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Sharing Economy, perché è il tempo della fiducia distribuita

Secondo Rachel Botsman, esperta mondiale di sharing economy, e speaker all’edizione 2017 del World Business Forum di Milano, alla base dell’economia della condivisione c’è il concetto di ‘trust’ distribuito. Si tratta di un fenomeno che ha fatto emergere business come quelli di Uber, Airbnb e Blablacar

Pubblicato il 14 Nov 2017

Insurtech

Nel campo dell’innovazione in ambito assicurativo il concetto di fiducia è di importanza rilevante. Secondo gli esperti la tecnologia ideale per ristabilire il legame di fiducia tra le compagnie assicurative e i propri clienti è la blockchain.

È di questo parere Rachel Botsman (esperta di economia della condivisione, nonché ideatrice della teoria del “consumo collaborativo”) intervenuta all’ultimo World Business Forum di Milano (Wobi), secondo cui concetti come trust, sharing economy e business sono interconnessi.

Rachel Botsman

«Per molto tempo l’uomo è vissuto nell’era della fiducia di prossimità (local trust) – si legge sul sito InsuranceUp – poi quando dalle campagne abbiamo cominciato a spostarci verso le città si è passati alla fiducia nell istituzioni.Oggi c’è una nuova forma di fiducia, la fiducia distribuita. Oggi abbiamo di nuovo fiducia negli individui più che nelle istituizioni».

Questa fiducia distribuita, chiave della sharing economy e delle società più famose che lo hanno reso un business di successo – Airbnb, Uber, Lending Club, Blablacar, ecc – è abilitata dalla tecnologia, un terreno su cui i vecchi player si muovono male, e ha permessso di scardinare vecchi parametri su cui si basavano banche, assicurazioni, istituzioni, permettendo appunto ai nuovi attori di entrare sul mercato ‘della fiducia’: il web alimenta il trust 2.0, oggi leva di un numero crescente di attività economiche, grazie a un processo top-down in cui le persone sono protagoniste in prima persona e controllano più da vicino chi è il destinatario della fiducia, questo è ciò che Botsman definisce “trust distribuito”.

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