OPEN INNOVATION

Monte dei Paschi cerca startup ma la trasformazione e il rilancio sono lontani

L’istituto di credito senese, che nel 2017 ha perso 3,5 miliardi, ha aperto una Officina per sviluppare progetti di finanza digitale. Ma il presidente non parla di innovazione e avverte: «Servono anni per cambiare modello di business». Candidature aperte fino al 18 marzo, al vincitore un premio da 25mila euro

Pubblicato il 05 Mar 2018

Officina Mps Monte dei Paschi di Siena

Quanto ci vorrà prima che Monte dei Paschi di Siena, la banca più antica d’Italia, torni a essere stabile? Dopo il crack del 2013,  che ha portato a diventare primo azionista con un investimento di 5,4 miliardi, ora l’istituto di Rocca Salimbeni prova lentamente a uscire dal guado. Secondo il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan serviranno anni prima che questo accada. E, quindi, lo Stato resterà dentro la banca il tempo necessario a rimettere in piedi la macchina senese. «Dare un numero sarebbe sbagliato e controproducente per i mercati» ha specificato il Ministro, durante un incontro preelettorale domenica 25 febbraio.

Un atteggiamento prudente, quello di Padoan, frutto anche dei risultati non proprio positivi che la banca ha ottenuto nel 2017. Lo scorso anno, infatti, Mps ha registrato una perdita pari a 3,5 miliardi di euro (nel 2016 il rosso si era attestato intorno ai 3,2 miliardi) di cui 502 milioni solo nel quarto trimestre dell’anno appena concluso. A questi numeri ha posto particolare attenzione anche il presidente di Monte Dei Paschi di Siena Stefania Bariatti, che in una lunga intervista pubblicata di recente dal Corriere della Sera ha spiegato che «la banca lavora per recuperare la raccolta che ha perso e per migliorare la redditività… il sistema italiano sconta un ritardo rispetto alle banche straniere… Per cambiare modello di business ci vorrà molto tempo». Insomma, senza girarci troppo intorno, l’istituto di credito senese naviga ancora in acque turbolente e l’approdo in un porto sicuro sembra essere ancora lontano.

C’è un particolare che va però sottolineato: nell’intervista del presidente Bariatti al Corriere, non si parla mai di innovazione. Come se le opportunità derivanti dall’avvento delle nuove tecnologie nel settore bancario, non fossero una componente significativa di un processo di rilancio del gruppo guidato da Marco Morelli. Una mancanza che salta all’occhio anche alla luce di un’iniziativa “innovativa” lanciata da poco proprio da Mps.  Si tratta di “Officina Mps“, progetto di open innovation nato con l’intento di creare una collaborazione virtuosa tra la banca e l’ecosistema digitale italiano e valorizzare nuove idee imprenditoriali a supporto dell’innovazione nel settore finanziario.

COS’È OFFICINA MPS

Presentato lo scorso 31 gennaio, “Officina Mps” è un programma di innovazione aperta che si pone tre obiettivi: rafforzare l’esperienza del cliente; migliorare i processi aziendali e sviluppare l’offerta commerciale della banca. È rivolto alle imprese iscritte al registro delle startup e pmi innovative di qualsiasi settore. Le startup selezionate selezionate dovranno mettere a punto delle proposte progettuali da applicare al business di BMps. La proposta migliore verrà premiata con un contributo in denaro da 25mila euro. Le candidature per partecipare all’iniziativa vanno inviate al sito della piattaforma entro il 18 marzo.

Secondo quanto previsto dal regolamento del contest, le candidature saranno giudicate sulla base della forza innovativa in termini di distintività e differenziazione dell’offerta, dell’applicabilità, ma anche della potenzialità e del grado di attrattività dei progetti e delle startup, ai fini di possibili partnership con l’istituto di credito toscano. Sarà presa in considerazione la capacità di ogni team di gestire progettualità realizzative anche in contesti complessi, oltre alla capacità di presentare l’iniziativa imprenditoriale in modo efficace in termini di comunicazione.

Il programma si svolge in due fasi: la prima prevede la raccolta delle candidature (entro il 18 marzo appunto), da cui verranno selezionate le migliori 21 startup. Queste presenteranno il proprio progetto, nel corso di un evento dedicato (Selection Day), in un pitch di 5 minuti alla giuria formata da top manager della banca.

Da qui usciranno le sette startup finaliste, quelle scelte per partecipare ufficialmente al programma “Officina Mps”. Nella seconda fase , le finaliste saranno affiancate da una coppia di manager di MPS, con i quali sviluppare, in massimo quattro settimane, un’applicazione pensata per integrarsi con l’attività del Gruppo. I progetti finali verranno presentati nel corso del Celebration Day, un evento aperto a esperti del settore, influencer e giornalisti.

Durante questo evento, i sette team avranno 10 minuti a disposizione per presentare la propria proposta e 5 minuti per rispondere alle domande della giuria. Tutte le startup finaliste avranno l’opportunità di entrare nell’”Albo Fornitori di MPS” e di essere coinvolti nelle attività della Banca. Solo una di esse sarà proclamata vincitrice e riceverà il premio di 25mila euro. Anche se non è escluso che la banca possa coinvolgere, entro i 3 mesi successivi alla proclamazione del vincitore, tutte le Startup e PMI innovativa finaliste allo scopo sviluppare delle progettualità presentate, nel caso in cui le proposte risultino di particolare interesse per MPS. 

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