STARTUP INTELLIGENCE

L’open innovation di Inail: un modello strutturato e flessibile per tutti i portatori di idee innovative

Inail, l’ente che gestisce le assicurazioni obbligatorie per gli infortuni sul lavoro, ha un programma di Open Innovation per supportare il trasferimento tecnologico e armonizzare i progetti di ricerca. Principio ispiratore: l’innovazione deve essere appannaggio di tutti. Ma serve un processo strutturato

Pubblicato il 22 Mag 2020

Stefano D'Angelo

Analista, Osservatorio Startup Intelligence

Inail

Inail è un Ente Pubblico non economico che gestisce l’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali, con l’obiettivo di ridurre il fenomeno infortunistico, assicurare i lavoratori che svolgono attività a rischio, garantire il reinserimento nella vita lavorativa degli infortunati sul lavoro, realizzare attività di ricerca e sviluppare metodologie di controllo e di verifica in materia di prevenzione e sicurezza. Ad oggi, l’Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro conta oltre 9.200 dipendenti distribuiti sull’intero territorio nazionale.

Nel 2013 è cominciato un percorso per strutturare l’innovazione in azienda. Si è partiti dal rivisitare il modello organizzativo, introducendo un’importante novità, vale a dire il posizionamento della Consulenza per l’Innovazione Tecnologica, di cui oggi Paolo Guidelli è Coordinatore generale, a staff della Direzione Centrale Servizi Informativi e Telecomunicazioni. “Ciò ha significato riconoscere il valore dell’innovazione all’interno di Inail, a sostegno di una struttura IT che da lì a breve avrebbe integrato la componente Organizzazione dell’intero Ente”, spiega il manager.  Nell’ambito del primo piano triennale per l’IT (2014-2016), l’innovazione ha subito assunto il valore di progetto strategico: esso infatti prevedeva la creazione dellInnovation Lab e lo sviluppo di progetti di innovazione. Questi primi progetti hanno costituito le basi su cui strutturare un intero programma specifico nel triennio successivo.

Inail e il programma di Open Innovation

Nel 2017 è stato infatti avviato il secondo piano triennale per l’IT, prevedendo un programma di Open Innovation con un budget dedicato, avente il duplice sfidante obiettivo di supportare il trasferimento tecnologico e armonizzare i progetti di ricerca. Le linee progettuali in cui si articolava il programma di Open Innovation sono: 1) ridisegno del modello di funzionamento degli Innovation Labs e relativa attuazione, 2) sperimentazione delle nuove tecnologie digitali con riferimento ai servizi Inail, 3) definizione delle modalità di industrializzazione delle sperimentazioni, e infine 4) promozione, diffusione e gestione delle soluzioni innovative sperimentate. “Rispetto a quest’ultimo punto, in un’organizzazione complessa come la nostra risultava quanto mai necessario trovare una metodologia che consentisse di socializzare le attività e i risultati. Questo avviene oggi attraverso “fiere” specialistiche, un laboratorio dedicato e mediante tavoli tecnici con interlocutori esterni che si occupano di innovazione”, spiega Roberta Grimaldi, Responsabile Ufficio Processi e Customer Experience di Inail.

Nel 2018 è stato elaborato il processo di innovazione, formalizzato nel 2019, che prevede quattro fasi principali: 1) identificazione e generazione opportunità; 2) analisi e selezione; 3) validazione e raffinazione; 4) prototipazione e test. “Il principio ispiratore che ci ha guidato nello strutturare il processo è che l’innovazione sia appannaggio di tutti, perché è importante coinvolgere il più possibile i portatori di idee innovative. Tuttavia, non potevamo non coniugare l’innovazione con gli indirizzi strategici dell’Istituto. Inoltre, occorreva disegnare responsabilità e ruoli chiari per evitare sovrapposizioni e conflittualità con altri processi aziendali più maturi, come ad es. quelli in ambito demand e portfolio management, i quali dovrebbero sempre evolvere in termini di flessibilità, funzionale all’introduzione di idee innovative. Occorre trovare il giusto tradeoff tra strutturazione e flessibilità organizzativa, per non rischiare di imbrigliare troppo l’innovazione, né tantomeno di creare entropia”, racconta la manager. Nel processo Inail adotta sia un approccio top-down, dove il top management promuove le idee innovative, sia un approccio bottom-up tramite focal point, persone che hanno il compito di raccogliere le idee dal business. “Questo processo così strutturato ci sta portando molti risultati, ma è importante ricordare che non esiste una ricetta unica per fare innovazione all’interno delle aziende, va calata nella realtà di ogni organizzazione”, conclude Guidelli.

Paolo Guidelli e Roberta Grimaldi hanno raccontato il modello operativo per l’innovazione di Inail in occasione dell’omonimo Workshop dell’Osservatorio Startup Intelligence, di cui l’azienda è partner. L’Osservatorio riparte con la settima edizione in occasione del Kickoff del 30 giugno 2020. Vi aspettiamo!

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Eliana Bentivegna
Eliana Bentivegna

Articoli correlati

Articolo 1 di 4