La scelta strategica dell’open innovation, il caso Avanade e Agos

Open innovation, l'esperienza di Avanade e Agos

Avanade e Agos hanno avviato un progetto congiunto di open innovation. Ne abbiamo parlato in una videointervista con Andrea Silvestri, Innovation Lead di Avanade, e Paolo Perlangeli, Head of Innovation Lab di Agos, che hanno intrapreso insieme un percorso all’insegna dell’innovazione

Pubblicato il 13 Lug 2023

L’open innovation non si fa solo con le startup e le università, ma anche ridisegnando la relazione con le filiere e creando rapporti di co-innovazione con altre aziende. È il caso di Avanade e Agos, che negli ultimi anni hanno avviato una partnership e uno scambio produttivo all’insegna dell’innovazione. Ce ne parlano in questo video Andrea Silvestri, Innovation Lead di Avanade, tech company dell’ecosistema Microsoft, e Paolo Perlangeli, Head of Innovation Lab di Agos, la società di credito al consumo del gruppo Crédit Agricole.

L’innovazione aperta è un approccio sempre più diffuso tra le grandi aziende e comincia ad attirare anche l’attenzione delle piccole e medie imprese che, impegnate nei processi di trasformazione digitale, contribuiscono a una crescita degli investimenti in quest’ambito. Le buone pratiche e i risultati raggiunti da chi già da tempo abbraccia questo approccio sono molto preziosi per lo sviluppo dell’innovazione nelle filiere e in tutto il tessuto economico.

Avanade organizza un programma internazionale di open innovation, che sviluppa diverse attività nel corso dell’anno. Tra queste, la School of Innovation è un percorso di formazione che coinvolge aziende, università e centri di ricerca con l’obiettivo di guidare le imprese pubbliche e private verso l’innovazione. Il percorso si conclude ogni anno con il Makeathon, una competizione che vede diverse aziende partecipanti alla School of Innovation proporre sfide di business alle quali, poi, i gruppi di lavoro Avanade rispondono con concept innovativi. Un’occasione di collaborative innovation che nel 2022 è stata vinta da Agos.

“Per noi open innovation è superare il tradizionale rapporto fra cliente e fornitore, creando un network di innovazione tra fornitori, università e le organizzazioni che partecipano al nostro programma”, spiega Silvestri.

Da parte sua, Agos considera l’open innovation una leva strategica per incentivare la collaborazione fra diverse realtà e “per generare valore differenziante per i clienti”, precisa Perlangeli. In linea con quelli che sono gli insegnamenti dell’open innovation, Agos ha coinvolto Silvestri nella giuria dell’annuale iniziativa Call for Solutions Start&Pulse, così da poter far leva “su un punto di vista esterno all’azienda e, quindi, scevro da ogni condizionamento, e garantire la scelta migliore per rispondere alle esigenze dei clienti”, aggiunge Perlangeli.

Che cosa serve per fare innovazione in azienda? Andrea Silvestri segnala l’importanza di due ingredienti: il growth mindset e la voglia di sperimentare. Serve la capacità di vedere le cose in maniera aperta e creativa, “si può fare rischiando molto o in ambienti protetti, come facciamo con i nostri clienti”.

Sulla necessità di sviluppare un mindset innovativo in azienda insiste anche Perlangeli, che propone la formula delle tre P: passione, perseveranza, pazzia. Ma una “pazzia” da esprimere con metodo e incanalare in un processo strutturato.

Avanade e Agos hanno costruito una partnership innovativa partendo da un progetto di collaborazione con Accenture, nell’ambito della gestione delle infrastrutture IT con particolare focus, lato Avanade, sulle piattaforme Microsoft di Collaboration e Office 365.

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Giovanni Iozzia
Giovanni Iozzia

Ho studiato sociologia ma da sempre faccio il giornalista e seguo la tecnologia . Sono stato direttore di Capital, vicedirettore di Chi e condirettore di PanoramaEconomy.

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