentati anche i dipendenti: SaltPay impiega ad oggi oltre 800 persone in tutto il mondo e negli ultimi mesi ha raddoppiato il personale.

Ali Mazanderani, presidente di SaltPay

Il focus sui business locali

Il terzo “segreto” della rapida crescita di SaltPay è anche l’interesse per le realtà locali. In una rara intervista, il presidente Ali Mazanderani ha sostenuto che SaltPay sta attingendo a un mercato in cui ancora non si investe abbastanza. “Sono super appassionato di imprenditori locali, specialmente nelle città di media grandezza, in particolare nelle zone meno servite … Il mercato non parla con loro. Tutta l’attenzione, nello spazio fintech, è per le imprese, l’ online, le banche digitali. Ma noi siamo interessati ad aiutare il ristorante a conduzione familiare appena fuori Newcastle, per esempio”. (L.M.)

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