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Startup studio (o venture builder): che cosa sono, come funzionano, quali sono in Italia



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Uno startup studio, o venture builder, parte dall’analisi del mercato per creare un portafoglio di giovani società innovative di qualità e a basso rischio. Numeri, protagonisti, esempi in Italia

Aggiornato il 21 nov 2025



Startup studio
Startup studio

Il modello degli startup studio è in forte espansione globale, con diverse centinaia, se non migliaia, di realtà di questo tipo sparse in vari Paesi. L’ecosistema è in crescita anche in Italia. Vediamo dunque meglio di cosa si tratta.

Startup studio, una definizione


Uno startup studio è, a tutti gli effetti, una macchina per creare imprese. Non si affida all’intuizione isolata di un founder, ma parte da un processo strutturato: l’analisi dei mercati, l’osservazione delle tendenze emergenti e l’individuazione di bisogni, anche latenti, a cui rispondere con soluzioni digitali scalabili. Da qui prende forma un modello di innovazione incentrato sulla creazione di startup da zero, selezionando pochi progetti ad alto potenziale, pianificati nei minimi dettagli.

L’obiettivo non è solo quello di generare nuove imprese, ma di farlo con maggiore velocità, precisione e sostenibilità economica. Lo startup studio costruisce attorno a ogni nuova iniziativa un’impalcatura solida: validazione del bisogno, sviluppo del business model, messa a terra operativa, fino al reclutamento dei team e alla strategia di go-to-market.

Questa progettazione industriale dell’innovazione consente di ottenere un portafoglio di startup più robuste e resilienti, con una capacità di crescita superiore alla media e una velocità di ingresso sul mercato significativamente più alta. La riduzione del rischio non è solo una conseguenza del capitale e dell’esperienza messi in campo, ma è parte integrante del metodo.


Qual è la differenza tra startup studio e venture builder?

Startup studio e venture builder sono termini spesso usati come sinonimi. Entrambi indicano fabbriche di startup composte da un team di esperti con risorse dedicate, che si occupano della creazione di nuovi business a minore rischio di fallimento rispetto a una startup tradizionale.

Tuttavia, in genere lo startup studio è un’organizzazione esterna e indipendente che si concentra prevalentemente su progetti più early stage, mentre il venture builder è solitamente gestito internamente a un’azienda con un focus sulle successive fasi di solidificazione.

Non sempre tuttavia la distinzione è determinante, alcune organizzazioni scelgono di definirsi con un nome piuttosto che l’altro al di fuori di questa definizione generale.

Gli Startup studio nel mondo: i dati scarseggiano

Nonostante il crescente interesse verso il modello degli startup studio a livello globale, non esistono al momento dati ufficiali aggiornati al 2024 o al 2025 che ne quantifichino con precisione il numero. Le ultime stime affidabili risalgono al 2022 e indicano la presenza di oltre 780 startup studio nel mondo, secondo quanto riportato da Wikipedia sulla base di fonti GSSN e StudioHub. Da allora, la crescita del fenomeno è continuata, soprattutto in Europa, America Latina e Asia, ma nessuna delle principali organizzazioni internazionali – come GSSN (Global Startup Studio Network), StudioHub o Startup Genome – ha pubblicato report recenti che confermino il superamento della soglia delle 800 unità. Molte delle cifre oggi circolanti, soprattutto in articoli divulgativi o blog, si basano su stime non ufficiali o non verificabili, e pertanto è opportuno trattarle con cautela.

Come funziona uno Startup studio


Nel panorama dell’innovazione, il modello dello startup studio – o venture builder – si distingue per un approccio rigoroso e metodico alla creazione d’impresa. A differenza della narrazione romantica del founder visionario che parte da un’intuizione geniale, qui tutto comincia da un’analisi approfondita del mercato: si individuano i trend più promettenti, si validano i bisogni reali degli utenti e si progetta a tavolino un modello di business sostenibile.

A quel punto entra in gioco l’elemento fondante del venture building: lo startup studio non solo progetta la startup, ma costruisce attivamente il team necessario a realizzarla, individua e coinvolge la figura imprenditoriale più adatta a guidarla e mette in campo le risorse finanziarie e operative per farla crescere e scalare rapidamente. È un processo orientato all’esecuzione, supportato da esperienza, network e capitale.

Questo approccio, più analitico che visionario, si traduce in un vantaggio competitivo concreto: le startup nate da venture builder hanno tassi di successo significativamente superiori alla media. Se nel mondo tradizionale dell’early stage il successo riguarda 1 progetto su 10, nel venture building le probabilità di riuscita possono raddoppiare o addirittura triplicare, grazie alla solidità dell’impianto iniziale.

Il motivo è semplice: è proprio la fase iniziale quella in cui si registra il più alto tasso di mortalità delle startup. Un venture builder, affrontando questa fase con strutture, processi e capitali già rodati, riduce drasticamente il rischio d’impresa e migliora le performance operative fin dal primo giorno.

I modelli di business applicati possono variare: alcuni startup studio puntano alla redditività diretta delle imprese che generano, mentre altri – la maggioranza – mirano a far crescere rapidamente le proprie startup per poi monetizzarne il valore attraverso un’Exit strategica, vendendo la partecipazione o accompagnando il progetto verso un’acquisizione.


Startup studio: un video e un whitepaper per saperne di più

Cosa è uno startup Studio? Mamazen

Investire in startup studio: un whitepaper

Come e quando conviene investire in uno startup studio, e come effettuare una due diligence efficace? Risponde a questa domanda “Redesigning Entrepreneurship”, il whitepaper (scaricabile QUI) realizzato da Mamazen in collaborazione con Savvy TinkersStudios e Venture Studio Associates, con il supporto di GSSN e Studiohub. Una guida per coloro che scelgono di investire in uno Startup Studio che illustra i vantaggi e i rischi di un’operazione di questo tipo, e individua 10 punti principali a cui prestare attenzione per compiere una scelta di investimento sicura.

Startup studio e venture builder in Italia

In Italia ci sono alcuni startup studio e venture builder già avviati e altri di recente formazione. Sono qui raccolti in ordine alfabetico.


12Venture

Fondato nel 2023, 12Venture è lo startup studio specializzato in edtech e HRtech nato all’interno di Enzima12, venture builder focalizzato su innovazione per il lavoro e la formazione. Ad oggi, conta 8 società operative attive in ambiti come upskilling, coaching e job matching. 12Venture si distingue per un approccio radicato nella customer discovery e nell’integrazione con associazioni di settore. È diventato un punto di riferimento nell’ambito dell’apprendimento degli adulti, con collaborazioni crescenti con enti formativi e grandi aziende.

I responsabili di 12Venture sono: Fabrizio Gallante, Managing Partner e responsabile delle relazioni con gli investitori, Alberto Giusti, Partner e responsabile della ricerca dei fondatori, Giovanni Caponetto, Coordinatore del team, e Giulia Sironi, responsabile dell’idea e della scoperta dell’innovazione.

BC Ventures

BC Ventures è la joint venture nata dalla partnership tra Cariplo Factory e Bridgemaker, uno dei principali Corporate Venture Builder indipendenti in Europa, per lo sviluppo di progetti di venture building e il supporto a 360 gradi nella creazione di nuovi business.

La società è composta da un team di venture architect e innovation manager di profilo internazionale, con competenze trasversali sui settori di mercato e competenze verticali sulle principali fasi di crescita delle startup e opportunità di investimento.

Il team è guidato da Enrico Noseda (Chief Innovation Advisor di Cariplo Factory).

Progetti in corso: Maritime Ventures, iniziativa di CDP Venture Capital per accelerare il settore della nautica e della logistica portuale del nostro Paese attraverso la creazione di nuove startup.

Bianco Ventures

Bianco Ventures è il primo venture builder italiano pensato per accelerare la creazione di startup deep tech al servizio dell’industria del lusso, della moda e del retail. Lo hanno lanciato a novembre 2025 GELLIFY, Deloitte e Arad. La missione iniziale è selezionare 6 visioni di business da trasformare, partendo da zero e con una crescita lineare, in altrettante venture. A guidarle verso le exit, i “champion”, personalità di spicco nel mondo imprenditoriale o con un’esperienza pregressa di exit.


Cube Labs

Cube Labs è il venture builder italiano dedicato alle Life Sciences, fondato nel 2014 da Filippo Surace. Quotato dal 2023 all’Euronext Growth Milan, continua nel suo obiettivo di trasformare la ricerca scientifica in startup deep tech. Collabora con università, centri clinici e fondi internazionali, ed è oggi una delle realtà più attive nella valorizzazione della ricerca accademica in ambito medico.

FoolFarm

Fondata nel 2020, FoolFarm è oggi uno dei venture studio italiani più attivi nell’ambito dell’intelligenza artificiale. In pochi anni ha costruito un ecosistema di startup verticali su AI generativa, cybersecurity, automation e blockchain, basandosi su un modello di co-fondazione e sviluppo in-house. Al 2025, ha lanciato sette startup, tra cui Voiceme, IIO, Fragmentalis, Aidamask, Snaproof, DeckDive e Sharetrust, tutte fondate su tecnologie brevettate.

Dalla sua nascita, FoolFarm ha raccolto complessivamente oltre 8 milioni di euro da investitori istituzionali e corporate, tra cui KPMG, CRIF, Crédit Agricole e IBL Banca. La valutazione dell’azienda è cresciuta rapidamente, passando da 5 a 32 milioni di euro in quattro anni. Nel 2025 ha anche annunciato l’espansione internazionale con l’apertura dell’Italian AI Innovation Hub a Miami, rafforzando così la propria presenza sul mercato globale e puntando a una futura IPO entro il 2028.

Growth Engine

Growth Engine è una holding di venture capital con sede a Milano, specializzata in investimenti pre-seed e seed in startup ad alto potenziale. Fondata da Michele Appendino, Marco Ariello, Fabio Mondini de Focatiis e Andrea Marangione, la società ha come obiettivo il supporto alle giovani imprese con idee innovative e scalabili. Si concentra principalmente su settori come il tech, fintech, healthcare e sostenibilità.

Growth Engine non si limita agli investimenti, ma offre anche supporto strategico alle startup, contribuendo alla loro crescita con risorse, know-how e un network internazionale. L’azienda è anche coinvolta nel venture building, partecipando attivamente alla creazione di nuove realtà imprenditoriali.

Nel suo portafoglio sono incluse diverse startup promettenti, tra cui Cosmico, Cubbit, Guidoio, oltre a società innovative ormai affermate come Satispay.

H Farm

H-Farm è un venture builder con sede a Treviso, fondato da Riccardo Donadon (che ne è tuttora il CEO) nel 2005, che promuove la digital transformation e l’innovazione. Attraverso il suo ecosistema, supporta startup in tutte le fasi della loro crescita, dall’ideazione alla scalabilità, con un focus su education, fintech, media, e e-commerce. H-Farm investe in startup e progetti innovativi, aiutando le aziende a digitalizzarsi e ad affrontare le sfide del mercato globale. Tra le sue startup di riferimento ci sono Buzzoole, piattaforma di influencer marketing, e H-Farm Education, un centro di formazione per la nuova generazione di talenti digitali. Con il suo approccio integrato, H-Farm è un punto di riferimento per l’innovazione in Italia e a livello internazionale.



Kitazanos

Kitazanos, con sede a Cagliari, è uno dei pochi startup studio operativi nel Sud Italia. Fondato nel 2017 da Roberto Spano e guidato con Nicola Pirina, si occupa di venture building con forte legame con il territorio. Affianca progetti digitali in ambito smart city, cultura, turismo e sostenibilità, con una doppia anima: startup studio e innovation hub.

Magnisi Ventures

Magnisi Venture è stato lanciato a gennaio 2025 da Ugo Parodi Giusino e Giuseppe Tomasello, due imprenditori tech siciliani: Parodi Giusino è stato fondatore di Mosaicoon, startup che nel 2018 diventò un caso, e quattro anni fa di Magnisi, veicolo di investimento e spazio di incontri e di coworking. Tomasello è stato fondatore della startup di e-learning Edugo, nata a Shangai e poi venduta a DOcebo, azienda quotata al Nasdaq di cui è vicepresidente of AI.

Il venture studio ha sede a Palermo e mira a supportare startup che operano in quattro ambiti dell’impact: Green, Blue Economy, Agrifood e Social.


Mamazen

Fondato a Torino nel 2018 da Farhad Alessandro Mohammadi, Mamazen è stato il primo startup studio italiano ad adottare il modello di investimento “dual entity” che separa lo studio dalla holding per ridurre i rischi e facilitare l’accesso al capitale.

Ogni anno, Mamazen crea tra 2 e 4 startup, con un focus particolare sulle PMI ancora poco digitalizzate, per le quali progetta soluzioni plug‑and‑play volte a migliorare processi e customer experience.

La holding IH1, creata nel 2021, ha raccolto un totale di 5 milioni di euro entro fine 2023, superando il precedente closing di 3,6 milioni. Nel corso del primo trimestre del 2024, gli investimenti sono saliti ulteriormente a 6,3 milioni, grazie anche all’ingresso di altri investitori nel team.

Lo studio punta a fondare 15 startup ad alto potenziale entro il 2026, supportate dalla holding IH1 e da una rete di investitori e advisor tra cui Vincent Murphy, Luca Campaiola, Francesco Tarantino e Giulio Di Blasi.


Nana Bianca

Pioniere in Italia, Nana Bianca è attivo dal 2012. Nato a Firenze per iniziativa di Paolo Barberis, Jacopo Marello e Alessandro Sordi (già fondatori di Dada), ha investito in decine di startup digitali. Il suo focus è sul capitale umano come risorsa strategica. È uno dei principali hub per l’innovazione digitale nel centro Italia e partner attivo in programmi di formazione imprenditoriale e open innovation.

Oggi fa parte del Fondazione CR Firenze Innovation Center, spazio rigenerato nel cuore dell’Oltrarno, che dal 2020 offre coworking, eventi, programmi formativi e molti servizi dedicati all’innovazione digitale.

Secondo il report Accelerare il futuro, Nana Bianca ha supportato 140 startup, generando una ricchezza complessiva di 582 milioni di euro, con oltre 1.600 posti di lavoro diretti e 9.000 posti indiretti creati. Ben il 63% delle startup scelte ha deciso di restare e operare in Toscana.

Il programma di accelerazione di punta, Hubble (attivo dal 2017), ha accompagnato 50 startup fino al 2024 con oltre 3 milioni di euro in grant; tra questi, solo 9 hanno cessato l’attività, per un tasso di mortalità dell’18%, significativamente inferiore alla media nazionale dell’80%.



Startup Bakery

Fondata a Milano nel 2020 da Alessandro Arrigo e Angelo Cavallini, Startup Bakery è uno startup studio italiano specializzato nella creazione di soluzioni SaaS B2B con forte componente di intelligenza artificiale.

In questi anni ha lanciato con successo quattro startup: Veterly (PetTech, 2021), Condeo (PropTech, 2022), Sencare (HealthTech, 2022) ed EsgMax (sostenibilità, 2023), raccolto fondi che vanno dai 500 mila agli 800 mila euro per singola iniziativa e concluso un accordo di exit per EsgMax previsto per febbraio 2025.

A maggio 2025, Startup Bakery ha annunciato due importanti novità: il passaggio di consegne nel ruolo di CEO di Sencare a Gennaro Garoldi, ex COO di TeiaCare, che guiderà la fase di espansione con nuove assunzioni nelle aree sales e tech; e l’avvio del progetto Bake Five, quinta startup in preparazione nel settore dell’accounting automation, attualmente alla ricerca del co‑founder/CEO, figura che potrà ricevere fino al 37,5 % della nuova società.

Nel complesso, lo startup studio ha investito oltre 6,4 milioni di euro e attualmente conta 2 accordi di exit siglati.

Vento

Lanciato da Exor nel 2022, Vento si è affermato rapidamente come uno dei fondi early stage privati più attivi in Italia, con un modello “ibrido” che combina venture capital e venture building. A marzo 2025 Vento ha annunciato il lancio del suo secondo fondo, un veicolo da 75 milioni di euro destinato a sostenere founder italiani, indipendentemente dalla loro geolocalizzazione in Italia o all’estero.

Alla data attuale, Vento ha già investito in 100 startup (tra cui Bee, JetHR e Qomodo), con un ticket base di circa 150.000 €, che può arrivare fino a 1 milione in follow-on.

Nel suo programma di Venture Building, Vento ha originato 26 startup in tre edizioni, offrendo percorsi intensivi di formazione, mentoring e finanziamento pre-seed (circa 80.000 €) presso le OGR Torino, con il sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo.


WDA

Fondata nel 2021 da Roberto Macina (già co-founder di Qurami) insieme a Mario Costanzo, WDA – Web Digital Advisors è oggi uno degli operatori più solidi nel panorama italiano del venture building operativo. Il suo modello è chiaro: agire come un co-founder esterno che affianca startup, PMI e grandi imprese dalla strategia all’execution, con servizi modulari e flessibili come il Venture Building e il CXO as a Service.

In pochi anni, WDA ha dato vita a un portfolio di startup innovative che coprono diversi settori: dal fintech con Profit Farm, allo sportech con Starcks e Clava Sports, fino all’healthtech con Axon Medical e al deeptech con Megaride. Tutti progetti nati da idee promettenti e sviluppati attraverso metodologie rigorose di validazione e go-to-market.

Nel 2025 WDA ha compiuto un passo strategico importante: è stata acquisita dalla holding Next4, che ne ha rilevato il 51% con un’opzione per il controllo totale entro il 2027. Il fondatore Roberto Macina ha assunto il ruolo di Managing Director di Next4, mentre la guida operativa di WDA è passata a Valentina Iannucci, già Venture Consultant del gruppo.

Zest Group

Zest Group è un venture builder e leader in Italia nel venture capital in fase early stage. Nato ad aprile 2024 dalla fusione tra Digital Magics e LVenture Group, Zest Group investe in startup tecnologiche ad alto potenziale in settori come AI, cybersecurity, fintech, healthtech, cleantech, e smart city. La missione di Zest è accelerare la crescita delle startup, offrendo capitali, competenze e un network internazionale per trasformare talenti in imprese di successo. Inoltre, Zest supporta le aziende nell’open innovation e nel corporate venturing, creando sinergie tra le imprese e le startup per affrontare la trasformazione tecnologica.

Zest Group è guidato da Luigi Capello, che è il CEO e uno dei principali fondatori. Marco Gay è il presidente esecutivo.



(Articolo aggiornato al 21/11/2025)

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