La logistica abbraccia la sharing economy: il modello di Ceva

Il colosso olandese Ceva Logistics ha creato in Italia poli logistici in cui diverse aziende competitor nello stesso comparto condividono persone, infrastrutture, processi e flussi di trasporto. Chiellino, ad per l’Italia: “Un modo per aumentare i volumi, abbattere i costi e ridurre l’impatto sull’ambiente”

Pubblicato il 05 Set 2014

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Giuseppe Chiellino, ad per l'Italia di Ceva

Anche la logistica incontra la condivisione. Il colosso olandese del settore Ceva Logistics punta sulla collaborazione per abbassare i prezzi e garantire un servizio di alta qualità. Un sistema già ampiamente sfruttato nei Paesi del Nord Europa ma nuovo in Italia. “La collaborazione è passata da verticale a orizzontale”, spiega l’amministratore delegato per l’Italia, Giuseppe Chiellino. “In sostenza le aziende fanno sinergia con altri competitor”.

Ceva ha creato dei poli logistici mono-settoriali all’interno dei quali diverse aziende concorrenti dello stesso comparto condividono persone, infrastrutture, processi e flussi di trasporto, traendone beneficio: “Questo, infatti, – prosegue Chiellino – consente di aumentare i volumi, abbattere i costi e ridurre l’impatto dei trasporti sull’ambiente”.

In questo senso la logistica collaborativa risponde alle logiche della sharing economy poiché permette alle aziende di mettere in comune dei processi, a patto che superino una barriera culturale che all’inizio di questa esperienza Ceva ha riscontrato: “Molti nostri clienti preferiscono l’esclusività e scelgono di non condividere i processi coi competitor”.

Ma sono già cinque i grandi editori che condividono il nuovo stabilimento di Ceva dedicato al settore a Stradella (Pavia). “Fino a qualche anno

fa se io ero un editore o avevo il mio magazzino o affidavo la logistica a un fornitore, che stoccava i miei prodotti in un polo dove accanto ai miei libri c’era qualsiasi altro bene eccetto, naturalmente, volumi di altri editori”.

Con la città del libro, un magazzino dedicato di 80mila metri quadri che ospita circa 110 milioni di copie che finiscono ogni anno sugli scaffali di 4.500 punti vendita, Ceva ha raccolto in un unico deposito i prodotti di più editori, perché necessitano di servizi analoghi e sono diretti agli stessi negozi al dettaglio: “Questo modello ha riscontrato successo tanto che l’azienda ha aperto in Italia anche hub nel settore farmaceutico e dell’elettronica (quest’ultimo inaugurato a giugno) e il nostro Paese ha fatto da apripista: l’approccio collaborativo è stato ripreso dall’hub dell’energia che Ceva ha recentemente inaugurato a Dubai”.

Il sistema sta inoltre salvando l’azienda e i suoi dipendenti dagli effetti della crisi: “Non stiamo assumendo nuove risorse – aggiunge Chiellino – ma il nuovo modello ci permette di mantenere la forza lavoro che abbiamo senza dover ricorrere a tagli”. Ma l’innovazione della logistica di Ceva non si limita alle nuove modalità di stoccaggio e consegna: “A livello tecnologico tutti i magazzini sono al massimo dell’efficienza”, spiega. “Vengono gestiti a radio frequenza, utilizzano un sistema di luci per il prelievo della merce e utilizzano due sistemi Wms e Tms altamente innovativi e sviluppati dalla stessa Ceva”. Anche la logistica reversa, quella che organizza i resi, è sviluppata con sistemi innovativi in funzione delle necessità del cliente, che può essere informato in tempo reale sul track&trace della spedizione.

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