Smart Manufacturing
Gefran: «Industria 4.0? Non è una scelta ma una regola di sopravvivenza»
L’azienda fondata negli anni ’60 produce sensori che permettono alle macchine di essere connesse e comunicare tra di loro. “Chi come noi vive di innovazione tecnologica non può che adeguarsi al nuovo scenario per restare competitivi” dice l’ad Maria Chiara Franceschetti
di Concetta Desando
14 Ott 2016
► LA GUIDA: Cos’è l’Industria 4.0 e perché è importante saperla affrontare
Maria Chiara Franceschetti ne è certa: lo smart manufacturing è un’esigenza, oltre che un’opportunità. Lei è l’amministratore delegato dell’azienda che produce sensori e componenti per l’automazione industriale. Fondata a Provaglio di Iseo, nel bresciano, dal padre Ennio negli anni ‘60, è lei che dirotta l’azienda verso la nuova era industriale, intuendo il potenziale dell’Internet of Things e puntando su nuove tecnologie che consentono alle macchine di essere connesse e comunicare tra loro attraverso sensori e software, aumentandone l’efficienza.
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► LA STORIA – La società, di origine artigiana, inizia l’attività negli anni ’60 progettando e producendo quadri elettrici e ideando soluzioni per controllare e gestire la temperatura delle macchine per la lavorazione delle materie plastiche. Gefran è un acronimo che riflette le iniziali dei fratelli Giacomo ed Ennio Franceschetti, i due fondatori. Dopo la progettazione dei primi termoregolatori, nel 1980 la gamma si amplia con la produzione di sensori fino a quando, grazie anche alla collaborazione con la facoltà d’ingegneria dell’Università di Brescia, viene acquisito il know-how per la progettazione e la produzione degli elementi sensibili primari su silicio per i sensori. Nel 1998 Gefran si quota in Borsa (dal 2001 la società fa parte del segmento STAR). Poi inizia l’ascesa: acquisisce l’azienda americana ISI, la francese Coreci e Sensormate, società svizzera specializzata nello sviluppo, produzione e commercializzazione di celle di carico, sensori industriali specifici per le presse a iniezione. Dopo le tre sedi italiane, apre stabilimenti produttivi all’estero: in Germania (1), in Svizzera (1), Brasile (1), Stati Uniti (1), India (1) e Cina (1); e filiali commerciali in Francia, Germania, Regno Unito, Belgio, Turchia, Stati Uniti, Brasile, Cina e Singapore. Oggi l’attività commerciale si avvale di oltre 80 distributori. Il Gruppo conta circa 750 dipendenti e un fatturato che, nell’ultimo semestre, sfiora i 60 milioni di euro.

► VERSO L’INDUSTRIA 4.0 CON I NUOVI SENSORI – “Gefran ha affrontato in modo deciso il tema della quarta rivoluzione industriale, sviluppando tecnologie e prodotti mirati a implementare in modo concreto i più moderni concetti di evoluzione della fabbrica e dei sistemi produttivi” racconta l’ad Franceschetti. In modo particolare, grazie al know how accumulato sin dagli anni ‘80 con la sensoristica, l’azienda ha iniziato la sua corsa verso l’industria intelligente puntando proprio sui sensori che permettono la comunicazione tra le macchine. Sensori che trovano applicazione in diversi settori: dal sollevamento civile (ascensori) e industriale ai macchinari per la lavorazione delle materie plastiche, dall’industria alimentare e farmaceutica all’imballaggio e pressofusione fino all’idraulica mobile. L’ultima innovazione di Gefran è una gamma dedicata al controllo nelle macchine di movimento a terra, macchine agricole e per il sollevamento. I sensori di Gefran, in questo caso specifico, garantiscono il controllo del movimento e la stabilità degli automezzi, contribuendo alla sicurezza negli ambienti di lavoro. I sensori, infatti, misurano e trasmettono alcune delle variabili fisiche più significative all’interno di un processo industriale: pressione, temperatura, forza e posizione.
