PIATTAFORMA ANTI-FRODE

Unfraud, come funziona una startup italiana che usa l’Intelligenza Artificiale per la cybersecurity

La società con sede a Roma è l’unica italiana su 137 segnalate da CB Insights che si occupa di sicurezza informatica nella finanza. Non usa i consueti strumenti antifrode, ma algoritmi proprietari che controllano contemporaneamente centinaia di variabili e apprendono dall’esperienza. Per ora ci ha scommesso solo TIM

Pubblicato il 16 Ott 2017

Security Summit 2023

È l’unica italiana su 137 aziende di tutto il mondo che si occupano di cybersecurity in ambito finanziario segnalata da CB Insights: si chiama Unfraud, ha sede a Roma ed è una startup che ha sviluppato un sistema di intelligenza artificiale in grado di scovare e prevenire le frodi che minacciano le transazioni tramite un costante monitoraggio delle attività di business online. Una rarità nell’ecosistema italiano. Per questo è una realtà imprenditoriale da tenere d’occhio. Anche se per ora ha avuto finanziamenti solo da TIM.

I founders di UnFraud
L’Intelligenza Artificiale è la “scienza di far fare ai computer cose che richiedono intelligenza quando vengono fatte dagli esseri umani” è in parte ancora un oggetto misterioso per i non addetti ai lavori, anche perché è materia complessa e trasversale, in quanto va a impattare su una gran varietà di settori, dal manifatturiero al finance, dall’healthcare all’automotive fino al digital marketing. Eppure  il mercato dell’AI sta crescendo in tutto il mondo: nel 2015 c’è stata un’impennata di startup attive in questo campo e i grandi player stanno dando la caccia alle giovani società innovative esperte di Artificial Intelligence.

COME È NATA UNFRAUD

La giovane società innovativa è stata fondata nel 2014 da Andrea Puzo, Vincenzo Paduano e Armando Monaco, rispettivamente un economista e due ingegneri di Ariano Irpino. Dopo diverse esperienze professionali nazionali e internazionali, i tre si sono riuniti intorno a un’idea: migliorare sensibilmente l’affidabilità delle transazioni online.

Nel 2014 Unfraud è entrata nel percorso di accelerazione di TIM #WCap, acceleratore di TIM.

Nel 2015 la startup si è classificata fra i finalisti del CheBanca! GrandPrix, competizione lanciata dall’istituto di credito per individuare, premiare e sostenere le startup più innovative d’Italia in ambito fin-tech.

A maggio 2016 TIM Ventures, il Corporate Venture Capital di TIM, ha deciso di investire 100mila euro sulla startup uscita dal suo programma di accelerazione. “Ci permetterà di perseguire in maniera più incisiva la nostra mission: rendere il mercato online più profittevole per i merchant e più sicuro per gli acquirenti, il tutto nell’ottica di entrare, a breve, nel mercato internazionale” aveva dichiarato in quell’occasione Armando Monaco, CEO di Unfraud.

Tim Ventures investe nella startup anti-frodi

Ad oggi Unfraud, che ha meno di dieci dipendenti, ha raccolto in tutto 132.823 dollari in due round: un primo grant da 25mila euro (quello di TIM WCap) più l’investimento seed di TIM Ventures.

CHE COSA FA UNFRAUD

Ha sviluppato un software che imita i comportamenti del cervello umano, basato sull’intelligenza artificiale e su algoritmi bio-tech usati in oncologia per la ricerca sulle cellule. Il programma determina modelli dinamici di comportamento, li discrimina e li segnala al sistema, così da prevenire la frode. Il suo vantaggio competitivo rispetto a realtà analoghe è non usare i consueti strumenti antifrode, cioè regole ferree e statiche, ma una tecnologia basata su algoritmi proprietari che riescono a controllare contemporaneamente centinaia di variabili per singola transazione e ad apprendere dall’esperienza.

COME FUNZIONA LA SECURITY PLATFORM

La Security Platform di UnFraud è stata progettata allo scopo di prevenire e individuare le frodi in tempo reale, ovvero persino prima che accadano, contribuendo ad evitare perdite e migliorare la fiducia dei vostri clienti.

È una piattaforma completamente adattabile al modello di business di qualsiasi azienda o ente. Raccoglie, per ogni evento, fino a migliaia di dati reali, senza un layout fisso o prestabilito. Il cliente può sceglierei soltanto le funzionalità della piattaforma di cui hai bisogno. Può dunque:

–Essere protetto tramite il core di riconoscimento frodi, Tomoko, costruito con tecnologie di Deep Learning, le tecnologie di Intelligenza Artificiale più avanzate del pianeta.

–Scovare pattern nascosti grazie ad Augusta, strumento di data augmentation in grado di scoprire nuovi significati nei dati stessi e da fonti esterne (databases, social networks, eccetera). Il presupposto è che ci sia molto di più di quello che appare nei dati del cliente.

–Ottenere la protezione massima grazie a BeA (Behavior Analytics), uno strumento per l’analisi del comportamento dell’utente, capace di effettuare un device fingerprinting completo: i frodatori non pensano come dei normali utenti e quindi non si comportano come loro.

–Monitorare i dettagli dei tuoi dati sulla DaViDa (Data Visualization Dashboard), da cui ottenere una panoramica delle frodi ma anche del business: partendo da serie temporali settimanali/mensili, l’attività degli utenti, fino a singoli eventi o transazioni, oltre a poter controllare il motore di Intelligenza Artificiale secondo i bisogni.

Unfraud è inoltre attenta a ciò che avviene su Deep Web e Dark Web, patria di frodatori e hacker: per questo motivo ha sviluppato DaWSko (Dark Web Scout), un strumento in grado di rilevare quali clienti provengono dal Deep o Dark Web (ad esempio come da un nodo TOR) e che quindi potrebbero essere malintenzionati.

IL MERCATO DELLE FRODI

Il valore di mercato della fraud prevention è oggi di 10 miliardi di euro (circa 20 miliardi entro il 2019). Le perdite dovute alle frodi online sono stimate globalmente in 4 miliardi di euro, con un incremento del 15 percento annuo. In Italia: 60 milioni di euro (109 milioni euro nel 2018).

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Articoli correlati

Articolo 1 di 4