Sono di ritorno dalla mia seconda missione in Tunisia, dove stiamo dando attuazione alle azioni a supporto dell’ecosistema locale pianificate dalla Terna Innovation Zone, progetto che Mind the Bridge supporta insieme a Elis.
Indice degli argomenti
Startup in Tunisia, I percorsi di crescita
A febbraio, in occasione dell’Innovation Summit di Tunisi, avevamo lanciato una call per startup con l’obiettivo di individuarne cinque (vere scaleup) in grado di crescere a livello internazionale.
Le aspettative erano caute, considerando che l’ecosistema tunisino è ancora nelle sue fasi iniziali: circa 1.500 startup (fonte: Tech Scaleup Tunisia, Mind the Bridge 2025, qui il link per download), di cui poco più di quindici effettivamente in fase di scaleup (cioè con raccolte superiori al milione di dollari).

L’ecososistema tunisino delle scaleup (fonte: Mind the Bridge 2025)
Devo dire che sono rimasto più che piacevolmente sorpreso.
Delle oltre cinquanta candidature ricevute, abbiamo selezionato cinque aziende (quattro scaleup e una vicina a diventarlo) di grande qualità. I nomi sono stati annunciati durante lo Scaleup Bootcamp ospitato da ICC Tunisia. Complessivamente queste cinque aziende hanno raccolto circa 10 milioni di euro, impiegano quasi 200 persone, generano 5 milioni di fatturato annuo (in crescita) e servono oltre mille clienti.


Al di là dei numeri, l’aspetto più prezioso è stato conoscere i loro percorsi di crescita “da zero ad oggi”. Abbiamo fatto questo esercizio sia on stage durante il Summit (perché i role model sono fondamentali, specie in ecosistemi emergenti), sia durante sessioni 1:1 più approfondite.
Startup in Tunisia, tre lezioni da un ecosistema emergente
Obiettivo: identificare insieme le milestone critiche per il prossimo salto (go-to-market in specifici paesi, validazioni industriali, accesso a clienti, partnership) e costruire piani concreti per aiutarle a raggiungerle.
Ecco tre aspetti che mi hanno particolarmente colpito:
Nei mercati emergenti, essere super focalizzati è un lusso che non ti puoi permettere
Una delle aziende sviluppa sistemi IoT per il monitoraggio remoto dei consumi. Parlando con i founder (Karim e Sofiene) è emerso come abbiano soluzioni per ogni tipo di industry (produzione, città, flotte di mezzi, energia, oil&gas, …) e per diversi consumi (elettricità, acqua, carburante, …). Sono software-first (e connectivity agnostic, vista l’instabilità delle reti locali) ma sviluppano anche i device quando serve.
Questa assenza di focus, che nei mercati maturi sarebbe vista come un limite, qui è una necessità. Karim Kharrat, il CEO, l’ha spiegato in modo diretto:
“Se ci fossimo specializzati su un’unica industry probabilmente faremmo qualche migliaio di euro di fatturato.”
Insomma, specializzarsi è un lusso. Eppure questa diversificazione offre una capacità di execution unica.
L’esperienza internazionale fa la differenza
Tre dei cinque founder hanno studiato all’estero (due alla prestigiosa École Polytechnique, uno in Germania) e tutti hanno avuto esperienze di lavoro in contesti internazionali. Questo ha dato loro una visione più ampia, essenziale per pensare e costruire aziende realmente scalabili.
Sul piano operativo, dominano le dual company: due startup hanno già fatto il “flip” trasferendo la sede legale in Francia, una lo sta valutando, e una quarta ha aperto una subsidiary in Europa (sempre in Francia).
Dal punto di vista della crescita commerciale, i piani immediati per tutte includono Europa (Francia ovviamente in primis) e Middle East (Arabia Saudita).
Le exit accelerano l’ecosistema
Tutti in Tunisia parlano di InstaDeep: è il poster child non solo del Paese, ma dell’intero continente africano. Oltre 100 milioni raccolti, acquisita da BioNTech per mezzo miliardo.
Una exit di successo dimostra che “è possibile”, ma non solo.
Due delle cinque scaleup selezionate hanno raccolto capitale iniziale da quella che viene chiamata la “InstaDeep Mafia”: ex founder e dipendenti che, dopo aver monetizzato, sono diventati angel investor.
Chi ha vissuto il percorso conosce il talento quando lo vede — e sa quanto sia difficile la fase iniziale. Ecco perché torna a investire come angel, aiutando altri a costruire nuove storie di successo.
Le 5 startup tunisine ammesse al Global Scaleup Program
Per chi fosse curioso ecco i profili delle cinque aziende. Stay tuned, international scaling in process…
Kumulus
Kumulus è una scaleup attiva nel settore delle utility idriche che produce acqua potabile dall’umidità atmosferica. L’azienda offre macchine autonome, alimentate a energia solare, che generano acqua pulita. I dispositivi sono connessi digitalmente per il monitoraggio e il controllo remoto. Questa soluzione fornisce una fonte sostenibile e conveniente di acqua potabile per famiglie e imprese. Fondata nel 2021, Kumulus conta 23 dipendenti e ha già ricevuto finanziamenti per 4 milioni di dollari da investitori internazionali. Il CEO e fondatore, Iheb Triki, laureato a Berkeley, è riconosciuto come uno dei leader africani Choiseul 100.
Nextav
Nextav, fondata nel 2021 con sede a Sousse, è una società che offre servizi di telerilevamento satellitare e aereo. Nextav utilizza AI, analisi dei dati e software di visualizzazione 3D per estrarre informazioni rilevanti dai dati satellitari pubblici, offrendo servizi di monitoraggio e ispezione per il controllo remoto di asset quali pipeline del gas e infrastrutture energetiche. L’azienda, guidata dal Ceo Hichem Mokni, impiega sei persone ed è stata anche classificata tra le prime 5 startup africane nell’AI Hub per lo Sviluppo Sostenibile..
Kamioun
Kamioun è una scaleup fondata nel 2020 che trasforma il funzionamento dei piccoli market locali modernizzandoli. Utilizzando una piattaforma digitale, connette i produttori di beni di largo consumo con i rivenditori, permettendo loro di effettuare ordini a prezzi competitivi e con consegna rapida, riducendo inefficienze e costi. Botteghe e minimarket, fondamentali per la vita quotidiana in Tunisia, si confrontano con catene di approvvigionamento caotiche e sistemi di ordinazione obsoleti. Kamioun centralizza l’approvvigionamento, lo stoccaggio e la consegna, permettendo ai negozianti di ordinare tramite un’app e ricevere consegne entro 24 ore. Kamioun offre anche soluzioni retail tech di pagamenti digitali, pubblicità in negozio e nuove opportunità di guadagno. L’azienda, fondata e guidata da Fares Belghith, ha 49 dipendenti, ha ricevuto numerosi premi di innovazione e ha raccolto oltre 1,8 milioni di dollari.
BeWireless Solutions
BeWireless Solutions offre una piattaforma IoT/AI completamente personalizzabile per il monitoraggio delle risorse in tempo reale, come elettricità, acqua e carburante. La piattaforma permette di beneficiare dell’analisi dei dati, ricevere avvisi se le soglie predefinite vengono superate, attivare o disattivare l’attrezzatura da remoto, rilevare attrezzature ad alta intensità energetica, perdite e frodi. Fondata nel 2016, Be Wireless Solution ha ottenuto la licenza IoT dal governo tunisino all’inizio del 2017. Nel 2018, la società ha concluso la prima campagna di raccolta fondi e iniziato a sviluppare e vendere soluzioni, diventando pionieri e leader del mercato IoT in Tunisia nel 2022. L’azienda, che oggi conta 50 dipendenti, ha raccolto complessivamente finanziamenti per oltre 2,1 milioni di dollari. BeWireless Solutions ha inoltre ricevuto diversi premi, tra cui “Best Exporting Startup” da Cepex, “Best Tech Company” a Dubai 2020 e “Best IoT Company in Tunisia”.
Asteroidea
La storia di Asteroidea è iniziata più di dieci anni come fornitore multinazionale leader nei sistemi di parcheggio e controllo accessi. Asteroidea fornisce una piattaforma che integra la gestione della ricarica per veicoli elettrici con i sistemi e le reti di parcheggio per offrire un’esperienza di Park & Charge. Collega le stazioni di ricarica ai profili degli utenti, automatizza la fatturazione e supporta l’autenticazione senza interruzioni tramite RFID, targhe o codici QR dell’app mobile. La piattaforma (attualmente implementata anche da Aeroporti di Roma) offre agli operatori controllo centralizzato sull’uso dell’energia, sui prezzi e sull’accesso, offrendo agli utenti un’esperienza “park-and-charge” semplice, con una maggiore scalabilità e riduzione dei costi.