Politica economica
Industria 4.0, la storia infinita: salta ancora il piano del governo
Slitta a “dopo la pausa estiva” la presentazione da parte del ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda delle prime misure per favorire la digitalizzazione delle filiere industriali nazionali. Un progetto annunciato a luglio 2015 e non ancora concretizzato. Ecco tutte le tappe
di Luciana Maci
Pubblicato il 04 Ago 2016

Il documento è stato più volte annunciato e altrettante volte rinviato. Di Industria 4.0 si è cominciato a parlare per la prima volta nel 2011 in Germania, l’anno successivo sono iniziati approfondimenti e analisi. Il fenomeno è salito prepotentemente alla ribalta internazionale a gennaio di quest’anno al World Economic Forum 2016, intitolato appunto “Mastering the Fourth Industrial Revolution”.
►Cos’è l’Industria 4.0 e perché è importante saperla affrontare
Non esiste ancora una definizione esauriente di Industria 4.0, ma in estrema sintesi alcuni analisti tendono a descriverla come un processo che porterà alla produzione industriale del tutto automatizzata e interconnessa. Nella definizione di Industria 4.0 rientrano la stampa 3D, la robotica, l’intelligenza artificiale, le interazioni machine-to-machine.
Le istituzioni italiane hanno cominciato a interessarsi ufficialmente di Industria 4.0 circa un anno fa. Vediamo le principali tappe di questo cammino in realtà appena avviato.
♦ Luglio 2015 – Stefano Firpo, direttore generale per la Politica industriale, la competitività e le pmi al Mise
♦ Novembre 2015 – CorCom svela che il documento sul quale il Mise è al lavoro si chiama “Industry 4.0, la via italiana per la competitività del manifatturiero” ed ha per sottotitolo “Come fare della trasformazione digitale dell’industria una opportunità per la crescita e l’occupazione”. Nel testo viene indicata la strategia d’azione del governo italiano. In particolare traccia 8 aree di intervento per promuovere lo sviluppo della quarta rivoluzione industriale: rilanciare gli investimenti industriali con particolare attenzione a quelli in ricerca e sviluppo, conoscenza e innovazione; favorire la crescita dimensionale delle imprese; favorire la nuova imprenditorialità innovativa; definire protocolli, standard e criteri di interoperabilità condivisi a livello europeo; garantire la sicurezza delle reti (cybersecurity) e la tutela della privacy; assicurare adeguate infrastrutture di rete; diffondere le competenze per Industry 4.0; canalizzare le risorse finanziare.
♦ Dicembre 2015 – L’Intergruppo parlamentare per l’innovazione presenta una serie di emendamenti per favorire la diffusione e l’implementazione dell’Internet of Things (IoT) all’interno della Legge di Stabilità, che però non vengono approvati.
♦ Febbraio 2016 – La Commissione Attività Produttive della Camera decide di avviare un’indagine conoscitiva su Industria 4.0. L’obiettivo è “raccogliere quanti più elementi possibili per procedere alla definizione di un quadro normativo che consenta alla filiera manifatturiera italiana di rispondere alle sfide della digitalizzazione. Il tutto coinvolgendo i principali attori della filiera, le associazioni e gli esperti in materia, in modo da poter ottenere un quadro completo della situazione.
♦ 5 aprile 2016 – Federica Guidi si dimette da ministro dello Sviluppo Economico dopo la pubblicazione di alcune intercettazioni di conversazioni del novembre 2014 tra lei e il suo compagno Gianluca Gemelli.
♦ 10 maggio 2016 – Carlo Calenda diventa Ministro dello sviluppo economico, subentrando all’interim che il premier Matteo Renzi aveva assunto a seguito delle dimissioni della Guidi.
♦ Giugno 2016 – Dopo la prima fase di assestamento sulla poltrona di ministro per lo Sviluppo Economico, Carlo Calenda inizia a entrare nel vivo dei temi caldi e prende in mano i dossier più importanti lasciati sulla scrivania da Federica Guidi. Tra questi gli interventi su Industria 4.0, sui quali il governo ha accumulato ritardi rispetto alla roadmap originaria. L’esecutivo stima che serviranno circa 8 miliardi di investimenti privati all’anno per l’Industria 4.0.
♦ 6 luglio 2016 – In audizione alla Camera il ministro Calenda assicura che il piano di investimenti destinati all’Industria 4.0 rientrerà nella prossima finanziaria . “Il tema degli investimenti – dice – sarà fondamentale nei prossimi mesi. La prossima finanziaria dovrà essere una finanziaria dal pensiero lungo con un orizzonte di medio e lungo termine. Siamo di fronte ad un grande salto tecnico e culturale che rischia di spiazzarci e non solo sotto il profilo della competitività”. Calenda annuncia inoltre per la prima settimana di agosto la presentazione delle prime misure allo studio del governo, precisando che comunque l’esecutivo sarà “selettivo” sulle iniziative da sostenere. Il piano – sottolinea – sarà coordinato da “una cabina di regia, la quale sarà gestita in un primo momento tra governo e imprese e solo in un secondo tempo vedrà l’apporto delle Regioni”.