TRASFERIMENTO TECNOLOGICO

Open innovation: arriva la piattaforma di Unioncamere per il matching tra ricerca e imprese

Lanciato ufficialmente a maggio 2023, il Progetto Mir, voluto da Unioncamere con Cnr ed Enea, offre supporto e assistenza alle imprese nella creazione e realizzazione di collaborazioni con la ricerca pubblica. Come funziona la piattaforma

Pubblicato il 02 Giu 2023

Unioncamere e l'open innovation
Una piattaforma per mettere in collegamento istituti e centri di ricerca con piccole e medie imprese a caccia di innovazione tecnologica: è il Progetto Mir, voluto da Unioncamere e Cnr, con l’adesione di Enea. Lanciato ufficialmente mercoledì 31 maggio 2023, l’iniziativa è già stata testata con successo. L’obiettivo è contribuire a sviluppare l’ecosistema dell’innovazione in Italia, un Paese dove tante imprese hanno bisogno di tecnologia ma a volte non sono neppure in grado di definire con precisione il loro fabbisogno, o comunque non sanno a chi rivolgersi, mentre studiosi e ricercatori non sempre riescono a trasferire le loro sperimentazioni dalle aule e dai laboratori al mercato. La parola chiave è trasferimento tecnologico: il processo mediante il quale le conoscenze scientifiche e tecnologiche, sviluppate in un contesto accademico o industriale, vengono trasferite e utilizzate in un contesto diverso, ad esempio in altre industrie o in altre parti del mondo. Il technology transfer può avvenire  attraverso diverse modalità, come la vendita di brevetti, la concessione di licenze d’uso, la creazione di spin-off o, appunto, la collaborazione tra aziende e università. Se l’azienda è grande, l’intero processo sarà agevolato. Se è di medie o piccole dimensioni, potrebbero mancare conoscenze, strategie, relazioni, collaborazioni, competenze e, più in generale, una cultura dell’innovazione. Come fare, dunque, per favorire anche queste realtà? Oggi c’è Mir.

Come funziona il Progetto Mir – Matching Impresa Ricerca

Il progetto si focalizza sulle esigenze di innovazione dei prodotti e dei processi delle piccole e medie imprese. Grazie all’assistenza delle Camere di commercio, infatti, le PMI possono inviare direttamente ai ricercatori e ai Team interessati  le loro domande specifiche di soluzioni tecnologiche.

Le Camere di Commercio sul territorio intervengono attivamente offrendo supporto e assistenza alle imprese nella creazione e realizzazione di collaborazioni con la ricerca pubblica.

Le PMI che non trovano soluzioni sul mercato e che richiedono lo sviluppo o un’attività di ricerca, possono beneficiare del servizio ed entrare in contatto con ricercatori del CNR ed ENEA, ma anche di altri ricercatori che si iscrivono alla piattaforma. Le parti potranno decidere se proseguire o meno lo sviluppo della collaborazione e avviare un processo di open innovation.

Unioncamere e l’importanza di fare rete

“Finora siamo stati abituati a pensare che la ricerca e l’innovazione tecnologica fossero un ‘di cui’ dell’industria, invece dobbiamo imparare a ragionare all’opposto: si parte dalla necessità di nuove tecnologie per costruire un’impresa” ha detto Giuseppe Tripoli, segretario generale di Unioncamere, rimarcando l’importanza di fare rete.

Barbara Angelini, Project Manager PROMO-TT Instrument presso il Consiglio Nazionale delle Ricerche, ha invitato a non considerare più ricerca e industria come due binari paralleli, per poi passare la parola ad Alessandro Coppola, a capo della Direzione Innovazione & Sviluppo dell’Enea, che ha evidenziato alcune dinamiche del mondo della ricerca.
Fabio Pistella, già presidente del CNR e Direttore Generale di Enea, ha tracciato una panoramica dell’innovazione e dell’open innovation in Italia: dalla scomparsa delle grandi industrie tecnologiche italiane alla questione dei brevetti, dai finanziamenti alle imprese al problema delle competenze.
Antonio Romeo, direttore di Dintec, Consorzio per l’innovazione tecnologica agenzia in-house di Unioncamere, ha spiegato come funziona il progetto Mir, dopodiché due imprenditori che hanno già avuto modo di testarlo, Gianni Busso, CEO di Aerpura srl, ed Enrico Panzi, Project Manager di Tracking4fun, hanno raccontato la loro esperienza. A seguire gli interventi di Vincenzo Cesi, Knowledge Exchange Officer di  ENEA, Nicoletta Corbi  (IBPM-CNR) e Alessandro Soluri (IBBC – CNR). Le conclusioni sono state affidate nuovamente a Barbara Angelini e a Oscar Amerighi, capo della Divisione Sviluppo Tecnologico di Enea.

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Luciana Maci
Luciana Maci

Giornalista professionista dal 1999, scrivo di innovazione, economia digitale, digital transformation e di come sta cambiando il mondo con le nuove tecnologie. Sono dal 2013 in Digital360 Group, prima in CorCom, poi in EconomyUp. In passato ho partecipato al primo esperimento di giornalismo collaborativo online in Italia (Misna).

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