Open innovation
Che cosa ci fa un immobiliarista in una startup?
Dario Castiglia, amministratore delegato di Re/Max, spiega perché il gruppo immobiliare internazionale è entrato nel capitale di Wikire. “Negli Stati Uniti operazioni del genere sono all’ordine del giorno. Le startup sono come la ricerca: o si investe o si muore”
di Concetta Desando
Pubblicato il 11 Set 2015

Dall’altra parte a convincere una realtà consolidata come quella di Re/Max a puntare su una giovane startup sono proprio i numeri e i nomi legati a Wikire: ad aver sposato il progetto della piattaforma che oggi conta 2000 agenzie, infattti, ci sono soci del calibro di Gabetti, Professionecasa, Grimaldi, Antlia e l’incubatore Digital Magics. Sul progetto, ad, oggi, è stato investito 1,5 milioni di euro. “Perché le ambizioni sono belle – ma bisogna essere in grado di scegliere le strade giuste per centrare l’obiettivo” puntualizza Castiglia. Che ha deciso di fare della startup di Pellizzari il suo asso nella manica.
Ventisei anni, originario di Castelfranco Veneto, Pietro Pellizzari, dopo la laurea in Economia Aziendale e Management all’Università Bocconi e un’esperienza formativa in Prelios
“Con Wikire vogliamo restituire agli agenti e alla loro professionalità il ruolo centrale nell’intermediazione immobiliare. Siamo convinti che il vero patrimonio di un’agenzia sia rappresentato dalle informazioni e, grazie alla nostra piattaforma, saranno valorizzate al meglio. Vogliamo coinvolgere e includere tutti gli attori del sistema – dai singoli agenti e agenzie immobiliari alle aziende, fino alle associazioni come FIAIP, ANAMA e FIMAA – per creare il primo operatore italiano per qualità dei dati raccolti: il tutto gestito direttamente dai professionisti del real estate” diceva Pellizzari quando è nata la sua startup. Non a caso la neoimpresa è stata subito incubata in Digital Magics: “Il mercato dell’immobiliare in Italia subirà una rivoluzione grazie al digitale. Wikire rappresenta l’inizio di un’importante alleanza di sistema di tutti gli operatori del settore per innovarsi” spiegava allora Enrico Gasperini, Fondatore e Presidente dell’incubatore, che per primo ha creduto nella startup.
Oggi Wikire si sviluppa in due parti: Wikire.it e Wikicasa.it. Il primo è una piattaforma tecnologica di MLS (multiple listing service) “social”, aperta e flessibile, che consente all’agente di condividere il proprio portafoglio con tutti gli agenti registrati o con un proprio network privato di colleghi, che si può creare in maniera autonoma e semplice. La piattaforma permette di incrementare le opportunità di business per le agenzie (più immobili per le richieste clienti e più richieste clienti per gli immobili, incroci automatici fra domanda e offerta), che potranno confrontarsi e collaborare fra loro. Inoltre, Wikire.it ha come obiettivo finale quello di diventare il più grande database immobiliare, ufficiale e istituzionale, con funzione di data providing per realizzare stime e valutazioni degli immobili, integrando anche gli altri sistemi di MLS e gestionali già esistenti. Wikicasa.it, invece, è un portale di annunci immobiliari inseriti solo dai professionisti dell’intermediazione immobiliare. Il sito aumenterà man mano la qualità delle informazioni pubblicate in termini di controllo, aggiornamento e precisione, offrendo agli utenti che cercano un immobile sul web maggiore trasparenza e affidabilità.
Non a caso il progetto ha conquistato l’attenzione di Re/Max. “Crediamo che Wikire rappresenti una valida opportunità per i professionisti del nostro Gruppo, che già da diversi anni operano quotidianamente con il modello del Multiple Listing Service, per accrescere le opportunità di business e stringere nuove collaborazioni con professionisti accreditati di altre realtà del settore – spiega l’ad -. Inoltre il portale di annunci Wikicasa.it permetterà ai nostri affiliati di avere una ulteriore ‘vetrina’ business to consumer in cui verranno visualizzati solo contenuti proposti da agenti immobiliari per garantire al cliente finale un servizio di livello offerto solo da professionisti del real estate”.
“L’obiettivo ambizioso e disruptive di questo progetto, è trasformare tutti gli attori del settore, ossia gli stakeholders, in shareholders dell’iniziativa. Prevediamo, infatti, anche una campagna di equity fundraising rivolta agli agenti immobiliari, per renderli partecipi dell’iniziativa non solo come clienti, ma come veri e propri soci di un progetto di sistema” continua Castiglia.
Il prossimo obiettivo è convincere Tecnocasa a entrare nel progetto: “Vogliamo portare su un unico progetto comune tutti i big del settore. A trarne vantaggio saranno soprattutto i clienti che troveranno risultati in tempi brevi e al miglior prezzo finale. Del resto, questo è il lato buono della crisi, che ha fatto capire alle aziende dello stesso settore che per fare profitto e crescere non bisogna farsi la guerra ma unire le forze e collaborare”.