POLITICA & INNOVAZIONE

Fondazione Enea Tech e Biomedical è operativa: Tria presidente, ecco chi la governerà con lui

Con la nomina del presidente comincia la nuova fase della Fondazione Enea Tech e Biomedical. Nel consiglio direttivo siedono Sergio Abrignani, Paolo Bonaretti, Marco Baccanti e Maria Cristina Porta. Dovrà gestire due fondi del Mise su trasferimento tecnologico e sviluppo biomedicale per un totale di 500 milioni

Pubblicato il 07 Gen 2022

Giovanni Tria, presidente di Fondazione Enea Tech e Biomedical

Cinque mesi e mezzo dopo la “liquidazione” di Enea Tech, diventa operativa la nuova configurazione di Fondazione Enea Tech e Biomedical, che dovrà lavorare per finanziarie il trasferimento tecnologico, la ricerca e lo sviluppo industriale biomedico in Italia con oltre 500 milioni di euro, Il via della nuova struttura è l’atto di nomina del nuovo presidente, Giovanni Tria, anticipata da EconomyUp nello scorso luglio. Con lui a governare la fondazione “rivisitata” dal ministro dello sviluppo economico Giancarlo Giorgetti è stato designato un direttivo con nomi di rilievo scelti all’interno dell’ecosistema italiano dell’innovazione).

Da Enea Tech a Enea Tech e Biomedical

Istituita nel maggio 2020 e  operativa da novembre dello stesso anno, Enea Tech nasce con il Decreto Rilancio e muore con il Decreto Sostegni bis, trasformata in Enea Biomedical Tech. Con un intervento non previsto  in uno dei diversi interventi del Governo dopo la pandemia vengono cambiati nome, squadra, missione. Certamente non per una valutazione di quanto fatto a quel punto, visto che i 500 milioni di dotazione erano rimasti lì. Ma nel frattempo è cambiato il titolare del MInistero dello Sviluppo Economico, che controlla EneaTech: da Patuanelli a Giorgetti.

EneaTech aveva generato grandi aspettative nell’ecosistema italiano dell’innovazione e delle startup. Con il Fondo Nazionale Innovazione (nome comune per Cassa Depositi e Prestiti Venture Capital) avrebbe dovuto dare quella spinta finanziaria necessaria per recuperare il ritardo dell’Italia nei confronti di altri Paesi europei. In particolare Enea Tech avrebbe dovuto favorire e sostenere il trasferimento tecnologico, quindi la capacità di trasformare in impresa innovativa i risultati della ricerca, e gli investimenti nel deep tech, nelle startup che sviluppano tecnologie strategiche per il Paese.

Enea Tech e Biomedical cerca un direttore generale, con Giovanni Tria presidente

La nuova missione di Fondazione Enea Tech e Biomedical

Nel nuovo statuto la parte Tech sembra passare in secondo piano rispetto alla missi0ne  “Biomedical” ,  che viene affidata a un team guidato dal professor Tria, finora consulente del ministro Giorgetti sul dossier Enea Tech. Nel direttivo sono stati nominati  Sergio Abrignani, Paolo Bonaretti, Marco Baccanti e Maria Cristina Porta. La Fondazione, si legge in una nota del MISE, gestirà per conto del Ministero dello Sviluppo economico sia il “Fondo per il trasferimento tecnologico”, sia il nuovo “Fondo per la ricerca e lo sviluppo industriale biomedico” istituito con la Legge di bilancio.

il Mise ricorda che la  Fondazione Enea Tech e Biomedical ha esteso, come era stato previsto dal decreto Sostegni bis, l’ambito di applicazione dei suoi interventi anche agli investimenti nel settore biomedicale per realizzare poli nazionali per la ricerca e lo sviluppo di farmaci e vaccini rafforzando, lungo tutta la filiera produttiva, le infrastrutture di ricerca, sperimentazione e produzione. Si tratta di una misura introdotta su volontà del ministro Giorgetti per favorire, sia in termini di capacità produttiva sia di trasferimento tecnologico, la collaborazione e la sinergia tra l’industria farmaceutica e i centri di ricerca presenti nel nostro Paese. Non c’

Una dotazione di 500 milioni per il trasferimento tecnologico

Sempre dalla nota del Mise (il sito che risulta ancora in costruzione… come dalla scorsa estate), la nuova Fondazione, il cui statuto è stato adottato lo scorso 24 novembre con decreto del ministro Giorgetti, dispone – per i due fondi citati – di una dotazione finanziaria iniziale di oltre 500 milioni di euro per sostenere investimenti in attività di ricerca e trasferimento tecnologico, favorendo anche la collaborazione tra PMI, startup innovative e Università, e più in generale tra mondo della ricerca e imprese, in settori di rilevanza strategica per la competitività del Paese quali, oltre quello della salute, la green economy, la robotica e l’intelligenza artificiale.

La Fondazione può anche promuovere gli investimenti sia aggregando risorse proprie a quelle dei due fondi citati, sia in coordinamento o co-investimento con imprese, altri fondi istituzionali e privati, organismi e enti pubblici italiani e esteri, inclusi quelli territoriali, nonché attraverso l’utilizzo di risorse dell’Unione europea.

Chi è il presidente Giovanni Tria

Nato il 28 settembre 1948, Giovanni Tria è stato ministro dell’Economia e delle Finanze dal 1º giugno 2018 al 5 settembre 2019 nel Governo Conte I. Laureato in Giurisprudenza nel 1971 all’Università di Roma “La Sapienza”, è Professore ordinario di Economia politica all’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” con oltre 40 anni di esperienza professionale ed accademica come esperto di sviluppo economico, contributo del capitale pubblico alla crescita, ruolo della governance e delle istituzioni nei processi di crescita.

Dal 2017 è Preside della Facoltà di Economia dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”.
Già Presidente della SNA, Scuola Nazionale dell’Amministrazione, è stato Co-direttore del Master in Economia dello Sviluppo e Cooperazione Internazionale e Direttore del CEIS – Center for Economics and International Studies dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”, Membro dell’OECD Innovation Strategy Expert Advisory Group, Vice Chair dell’ICCP – Committee for Information, Computer and Communication Policy e Membro del Consiglio di Amministrazione dell’ILO – International Labour Organization.

Giovanni Tria

Chi sono i componenti del direttivo di Enea Tech e Biomedical

Sergio Abrignani

Sergio Abrignani è dal 2006 Direttore Scientifico dell’Istituto Nazionale di Genetica Molecolare (INGM) di Milano, una fondazione no-profit creata con lascito della famiglia Invernizzi e i cui soci fondatori sono la Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano (al cui interno ha sede l’istituto, nel Padiglione Invernizzi), la Regione Lombardia e il Ministero della Salute.

Si è laureato in medicina e chirurgia (MD) presso l’Università degli Studi di Padova. Ottenuta la specializzazione in Patologia Generale, ha trascorso un periodo, dal 1987 al 1993, presso il Centro Ricerche Ciba a Basilea (Svizzera) come responsabile del laboratorio di virologia e poi come direttore di Unità. Dal 1993 al 1999 è stato responsabile del Dipartimento di Immunologia e Virologia della Chiron Vaccini a Siena. Dal 1999 al 2005 è stato Vice Presidente di Ricerca e Sviluppo e membro del consiglio di indirizzo della Chiron Corporation a San Francisco (USA), una delle più importanti aziende mondiali di biotecnologie.

La sua attività di ricerca si è focalizzata sullo studio dell’interazione fra virus e cellule umane. Un importante contributo delle sue ricerche è stato la scoperta del recettore del virus dell’epatite C (HCV), cioè la principale porta d’ingresso utilizzata dal virus per entrare nelle cellule del fegato. I suoi lavori hanno inoltre fornito importanti contributi per lo sviluppo clinico di un vaccino contro l’epatite C attualmente in corso di sperimentazione nell’uomo, e hanno definito il meccanismo patogenetico della crioglobulinemia un disturbo linfoproliferativo associato all’epatite virale C.
Sergio Abrignani è autore di oltre cento articoli scientifici con oltre 18000 citazioni, un H-index di 69 (GS), e di circa 30 brevetti internazionali, fra i quali alcuni fondamentali brevetti per la diagnostica di HCV e per i vaccini contro HCV. È membro di diverse accademie e società scientifiche sia italiane che internazionali, fra le quali la prestigiosa “Henry Kunkel society” di New York (USA). Fra le onorificenze ricevute, nel 2004 è stato insignito (per le implicazioni dei suoi studi sul virus dell’epatite C) dal presidente della Repubblica italiana della Medaglia d’oro al Merito della Salute Pubblica. Nel 2010 ha ricevuto un “Advanced Grant” del “European Research Council (ERC)”, il più importante e prestigioso finanziamento competitivo che possa ottenere un ricercatore europeo. È professore ordinario di Patologia Generale presso l’Università degli Studi di Milano.

Sergio Abrignani

Paolo Bonaretti

Paolo Bonaretti si occupa di innovazione e cluster tecnologici in vari settori, tra cui l’agroalimentare. Da giugno 2018 Amministratore Delegato di IREN Smart Solutions, dal 1992 al 31 Maggio 2018 ha ricoperto l’incarico di Direttore Generale di ASTER S. Cons. p. A. In precedenza, da dicembre 2016 a giugno 2018 è stato Consigliere per le politiche Industriali e Innovazione del Ministro della Coesione Territoriale e del Mezzogiorno. Ancor prima, da maggio a dicembre 2016 è stato Consigliere Economico del Sottosegretario Claudio De Vincenti alla Presidenza del Consiglio.

Il 17 Novembre 2016 è stato eletto presidente del Cluster Tecnologico Nazionale Agrifood CL.A.N, il cluster dedicato al settore agroalimentare, carica che ha mantenuto fino all’Assemblea del 14 Dicembre 2017, durante la quale è stato nominato Vice Presidente Esecutivo.

Paolo Bonaretti

Marco Baccanti

Da ottobre 2021 nuovo direttore generale di Trentino Sviluppo, Marco Baccanti è laureato in Chimica industriale a Milano ed ha poi studiato management presso la Duke University. Vanta una lunga esperienza internazionale in ambito pubblico e privato nei settori dell’innovazione e delle biotecnologie. Già direttore di Technogym e del parco scientifico San Raffaele, Baccanti è stato direttore esecutivo della zona franca DuBiotech di Dubai ed è rientrato in Italia dopo sette anni in Australia, dove è stato amministratore delegato dell’Agenzia per lo sviluppo economico per le scienze della vita del governo dello stato del Sud Australia e poi Ceo della società Trajan Nutrition fino alla recente quotazione in borsa del gruppo.

Marco Baccanti

Maria Cristina Porta

Maria Cristina Porta è Head of Incubation and Open Innovation di Sviluppo Como – ComoNExT SpA (Lomazzo, CO). Laureata all’Università Bocconi, è esperta in creazione e sviluppo di impresa, sviluppo e innovazione di sistemi territoriali, modellizzazione e direzione BIC, incubatori MISE. Membro commissioni di valutazione startup, mentor programmi di incubazione, è docente a contratto in università italiane ed estere su temi di imprenditorialità, ideavalidation, business planning e pivoting, pitching.

Maria Cristina Porta

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