OrangeLab, un acceleratore per l’economia circolare: nel 2022 investimenti sulle startup con le corporate

Nel primo anno di attività inserite nel percorso di accelerazione 16 realtà attraverso due call. Nel 2022 OrangeLab punta a lanciare un veicolo di investimento: “Le corporate forniscono i capitali necessari e Orangelab le competenze alle startup” dice Elisa Bancalà, Head of Acceleration

Pubblicato il 27 Gen 2022

cleantech

Sedici realtà innovative dell’economia circolare già in fase di accelerazione e un progetto per lanciare entro quest’anno un primo veicolo di investimento dedicato al mondo dell’innovazione:  così si sta muovendo OrangeLab, primo acceleratore d’imprese italiano verticale che offre supporto e sostegno a PMI e startup innovative, velocizzando la transizione verso l’adozione di un modello economico circolare e contribuendo contestualmente allo sviluppo sociale. Un Innovation HuB costituito a fine 2020 e attivo concretamente da maggio dell’anno seguente. Vediamone un primo bilancio a circa 8 mesi dall’avvio delle attività.

Economia circolare: cos’è, esempi, vantaggi dell’economia “green”

Le prime due call for application: 198 realtà selezionate e 16 coinvolte

In meno di un anno di attività, OrangeLab ha già raggiunto risultati importanti. Ha aperto due call for application nel 2021, lanciate ad aprile e a novembre e volte a selezionare le prime imprese e startup da inserire nel percorso di accelerazione. La prima, chiusa nel giugno 2021, ha registrato 101 candidature, la seconda conclusasi lo scorso 10 dicembre ne ha viste 97 provenienti da tutto il Paese. In tutto sono state 16 le realtà coinvolte rispetto alle 10 originariamente previste.

Le candidature sono arrivate in primis dalla Lombardia, il 20% delle candidature totali, con Lazio (13%), Emilia Romagna e Piemonte (entrambe 11%) a rappresentare, di fatto, più del 50% delle startup e delle PMI che hanno presentato domanda di applicazione.

Passando al momento di sviluppo, il 30% è in pre-seed, molte in seed e alcune sono vicine al pre-IPO2: due puntano a quotarsi entro l’estate. Infine, i settori in cui le 198 tra startup e PMI candiate operano sono principalmente ICT (23%), efficientamento energetico (18%) e gestione e trattamento dei rifiuti (10%).

“Siamo molto contenti della risposta del mercato e di essere riusciti a selezionare 16 realtà ad alto potenziale di crescita cui offriamo servizi di accelerazione altamente personalizzati. Averne coinvolte un numero maggiore di quello prefissato è segno che siamo sulla strada giusta”, il commento di Elisa Bancalà, Head of Acceleration di OrangeLab nonché ingegnere biomedico che ha alle spalle diversi anni di esperienza a stretto contatto con il mondo delle startup.

Come è articolato il percorso di accelerazione di OrangeLab

Ovviamente, valutare 198 applicazioni incontrando ogni singola azienda per Oralangelab è stato impegnativo, ma ha consentito di selezionare quelle che possono sviluppare al meglio il proprio modello di business e ampliare orizzonti e prospettive.

In sintesi, il percorso di accelerazione proposto da OrangeLab si articola in due fasi per un totale di 12 mesi, equamente suddivisi.

Nella prima un obiettivo è fornire la preparazione alle aziende per l’incontro con gli investitori, grazie ad un percorso di formazione studiato per rispondere alla domanda di mercato. A cui si aggiunge l’analisi e la modifica del modello di business e del percorso di crescita, oltre alla strutturazione sotto tutti i punti di vista delle realtà coinvolte.

La seconda fase è prettamente scaleup: incontri con potenziali investitori, Corporate e possibili partner, inclusa una campagna di equity crowdfunding che peraltro chiuderà il percorso di accelerazione per le dieci imprese selezionate nella prima call il prossimo giugno.

Durante tutto il percorso, OrangeLab offre strumenti cuciti su misura per le startup e PMI che spaziano dal reperimento di capitali on e off line alla consulenza strategica, senza tralasciare Open Innovation, internazionalizzazione, ed eventuale sostegno nella quotazione in mercati regolamentati, supportando così queste realtà nella loro crescita economica tenendo fisso il caposaldo della circolarità.

Realtà che operano in settori diversi quali energie rinnovabili, smart city, riutilizzo degli scarti industriali alla bioedilizia, smart mobility e ovviamente sostenibilità dei processi di produzione. Senza dimenticare applicazioni rivolte al mondo ITC sempre a tema sostenibilità.

Le prospettive per il 2022: lanciare un veicolo per diventare un “unicum” nel venture capital italiano

“Nel 2022 vorremmo lanciare un primo veicolo di investimento dedicato al mondo dell’innovazione – sottolinea parlando di futuro prossimo Elisa Bancalà -. Stiamo già lavorando con alcune corporate interessate ad entrare in contatto con startup in ottica di open innovation, che ci hanno chiesto di lavorare ad un progetto di veicolo: le corporate forniscono i capitali necessari e Orangelab le competenze alle startup per supportarne la crescita. Il progetto ha un enorme potenziale, riteniamo che possa costituire un unicum nel panorama del venture capital italiano”.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Federico Bandirali
Federico Bandirali

Giornalista pubblicista dal 2014 e growth hacker dal 2017 con master presso Talent Garden, durante gli studi in comunicazione ho iniziato a collaborare con testate cartacee generaliste dal 2006. Dopo aver scritto articoli in diversi ambiti (cronaca, politica, esteri, economia e sport) e abbandonato il cartaceo, mi sono sempre più focalizzato su tecnologia e innovazione, branded journalism e storytelling aziendale. Nel 2016 ho scritto un libro: una case history relativa alla partnership tra Intesa Sanpaolo ed Expo Milano 2015 poi ripresa da atenei statunitensi.

Articoli correlati

Articolo 1 di 4