LA STORIA

Wiseair, evoluzione di una startup: dall’idea di un vaso/sensore al prodotto per l’aria pulita

Fondata nel 2019 da 4 studenti del PoliMi e focalizzata sulla sostenibilità, Wiseair ha chiuso a dicembre 2021 un round da 1 milione di euro per crescere ancora. Ecco come si è evoluta l’idea imprenditoriale, dai vasi dotati di sensori da collocare sui balconi alla dashboard per fornire dati agli enti pubblici

Pubblicato il 31 Dic 2021

Wiseair

Nel febbraio 2019 quattro studenti di ingegneria del PoliMi, tutti 24enni conosciutisi durante il percorso di studi e inseriti nel percorso d’eccellenza Alta Scuola Politecnica dei Politecnici di Milano e Torino riservato ai migliori talenti, sviluppano un’idea che parte da un presupposto: “Un problema che non si può misurare non si può risolvere”.

Così, i quattro co-fondano la startup Wiseair e si focalizzano subito su temi attuali e propri delle smart city quali innovazione tecnologica e sostenibilità, realizzando un sistema di monitoraggio della qualità dell’aria innovativo volto a generare consapevolezza tra le persone attraverso la creazione e il coinvolgimento di una community attiva di cittadini.

A metà dicembre 2021 Wiseair è tornata a far parlare di sé, con i co-founder oggi 26enni, attraverso l’annuncio relativo alla chiusura di un round di investimenti da 1 milione di euro, che vede come lead investor il multi-family office svizzero Novum Capital Partners.

Il tutto a sette mesi dalla conclusione del percorso del programma di accelerazione Techstars, con l’intenzione di utilizzare quanto ottenuto per portare la piattaforma di monitoraggio della qualità dell’aria “ido” in più Comuni, mettendola così sempre più al servizio della Pubblica Amministrazione.

Economyup li aveva ’ lasciati’ nel 2018 quando, ancora con un’idea embrionale e senza aver costituito la startup, si erano aggiudicati il premio GoBeyond di SisalPay nella categoria “innovazione sociale”.

Ripercorriamo dunque la storia di questa giovane startup  impegnata in un tema “caldo” come la sostenibilità climatica, che nel frattempo è diventata una realtà più strutturata ed esempio di business sostenibile.

L’idea iniziale: il vaso/sensore Arianna e la creazione di una community contro l’inquinamento

Supportato dalla School of Entrepreneurship and Innovation della Fondazione Agnelli, nel 2018 nasce Arianna: un vaso smart dotato di sensore IoT per davanzali ed esterni alimentato con una tecnologia green innovativa, utile a monitorare in tempo reale la qualità dell’aria per poi inviare i dati all’apposita app per Android e iPhone.

Grazie al successo nella categoria “social innovation” della call for ideas GoBeyond di SisalPay 2018, i quattro co-founder – Paolo Barbato, Andrea Bassi, Fulvio Bambusi e Gaetaniello – ottengono 20mila euro equity-free. Raddoppiati poco dopo partecipando al Bando Fabriq Quarto del Comune di Milano, volto a premiare progetti per l’innovazione dei quartieri periferici.

“È stato il momento in cui abbiamo realizzato di poter affrontare un’avventura imprenditoriale”, dice oggi a EconomyUp il COO di Wiseair Carlo Alberto Gaetaniello.

2019: la nascita e i primi passi di Wiseair

Nel 2019, oltre a dar vita legalmente e a sviluppare Wiseair, i quattro co-founder completano parallelamente gli studi e si laureano a pieni voti, per poi dedicarsi esclusivamente al progetto imprenditoriale l’anno seguente.

Il primo passo consiste nel lanciare a Milano una campagna di crowdfunding per un progetto di citizen-science, in modo da portare Arianna nelle case dei cittadini. Wiseair raccoglie 40mila euro e, come da programma, passa ai fatti .

La startup distribuisce i vasi smart realizzando una delle “reti di citizen-science tra le più capillari che ci siano, per dialogare e supportare l’amministrazione di Milano nel processo di decision making sull’inquinamento beneficiando del movimento positivo di community sostenibile creato e dei dati raccolti”, spiega Gaetaniello.

2020, primo Pre-Seed da 200mila euro: cambia il modello di business

Il 2020, però, è anche l’anno della pandemia da Covid-19, e inevitabilmente da marzo tocca fare i conti con innumerevoli problemi legati a forniture e produzione. Ma è anche l’occasione per riflettere, pensare, e chiudere un Pre-Seed da 200mila euro con Linkem Spa.

“Dovevamo capire quale fosse il prodotto ‘giusto’ – racconta Gaetaniello -, ma una cosa che avevamo compreso è che, oltre al ruolo fondamentale della community, il dialogo con le amministrazioni è imprescindibile” per ottenere risultati concreti.

Ido, la tecnologia per supportare le amministrazioni locali nella lotta all’inquinamento

Cambia quindi il modello di business, e i quattro pensano a un servizio a 360° creato appositamente per le amministrazioni locali. È così che nasce “ido”, il primo vero prodotto di Wiseair: un “pacchetto completo” pensato per le amministrazioni locali e commercializzato alla fine del 2020.

Ido è una dashboard con tanto di reportistica a servizio delle amministrazioni che poggia sulla stessa tecnologia di Arianna, ma installando i sensori su pareti e in posizioni che rispettano le indicazioni normative, oltre ad analizzare i dati raccolti rendendoli più facili da comprendere.

Questo permette alla tecnologia messa in campo da Wiseair di avere maggior impatto e fornire informazioni qualitativamente accurate, guidando così le amministrazioni nel prendere decisioni appropriate per ridurre l’inquinamento.

Perché, sottolinea Gaetaniello, una delle mission è “essere una guida al policy making per la difesa dell’aria pulita, non limitandosi al solo monitoraggio”. Un sistema che nei comuni più piccoli funziona, ma che “nelle città, dove il processo decisionale è inevitabilmente più lento, diventa più complesso. Proprio per questo il modello di community va tenuto vivo: l’inquinamento è un problema sociale ancor prima che ambientale”.

La “spinta” del programma di accelerazione Techstars: Wiseair si struttura

Nel 2021 un’altra svolta. Mentre Wiseair continua a collaborare con le amministrazioni e tiene viva la community, allarga prima a Torino e poi a Roma – grazie al supporto di Toyota -il proprio raggio di azione, ma soprattutto entra da gennaio nel programma di accelerazione Techstars.

“Techstars è stata fondamentale – racconta Gaetaniello –per passare dall’essere un prodotto ad una startup strutturata sotto tutti gli aspetti. Una vera spinta ad accelerare offrendo al contempo un supporto nell’ambito del mentoring grazie a imprenditori o manager di grande esperienza”.

Al contempo cresce anche il mercato, “ido” viene adottato da sempre più amministrazioni (oltre trenta) e questo genera 100mila euro di fatturato nel 2021.

I progetti futuri: prima l’Italia, poi l’internazionalizzazione

Wiseair continua dunque a crescere, con progetti di espansione in Italia nel 2022 grazie al milione di euro di investimenti appena ottenuto per poi avviare, a partire dal 2023, il processo di internazionalizzazione. Proponendo un servizio innovativo che poggia su un modello di business  scalabile.

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Federico Bandirali
Federico Bandirali

Giornalista pubblicista dal 2014 e growth hacker dal 2017 con master presso Talent Garden, durante gli studi in comunicazione ho iniziato a collaborare con testate cartacee generaliste dal 2006. Dopo aver scritto articoli in diversi ambiti (cronaca, politica, esteri, economia e sport) e abbandonato il cartaceo, mi sono sempre più focalizzato su tecnologia e innovazione, branded journalism e storytelling aziendale. Nel 2016 ho scritto un libro: una case history relativa alla partnership tra Intesa Sanpaolo ed Expo Milano 2015 poi ripresa da atenei statunitensi.

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