RISORSE

Editoria, il governo Renzi punta 5 milioni di euro sull’innovazione

Entro la prossima settimana l’esecutivo spiegherà come intende assegnare le risorse del Fondo straordinario per l’editoria. Ma il sottosegretario Luca Lotti avrebbe già deciso di destinare una quota all’hi-tech e organizzare un concorso per startup

Pubblicato il 04 Giu 2014

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Luca Lotti, sottosegretario all'Editoria del governo Renzi

Il governo Renzi ha intenzione di scommettere 5 milioni di euro sull’innovazione tecnologica in campo editoriale e realizzare un concorso per startup: è quanto emerge dalle linee guida per l’assegnazione del Fondo straordinario per l’editoria, illustrate ieri alla riunione dei parlamentari del Pd dal sottosegretario alla presidenza del consiglio con delega all’Editoria, Luca Lotti.

L’innovazione editoriale resta tra le priorità del politico 31enne originario di Empoli, che nei giorni scorsi, senza scendere nei dettagli del suo progetto, aveva però dichiarato: “Sarà una sfida agli editori, li sfideremo sul piano dell’innovazione”.

La sfida rientra nell’ambito del “Fondo straordinario per gli interventi di sostegno all’editoria”, istituito dal governo Letta con l’ultima legge di stabilità, che ha tre finalità di cui una è proprio “incentivare gli investimenti delle imprese editoriali, anche di nuova costituzione, orientati all’innovazione tecnologica e digitale”. Le altre due sono “promuovere l’ingresso di giovani professionisti qualificati nel campo dei nuovi media” e “sostenere le ristrutturazioni aziendali e gli ammortizzatori sociali”.

Per quanto riguarda il capitolo innovazione previsto dal Fondo, la scorsa settimana da notizie stampa era emersa l’intenzione di Lotti di riservare una parte del budget triennale, 120 milioni di euro in tutto, alle “società di recente costituzione in campo editoriale” e di “istituire un riconoscimento, forse un premio in denaro, per i dispositivi più innovativi”.

Ieri il sottosegretario, da anni amico e collaboratore del premier Matteo Renzi, ha appunto illustrato a una riunione di parlamentari del Pd le linee guida per l’assegnazione delle risorse del Fondo, indicando in 45 milioni la sua entità per il 2014, di cui circa 20, da replicare nei due anni successivi, dedicati alla nuova occupazione. Ed è spuntata anche la notizia dei 5 milioni di euro da destinare all’innovazione tecnologica e della premiazione di una start up a seguito di un concorso di idee.

Ma, come ha più volte ribadito lo stesso Lotti, è ancora presto per entrare nei dettagli, perché le linee guida devono essere diffuse dal governo. Questo, a suo dire, potrebbe avvenire “al massimo entro la prossima settimana”. Dopodiché il passo successivo è l’emanazione del Dpcm (Decreto della presidenza del consiglio dei ministri) che stabilisce i regolamenti attuativi degli stanziamenti e che, secondo la tabella di marcia, dovrebbe avvenire entro giugno.

Illustrando il documento ai colleghi parlamentari, il politico ha detto che meno della metà del Fondo andrà in ristrutturazioni e prepensionamenti in base alla legge 416 e una piccola parte anche ad ammortizzatori sociali cofinanziati dagli editori. Si valuta che tale parte potrebbe riguardare circa 150-160 giornalisti che andrebbero a usufruire dei prepensionamenti. La rimanente metà, circa 20 milioni, andrà dunque ad incentivi per la nuova occupazione e per le stabilizzazioni.

Lotti stima che in tre anni si possano raggiungere 1000 nuovi occupati con un picco nella seconda metà del 2015. Con un collegamento al nuovo contratto nazionale dei giornalisti che attende la firma, si prevede che le linee guida stabiliscano degli incentivi per il tempo determinato e degli incentivi maggiori, fino quasi alla totalità, per il tempo indeterminato. L’obiettivo finale è inserire meccanismi di verifica per garantire gli incentivi a chi stabilizzerà definitivamente i nuovi assunti.

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