DATA SCIENCE

Open innovation: Zucchetti acquisisce Moxoff per accelerare su IoT e intelligenza artificiale

Il gruppo lombardo ha acquisito la maggioranza di Moxoff, realtà del Politecnico di Milano che sviluppa soluzioni matematiche avanzate basate su data science, modellazione matematica e ottimizzazione. Obiettivo di Zucchetti: offrire alle imprese software che integrino algoritmi di machine learning e intelligenza artificiale

Pubblicato il 23 Lug 2019

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Zucchetti prosegue nel suo percorso di open innovation con l’acquisizione della maggioranza delle quote di Moxoff, già spin-off del Politecnico di Milano e oggi PMI innovativa che opera all’interno del distretto del PoliHub, l’incubatore d’impresa del Polimi.

Che cosa fa Moxoff

Moxoff SpA, fondata nel 2010, ha il suo core business nello sviluppo di soluzioni matematiche avanzate basate su data science, modellazione matematica e ottimizzazione, sviluppate su misura delle esigenze specifiche di business e del contesto in cui operano i suoi clienti. La società conta su un team di 25 data scientist, modellisti e software engineers che sviluppano e implementano modelli matematici e software innovativi per applicazioni industriali, in un approccio di trasferimento tecnologico dal mondo della ricerca e cross-industriale. Ha maturato esperienza su più di 200 progetti per oltre 100 clienti in diversi settori industriali.

Perché Zucchetti ha acquisito la maggioranza di Moxoff

L’operazione messa a punto da Zucchetti, gruppo lombardo di soluzioni software e hardware, prevede un importante aumento di capitale, per permettere alla realtà milanese di accelerare nel proprio percorso di crescita e aumentare la sua penetrazione sul mercato. Con questa acquisizione Zucchetti vuole aumentare le competenze del gruppo su nuovi ambiti strategici quali l’Internet of Things e la Realtà Aumentata, ma anche realizzare software e soluzioni 5.0 che integrino avanzati algoritmi di machine learning e intelligenza artificiale.

Antonio Grioli, presidente comitato direttivo Zucchetti, spiega: “Come Zucchetti ci ‘mettiamo a disposizione’ della tecnologia e diamo la possibilità a esperti di matematica di estendere ulteriormente i campi di applicazione dei loro progetti, che hanno già prodotto risultati concreti in termini di business per diversi clienti.Siamo, infatti, tutti consapevoli di questa rivoluzione digitale e dei nuovi scenari aperti da intelligenza artificiale e big data, ma spesso questi temi vengono affrontati dal mercato in modo confuso e pasticciato.  Con questa acquisizione Zucchetti vuole diventare il protagonista di questa nuova era tecnologica, con un approccio chiaro e strutturato. Per noi la formula vincente è unire un produttore di software con un team di matematici con propensione alla data intelligence, per portare le competenze di entrambi al mondo delle imprese, creando una forma di collaborazione dove ognuno degli attori può portare il suo valore aggiunto”.

Perché Moxoff ha accettato la proposta di Zucchetti

Alfio Quarteroni, presidente Moxoff, dice: “Le sfide della Digital Transformation che si delineano all’orizzonte richiedono nuova intelligenza, grande capacità di innovazione, una struttura industriale forte e dinamica, persone preparate e con spiccata attitudine a migliorarsi. Pur nel rispetto delle diverse specificità e dei diversi fattori di scala, penso che Moxoff e Zucchetti abbiano queste caratteristiche e un notevole potenziale sinergico. Non ho dubbi che Moxoff metterà in campo un impegno rinnovato e grandi motivazioni per fare sì che questa sua “seconda vita” sia di grande successo. Motivazioni che nel caso personale sono rafforzate dalla amicizia e dalla grande ammirazione nutrite nei confronti di Mino Zucchetti, una persona di grande sensibilità dal talento imprenditoriale straordinario”.

Ottavio Crivaro, CEO Moxoff, aggiunge: “In questi anni abbiamo avuto modo di sperimentare sul campo quanto le nostre competenze e le nostre tecnologie siano in grado di produrre valore per i nostri clienti; adesso con l’ingresso nel Gruppo Zucchetti abbiamo la possibilità di rendere scalabili le nostre soluzioni e di crescere con un ritmo diverso. È un ottimo punto di partenza per il prossimo triennio, in cui puntiamo a triplicare il nostro fatturato” .

Zucchetti e l’open innovation: una storia di acquisizioni

Le acquisizioni sono lo strumento di open innovation preferito da Zucchetti per cercare innovazione al di fuori del proprio perimetro. Nel 2103 ha acquisito EasyStaff, giovane società di Udine impegnata in soluzioni utili all’ottimizzazione degli aspetti organizzativi aziendali e delle risorse umane, nel 2014 è stata la volta della pugliese Macnil, che offre Gps per flotte aziendali ed è stata co-fondata da Mariarita Costanza, già giurata di Shark Tank Italia. A maggio 2016 l’acquisizione ha riguardato FABtotum, startup milanese specializzata in stampanti 3D, e a luglio è stato il turno di Getronic, nota in Italia e all’estero per alcuni marchi come GT Auto Alarm, GT Sat System, GT Moto Alarm e GT Casa Alarm. A ottobre 2016 Zucchetti ha annunciato l’acquisizione della maggioranza di Smart Touch, startup fondata nel 2013 e specializzata nel Mobile Proximity Commerce & Payment. Dopo altre operazioni di questo tipo, ecco arrivata quella relativa a Moxoff.

La strategia di open innovation di Zucchetti

Il Gruppo rappresenta sicuramente in Italia un modello per quanto riguarda la crescita tramite acquisizione. L’approccio di Zucchetti è quello dell’hub aeroportuale: le imprese sono come le compagnie aeree che utilizzano l’aeroporto, usufruiscono dei servizi e crescono grazie alle economie di scala e alla complementarietà.

Tempo fa Alessandro Zucchetti ha spiegato a EconomyUp i criteri che guidano le scelte di open innovation di Zucchetti:

♦ Non acquisire idee ma aziende già strutturate

♦ Puntare alla integrazione e alla diversificazione

♦ Scommettere sulla continuità aziendale

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