La gestione dell’innovazione in organizzazioni operative complesse richiede equilibrio tra rapidità, governance e capacità di dialogare con molte funzioni interne. Gli aeroporti rappresentano un esempio emblematico, dove ogni iniziativa deve convivere con vincoli di sicurezza, continuità del servizio e obiettivi industriali di medio-lungo periodo. È all’interno di questo scenario che si colloca il lavoro di Maddalena Spreafico, Innovation Manager di SEA Milan Airports, intervenuta il 2 dicembre 2025 al convegno Digital & Open Innovation 2026: cosa serve a imprese e startup per un cambio di passo, organizzato dagli Osservatori Startup Thinking, Startup & Scaleup Hi-tech e Digital Transformation Academy presso gli Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano.
SEA e le società del Gruppo gestiscono gli aeroporti di Milano Linate e Milano Malpensa garantendo tutti i servizi e le attività connesse.
Il racconto di Spreafico mette in evidenza alcune scelte organizzative e operative che possono essere utili a chi affronta sfide simili in altri settori, soprattutto dove l’innovazione deve integrarsi in processi critici.
Indice degli argomenti
Una funzione innovazione costruita attorno ai processi aziendali
Il team innovazione di SEA nasce nel giugno 2023 con l’obiettivo di consolidare attività che già venivano svolte in modo distribuito. Spreafico spiega che la funzione è stata posizionata all’interno della Direzione Procurement, una scelta non immediata ma coerente con le esigenze del contesto: molte iniziative passano attraverso la valutazione di fornitori, la stipula di contratti o la selezione di soluzioni tecniche.
Questa collocazione permette di ridurre tempi decisionali e di facilitare l’avvio di sperimentazioni. In un ambiente dove la rapidità operativa è cruciale, la vicinanza ai processi di acquisto può diventare un fattore abilitante per il lavoro dell’innovazione.
Avviare sperimentazioni in tempi rapidi
Il valore di processi snelli per Proof of Concept operativi
Spreafico descrive la necessità di arrivare velocemente all’avvio dei POC. Non si tratta solo di accelerare le tempistiche, ma di permettere all’azienda di comprendere gli impatti delle soluzioni proposte in contesti reali e complessi. L’obiettivo è verificare con chiarezza se una tecnologia o un servizio risponde alle priorità operative, se è compatibile con gli standard aeroportuali e se può contribuire al miglioramento dell’esperienza del passeggero.
Il portale fornitori come canale di raccolta delle proposte
All’interno di questo modello, SEA ha sviluppato una sezione del proprio portale fornitori dedicata alle soluzioni innovative. Qui operatori già registrati e soggetti esterni possono candidare proposte rispondendo a sfide pubblicate da SEA.
Il portale viene presentato come un meccanismo organizzativo pensato per rendere più ordinato e trasparente il flusso di proposte. La logica è applicabile a molte realtà: ridurre lo scouting dispersivo e creare un punto di ingresso strutturato per le idee provenienti dall’esterno.
Le reti interne: un motore per l’innovazione trasversale
Innovation Ambassador non formali ma attivi
Uno dei temi sottolineati da Spreafico riguarda l’importanza del coinvolgimento interno. Durante l’intervento, indica colleghi presenti in sala appartenenti a molte direzioni diverse, sottolineando che, pur non essendoci ancora un programma formale di Innovation Ambassador, queste persone svolgono già un ruolo fondamentale nel segnalare bisogni, supportare le sperimentazioni e contribuire alla definizione delle priorità.
Questo approccio aiuta a evitare che l’innovazione sia percepita come attività esterna ai processi quotidiani. L’idea di rete interna distribuita è una pratica che molte organizzazioni stanno adottando per rendere più efficace la collaborazione tra funzioni.
Allineare idee e piano industriale
Spreafico ricorda che ogni iniziativa deve essere valutata in relazione agli obiettivi del piano industriale e agli impatti generabili sul passeggero e sui processi. Alcune proposte vengono bloccate già in fase preliminare quando non sono in linea con questi criteri. La chiarezza nella selezione aiuta a evitare sovraccarichi e garantisce che le energie interne vengano indirizzate su progetti coerenti.
Proof of Concept: metriche e complessità di settore
Orientare i POC ai bisogni operativi
Ogni sperimentazione deve portare elementi utili a migliorare il funzionamento dell’aeroporto. Spreafico ricorda che l’innovazione non deve rimanere confinata in esercizi teorici: serve a comprendere meglio processi, vincoli e possibilità di miglioramento.
Strumenti a supporto dello scouting e della valutazione
Per accelerare la fase di scouting, SEA utilizza uno strumento di analisi che aiuta a identificare più rapidamente soluzioni e fornitori interessanti. Spreafico lo cita come un supporto metodologico per velocizzare il lavoro preliminare e liberare tempo per la valutazione qualitativa.
L’idea generale è che strumenti digitali possano alleggerire la fase di ricerca, senza sostituire il giudizio umano nelle fasi in cui serve comprendere la reale fattibilità delle iniziative.
Trasferimento tecnologico: dall’università alle attività operative
Come trasformare ricerca in sperimentazione concreta
Un altro punto dell’intervento riguarda il trasferimento tecnologico dai centri di ricerca. Spreafico menziona l’esempio di una tecnologia sviluppata in ambito accademico e successivamente analizzata per comprenderne l’applicabilità ai sistemi di movimentazione bagagli. È un caso utile per osservare come lo scambio tra ricerca e operatività possa generare nuove ipotesi di miglioramento.
L’indicazione generale riguarda la necessità di strutturare collegamenti tra la ricerca — spesso focalizzata su esplorazione e prototipazione — e le esigenze dei reparti operativi.
Un modello di innovation management costruito attorno alle priorità industriali
Dall’intervento di Spreafico emergono alcuni elementi che caratterizzano il modello di innovation management adottato in SEA: un posizionamento organizzativo che facilita la rapidità, strumenti per intercettare proposte esterne, reti interne di collaborazione, criteri di selezione legati agli obiettivi industriali e un uso mirato di sperimentazioni per verificare ipotesi operative.






