Investimenti

Shark Tank, la startup Whazzo “assunta” da Fabio Cannavale

Il presidente di lastminute.com sta per firmare un contratto con la società fornitrice di un’app per trovare eventi in città, conosciuta grazie al programma di Italia 1: «Lavoreranno su Parigi, se funzionerà trasformeremo il pagamento in una quota dell’azienda»

Pubblicato il 23 Giu 2015

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Fabio Cannavale, founder ed executive chairman di BravoFly Rumbo Group

Shark Tank dà i primi frutti concreti: una della startup del programma televisivo ha “trovato lavoro” presso uno degli investitori. Fabio Cannavale è in procinto di affidare un incarico per conto del gruppo che presiede, lastminute.com, a Whazzo, tra le protagoniste della trasmissione andata in onda su Italia 1 tra fine maggio e inizio giugno durante la quale cinque “squali” valutavano business ideas e startup per poi decidere su quali puntare i propri soldi. A dare la notizia a EconomyUp è lo stesso Cannavale, già fondatore e presidente di eDreams.it, idatore del motore di ricerca di voli low cost Volagratis.com, presidente di Bravofly Rumbo Group – gruppo basato in Svizzera che a marzo scorso ha acquisito tutte le attività di lastminute.com e che oggi offre servizi a oltre 10 milioni di viaggiatori – e socio dei maggiori seed capital Italiani (d-Pixel, H-farm, Club Italia, Digital Magic). Insieme a un altro shark, Gianpietro Vigorelli, l’imprenditore aveva annunciato in tv un investimento di 200mila euro in cambio del 20% di Whazzo, fornitrice di un’applicazione gratuita che racchiude in un’unica piattaforma tutti gli eventi della città (cinema, concerti, teatro, sport, ecc. ec.), permettendo di consultarli, acquistare biglietti, organizzare gli spostamenti e condividere gli appuntamenti con i propri amici. Ancora non è noto se l’investimento andrà in porto, ma intanto Whazzo sta per diventare fornitore di lastminute.com.

Tazio Pintado ed Edoardo Pasolini, i co-founder di Whazzo, sono due ragazzi in gamba – dice Cannavale – fornitori di un’app dedicata al settore lifestyle, quello delle uscite serali, per intenderci. Lastminute.com è già molto presente in questo settore a Londra, così abbiamo deciso di affidare ai giovani di Whazzo lo sviluppo del comparto in un’altra grande città europea, Parigi. Stiamo per dare loro l’incarico, a breve la firma del contratto. Sarà un lavoro di 4/6 mesi. Se funzionerà trasformeremo il pagamento in una quota della società. Male che vada Whazzo sarà stato un nostro fornitore”.

Nel frattempo sta andando avanti la due diligence sulla ventina di startup sulle quali gli investitori hanno scelto di scommettere durante il programma televisivo. La procedura, mirata ad approfondire nella fase precedente all’investimento lo stato di salute dell’impresa e i contenuti del business plan, si concluderà molto probabilmente in autunno. “Nell’edizione americana di Shark Tank e in genere nelle altre edizioni – afferma l’investitore, ricordando che si tratta di un format internazionale nato in Australia – la media di investimenti andati a buon fine dopo la due diligence è di circa il 35%. Noi stiamo vedendo cose positive e sono certo che supereremo la media”. Il “noi” è riferito tutti e cinque gli squali – oltre a Cannavale, Gianluca Dettori, Mariarita Costanza, Luciano Bonetti e Gianpietro Vigorelli (un venture capitalist, due imprenditori e un pubblicitario) – che, dopo la registrazione del programma tv a marzo, hanno deciso di creare un veicolo di investimento chiamato Shark Bites.

“Non si può lavorare da soli, noi shark investiamo tutti insieme” dice l’imprenditore. “In questi giorni stiamo definendo la natura di Shark Bites, stiamo espletando le pratiche e individuando la struttura fiscale. Quando partirà, sarà aperto anche a terzi, anche perché abbiamo ricevuto varie richieste di interessamento da parte di amici investitori”.Tra le startup che hanno fatto parlare di sé a Shark Tank c’è AirLite, che fornisce una pittura innovativa anti-inquinamento. Si tratta in pratica di una nuova generazione di pitture ad alte prestazioni, multifunzionali, 100% naturali che, utilizzando la luce naturale, riducono gli inquinanti nell’aria, eliminano gli odori, prevengono le muffe e distruggono gli agenti patogeni dannosi. Inoltre, grazie alla loro proprietà autopulente, impediscono allo sporco di depositarsi sulle pareti. Proprio Cannavale se ne era “innamorato”, accettando di finanziarla con 750mila euro in cambio del 3% della società. Una mossa che, a suo tempo, stupì anche gli altri investitori, i quali invece si erano tirati indietro. L’affare andrà in porto? Per il momento non si sa, e comunque Cannavale, pur sottolineando che si tratta di un team “molto serio e forte” e di un “prodotto molto buono”, precisa: “Non dipende solo da me. I soci di Airlite devono raccogliere 5 milioni di euro e in trasmissione avevano detto che c’erano altri investitori, ma ad oggi non ci sono contratti firmati. Senza altri investitori noi non procediamo, perché in ogni caso non siamo gli investitori principali”.

Durante le tre puntate di Shark Tank sono stati promessi investimenti per un totale di oltre 4,3 milioni di euro in 20 startup e idee di business. Anche se, alla resa dei conti, le cifre saranno giocoforza inferiori, sarà comunque un’iniezione di capitali nel mercato italiano del venture capital che non brilla certo per i grandi numeri. “In realtà ci sono tante iniziative di venture capital in Italia – dice Cannavale – ma il problema è scalare. Da noi è già tanto quando si raccolgono 5 milioni di euro per una startup, negli Usa se una società va benino gli danno 50 milioni di dollari. Mancano i soldi che permettono di fare il salto”.

Soldi da investire nelle startup, per l’esattezza circa 50 milioni per un centinaio di realtà, arriveranno dal nuovo Fondo di venture capital di Invitalia, che sarà guidato da Salvo Mizzi. L’operazione ha già suscitato interesse ma anche qualche critica, perché un fondo creato con soldi pubblici non viene considerato il veicolo ideale per investimenti imprenditoriali. “Più soldi sono in circolo, più si arricchisce l’ecosistema” è invece il commento di Cannavale.

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