Il colosso cinese dell’auto elettrica, BYD, assume un top manager italiano, Alfredo Altavilla. Ex alto dirigente di FCA e braccio destro di Sergio Marchionne, Altavilla è stato nominato Special Advisor per l’Europa. “L’ingresso di Alfredo Altavilla nel team europeo – ha dichiarato Stella Li, Executive Vice President di BYD – è un passo fondamentale nella nostra strategia di rafforzamento e consolidamento della presenza di BYD in questo importante mercato. Alfredo porta con sé una vasta esperienza nel settore automobilistico e una visione strategica che sarà preziosa nei nostri sforzi per posizionare BYD come leader nella mobilità sostenibile in Europa’’.
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Chi è Alfredo Altavilla
Nato a Taranto nel 1963, laureato in Economia all’Università Cattolica di Milano, ha compiuto la sua carriera professionale in FIAT, dove è stato assunto nel 1990 ricoprendovi nei decenni successivi alte cariche dirigenziali: responsabile dell’Ufficio Fiat Auto di Pechino (1995) e delle attività in Asia (1999), nel 2002 ha coordinato le attività riguardanti l’intesa con General Motors. Vicepresidente esecutivo di FIAT Group nel 2009, dal novembre 2012 all’agosto 2018 è stato responsabile dell’area EMEA (Europe, Africa and Middle East). Nel 2018 ha lasciato il gruppo. A giugno 2021 è stato nominato presidente esecutivo della società pubblica italiana per il trasporto aereo ITA – Italia Trasporto Aereo, carica dalla quale si è dimesso nel novembre 2022.
Nel suo curriculum figurano i seguenti i incarichi: board member di Oltre Consulting, Senior Advisor per CVC Capital Partners, Membro dell’Investment Committee di Vasuki (venture Capital Fund sponsored by Rothschild) e Managing Director di AMRE srl (Family Office Investitore in diversi Club Deals in Europa e Stati Uniti).
Presidente di Recordati, membro del Consiglio di Amministrazione di Enerpac Tool, MSX, Ares Invest, Proma ed Ambienta SGR, è stato membro di numerosi board sia in Italia che negli Stati Uniti (TIM, Ferrari, Chrysler llc, Magneti Marelli, Maserati).
L’attività in Fiat
COO di FCA per la regione EMEA, Presidente e Amministratore Delegato di Iveco, FPT e Tofas, come Global Head of Business Development del Gruppo Fiat ha guidato la fusione tra Fiat e Chrysler e, altre operazioni simili, come l’alleanza Fiat/GM, lo spin off e l’IPO di Fiat Industrial.
La potenza di fuoco di BYD nell’automotive elettrificato
Altavilla entra a far parte di una grande azienda cinese protagonista mondiale della trasformazione elettrica nell’automotive. BYD Auto (acronimo di Build Your Dreams) nasce nel 2003 come divisione automobilistica dell’omonima BYD Co., azienda specializzata nella produzione di batterie ricaricabili fondata da Wang Chuanfu. Agli esordi il brand si dedica alla produzione di automobili a benzina, ma ben presto – coerentemente con il know how del suo fondatore, a lungo un ricercatore nel campo della chimica applicata agli accumulatori – inizia a dedicarsi alle vetture elettrificate. Nel 2008, quindi, BYD diventa la prima azienda al mondo a realizzare un’auto ibrida plug-in, la F3 Hybrid. Con il tempo il brand si è specializzato nelle vetture a batteria, tanto che nel 2023 è stato il maggiore produttore di auto elettriche in Cina e il secondo, dopo Tesla, a livello mondiale. Nel 2022 ha anche detto addio ai motori endotermici dedicandosi esclusivamente alle auto ibride ed elettriche, oltre a fare il suo debutto sul mercato europeo. A fine 2023 BYD ha raggiunto il traguardo di maggior produttore al mondo di auto elettriche, sorpassando anche Tesla.
In Italia, BYD è presente dall’inizio del 2023, con una gamma composta dai suv Atto 3 e Tang e dalle berline Han e Seal, a cui successivamente si è aggiunta la compatta Dolphin.
Cosa pensa Altavilla delle auto cinesi
Pur intervenendo molto poco con dichiarazioni pubbliche, Altavilla ha rilasciato l’8 giugno 2025 un’intervista al Sole24Ore, dove ha detto: “Quando il fondatore di BYD, Wang Chuanfu, e la Vice President, Stella Li, mi hanno chiamato a Shenzhen e mi hanno chiesto di capire come le loro automobili potessero fare bene, in termini di reputazione e di numeri, in Europa, ho studiato a fondo le tecnologie presenti e future della loro casa automobilistica. La mia principale osservazione ha riguardato la quantità di tecnologia e l’architettura sistemica dell’automobile concepita e prodotta oggi in Cina: per gli standard europei, è tutto troppo digitalizzato e raffinato rispetto alle interconnessioni potenziali e reali con le infrastrutture materiali e immateriali dell’ambiente in cui si muove la macchina.
Le reti che connettono al resto della realtà l’automobile sono molto più sottili, fragili, deboli in Europa di quanto non siano in Cina. Per questa ragione, l’automobile cinese, che nasce dal software e poi arriva alla lamiera e alla gomma con un percorso opposto rispetto all’automobile tedesca o francese, in Europa deve essere presentata in una versione calibrata su una infrastrutturazione digitale che è assai inferiore a quella cinese.
Il punto non è tanto la diatriba fra motore elettrico e motore endotermico e su quante ricariche bisogna installare sulla rete. Il punto è l’auto nel suo profilo completo e articolato. E riguarda sia quelle elettriche sia quelle ibride, che sono la stragrande maggioranza del nuovo parco auto prodotto in Cina per il mercato asiatico e per il mercato straniero”.
(Articolo aggiornato al 10/06/2025)