STARTUPBUSINESS

L’ importanza delle startup per l’Irlanda (e per il governo che le finanzia)

Nel 2016 Enterprise Ireland, il braccio operativo istituzionale del governo di Dublino, ha investito in aziende innovative circa 32 milioni di euro. Ora Italia Startup, l’associazione italiana delle startup, ha lanciato un progetto di collaborazione proprio con le istituzioni irlandesi per connettere i due ecosistemi

Pubblicato il 07 Ott 2017

Irlanda startup

Irlanda isola felice delle startup? Sì. A dirlo sono soprattutto i numeri: Enterprise Ireland, il braccio operativo istituzionale del governo di Dublino, a sostegno dell’economia e dell’impresa e quindi anche delle startup, nel 2016 ha investito in queste ultime circa 32 milioni di euro, ne ha supportato oltre 100, ha contribuito a lanciare i progetti di 63 imprenditrici e ha investito in oltre 30 startup internazionali.

«Sostenere lo sviluppo delle startup è aspetto chiave per l’economia irlandese – spiega a Startupbusiness Joe Healy, Manager of High Potential Start-up Division di Enterprise Ireland – , solo nel mio team ci 40 persone che hanno appunto il compito di lavorare ogni giorno per dare supporto agli imprenditori, per creare la cultura dell’imprenditoria e per portare quindi benefici al Paese, si pensi per esempio alla creazione di posti di lavoro di alto profilo. Il nostro lavoro è iniziato 20 anni fa – aggiunge Healy – e oggi aiutiamo i progetti early stage, finanziamo programmi a sostegno delle startup, forniamo competenze agli imprenditori che avviano la loro impresa, lavoriamo con una rete di incubatori e acceleratori privati presenti su tutto il territorio del Paese e prepariamo le nuove startup alla fase in cui inizieranno a raccogliere finanziamenti».

Enterprise Ireland investe quasi esclusivamente in equity e ogni anno apre nove call per individuare le startup interessanti da supportare con un contributo iniziale di 50mila euro, queste call sono aperte a imprenditori di tutto il mondo: «lo scorso anno abbiamo avuto 16 startup non irlandesi, di cui sette statunitensi e il resto provenienti dai Paesi dell’est Europa, si tratta di un buon risultato anche perchè abbiamo rilevato che non è semplicissimo attrarre imprenditori da fuori, molti di quelli che arrivano hanno già una qualche connessione con l’Irlanda: famiglia di origine, precedenti esperienze di studio o di lavoro, amici».

In Irlanda i venture capital hanno investito lo scorso anno oltre 320 milioni di euro e il Paese è uno tra i principali attrattori di capitali dagli Usa, infatti il 31% degli investimenti arriva proprio da venture capital statunitensi: «oggi siamo quarti al mondo per volume di investimenti e lavoriamo per favorire gli investimenti in syndication consapevoli che i venture capital internazionali non vengono solo per uno o due deal ed è per questo che il nostro compito è lavorare per creare un dealflow interessanteanche per loro. Anche noi investiamo parallelamente a investitori privati valutando ogni singolo deal e dando la priorità alle startup e scaleup che mantengono o che portano la loro operatività in Irlanda. I nostri investimenti generano ovviamente dei ritorni che diventano fondi per il governo nella misura di circa 60 milioni di euro l’anno».

Ecco perché Italia Startup, l’associazione delle startup italiane, ha deciso di lanciare un progetto, presentato lo scorso 4 ottobre presso Copernico Milano Centrale, proprio insieme a Enterprise Ireland con l’obiettivo di connettere l’ecosistema italiano con quello irlandese.

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