INNOVAZIONE NELLA MOBILITÀ

Smart Road: via libera ai test su strada dei mezzi più innovativi, c’è anche una startup italiana

Il Decreto Smart Road, appena aggiornato, introduce la possibilità di sperimentare veicoli innovativi che non dispongono di volante o pedaliera: il “trionfo” dei mezzi a guida totalmente autonoma. Al lavoro l’italiana Next Future Transportation. Più una francese e un’americana. Qui il report dell’Osservatorio del MIT

Pubblicato il 17 Set 2020

L'Osservatorio Smart Road del MIT comunica un importante aggiornamento del Decreto Smart Road

Lungo le strade italiane si potranno sperimentare “mezzi di trasporto innovativi” che, per esempio, “non dispongono di un volante o di una pedaliera”. È la novità contenuta nella Relazione Annuale 2019, diffusa in questi giorni, dell’Osservatorio del Ministero dei Trasporti (Mit) per le smart road. Si tratta in pratica del via libera ai test per auto connesse e a guida autonoma che ancora non sono nemmeno omologate. Le sperimentazioni saranno attuate con il possibile contributo – si legge nel documento – di almeno tre soggetti: una startup italiana, la Next Future Transportation con sede a Padova, già attiva a livello internazionale nel settore e interessata a sperimentare i suoi mezzi innovativi anche in Italia; una società francese, Navya, azienda produttrice di mezzi di trasporto autonomi e fornitrice di soluzioni innovative di mobilità intelligente e condivisa; e una startup americana, Local Motors, che ha sviluppato un minibus a guida autonoma.

QUI È POSSIBILE SCARICARE LA RELAZIONE ANNUALE 2019 DELL’OSSERVATORIO TECNICO DI SUPPORTO PER LE SMART ROAD E PER IL VEICOLO CONNESSO E A GUIDA AUTOMATICA

Ma vediamo meglio cosa sta accadendo in Italia nel mondo delle smart road, cominciando col ricordare in cosa consistono.

Che cosa sono le smart road

La smart road è una “strada intelligente” sulla quale i veicoli che la percorrono possono comunicare e connettersi tra di loro. L’obiettivo delle smart road è agevolare il trasporto grazie all’implementazione di sistemi di rilevazione del meteo e del traffico attraverso i quali i viaggiatori possono richiedere in tempo reale informazioni su condizioni stradali, del traffico o su situazioni particolari. Inoltre le smart road possono fornire servizi di deviazione dei flussi di traffico nel caso di incidenti, suggerimenti di traiettorie alternative per evitare situazioni di traffico, gestione di accessi, parcheggi e rifornimenti, interventi tempestivi in caso di emergenze.

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Come è nato e di cosa si occupa l’Osservatorio per le Smart Road del Mit

L’Osservatorio tecnico di supporto per le Smart Road e per il veicolo connesso e a guida automatica è stato istituito presso il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti con un decreto direttoriale del 4 maggio 2018 ed è presieduto dal Direttore Generale per i sistemi informativi e statistici del MIT Mario Nobile. Tra le sue competenze rientrano il monitoraggio e la supervisione dei progetti sia presenti che futuri su tutto il territorio nazionale in ambito smart road e la sperimentazione su strada pubblica dei veicoli autonomi, il supporto tecnico e giuridico, la promozione della cooperazione fra le 5 strutture pubbliche e private di riferimento, la tenuta e l’aggiornamento dell’elenco delle infrastrutture definite “smart road”. La missione è fornire una direttrice unica per gli investimenti pubblici, concentrando le risorse economiche, nazionali e comunitarie verso obiettivi coordinati e condivisi a livello centrale, utili al sistema Paese.

L’aggiornamento del decreto Smart road

Nell’aprile 2018 il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha emanato il Decreto Smart Road  che ha dato il via alle strade intelligenti e alla sperimentazione dei veicoli a guida autonoma. Adesso il Mit ha già predisposto, con l’ausilio dell’Osservatorio, un aggiornamento del decreto Smart Road, in fase di ultimazione del suo iter. Con tale Regolamento – si legge nella Relazione – si mira a estendere la sperimentazione su strada pubblica anche ai mezzi di trasporto innovativi, che non hanno uno schema classico rispetto al normale veicolo omologato oggi in circolazione (ad esempio non dispongono di un volante, di una pedaliera, ecc.).

Chi sperimenterà mezzi innovativi nelle smart road italiane

L’italiana Next Future Transportation

In questo ambito si riscontra, fra gli altri, la presenza di una start up italiana, la Next Future Transportation con sede a Padova, già attiva a livello internazionale in questo settore e interessata a sperimentare i suoi mezzi innovativi anche in Italia. Nello specifico, il mezzo di trasporto su strada denominato “NEXT” mira a sviluppare un nuovo sistema di trasporto pubblico locale, sostenibile, intelligente e flessibile in quanto adattabile alle esigenze della collettività. “Nelle more del perfezionamento della relativa disciplina che ne consentirà la sperimentazione su strada pubblica in Italia – si legge nella Relazione – rappresentanti della società hanno incontrato alcuni membri dell’Osservatorio, approfondendo questioni prettamente tecniche e giuridiche”.

Navya, la francese che ha già fatto un test a Merano

Anche la compagnia francese Navya, azienda produttrice di mezzi di trasporto autonomi e fornitrice di soluzioni innovative di mobilità intelligente e condivisa, è fortemente intenzionata a sperimentare sulle strade pubbliche italiane i propri shuttle bus chiamati “Autonom Shuttle”, così come già avviene da tempo in molti altri Paesi del mondo, Europa inclusa. Navya ha colto l’occasione della sua presenza in Italia nel marzo 2019 per presentare il mezzo anche ad alcuni rappresentanti del MIT e dell’Osservatorio, approfondendone il funzionamento e l’avanzata tecnologia, soprattutto in termini di sicurezza stradale. Diversi sono i Comuni che hanno già manifestato il loro interesse a dare avvio alle sperimentazioni di questo mezzo nelle proprie strade pubbliche, al fine di mettere a disposizione dei cittadini uno o più veicoli d’avanguardia nel trasporto pubblico locale. Il Comune di Merano, ad esempio, ha sperimentato di recente questo mezzo su uno specifico tratto di strada chiuso al traffico, fornendo un servizio innovativo di trasporto pubblico urbano di massa.

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La startup USA Local Motors e il minibus a guida autonoma

Anche la startup americana Local Motors ha sviluppato minibus a guida autonoma chiamato “Olli”, manifestando interesse a sperimentare anche in Italia, dopo Washington e, di recente, nel quartiere berlinese di Schöneberg. Nel 2019 si è avviato un primo contatto conoscitivo con alcuni membri dell’Osservatorio, durante il quale sono state approfondite, anche in questo caso, tematiche prettamente giuridiche e tecniche.

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