OPEN INNOVATION

Un big del lusso entra nel second-hand: Kering investe sulla scaleup Vestiaire Collective

La multinazionale che possiede il marchio Gucci guida un round da 178 milioni di euro per Vestiaire Collective, piattaforma per la compravendita di capi usati di marca. “L’usato di lusso è un trend, invece di ignorarlo vogliamo contribuire a influenzarne il mercato” dice François Pinault, founder di Kering

Pubblicato il 03 Mar 2021

Vestiaire Collective

La multinazionale francese del lusso Kering (che possiede, tra gli altri, il marchio Gucci) ha deciso di investire su una ex startup ed oggi realtà affermata nel mondo della moda second-handla piattaforma Vestiaire Collective, sostenendo un nuovo round di finanziamento da 178 milioni di euro, insieme alla società di investimento statunitense Tiger Global Management. 

Oltre al big del luxury fondato nel 1963 dal miliardario François Pinault, hanno reinvestito in Vestiaire Collective – che consente di vendere ed acquistare capi di seconda mano, molti dei quali di marca, in una dinamica da social network – anche azionisti pre-esistenti: il CEO della società, Max Bittner, Bpifrance (Large Venture), Condé Nast, il Gruppo Eurazeo (Eurazeo Growth e Idinvest Venture), alcuni fondi gestiti da Fidelity International, Korelya Capital, Luxury Tech Fund e Vitruvian Partners.

Dopo che, nel 2020, Vestiaire Collective ha visto aumentare il volume delle transazioni di oltre il 100% su base annua, il nuovo round di finanziamento le garantisce lo status di unicorno europeo  e la colloca in una posizione ideale per il suo prossimo ciclo di crescita accelerata.

L’operazione servirà per ampliare l’innovazione tecnologica, accelerando l’impegno della società a favore dell’economia circolare. Il primo passo sarà un’azione strategica per ridurre l’impatto ambientale e diventare carbon neutral entro il 2026.

“E’ la conferma dell’incredibile processo di sviluppo di Vestiaire Collective, fondata durante la crisi del 2008, il cui modello ha dimostrato la sua incredibile resilienza anche in condizioni difficili” ha dichiarato Maximilian Bittner. “Il settore del reselling è in rapida crescita, soprattutto tra i Millennials e la Gen Z, e contribuirà a plasmare il panorama della vendita al dettaglio del futuro”.

L’open innovation di Kering con Vestiaire Collective: verso l’usato di lusso

“L’usato di lusso ora è un vero e proprio trend. Piuttosto che ignorarlo, vogliamo contribuire a influenzare il futuro del nostro settore con pratiche più innovative e green” ha aggiunto François-Henri Pinault. “Il tutto in linea con il nostro spirito imprenditoriale, la nostra pionieristica strategia di sostenibilità e la visione moderna del lusso”.

Moda second-hand: un mercato in ascesa

A favorire la crescita di Vestiaire Collective è stato anche l’effetto pandemia. La nuova attenzione a un consumo più mirato e responsabile, anche e soprattutto in ottica di sostenibilità, sta incentivando il mercato della moda di seconda mano che, secondo le stime, dovrebbe toccare i 60 miliardi di euro di giro d’affari nel 2025. Il traino principale arriva dalla maggiore attenzione dei consumatori più giovani alla sostenibilità e da una crescente tendenza allo shopping sociale e alle comunità online. Si prevede che la quantità di pezzi di seconda mano negli armadi delle persone crescerà dal 21% nel 2021 al 27% nel 2023. 

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