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Intesa Sanpaolo, un’area digital e innovation per diventare fintech e insurtech

Negli ultimi tre anni il primo gruppo bancario italiano ha intrapreso un percorso di trasformazione digitale che l’ha portato a configurare una nuova struttura interna, con la creazione nel 2018 dell’IT Digital and Innovation Officer Area, focalizzata sugli obiettivi del piano industriale. Ecco come funziona

Pubblicato il 01 Feb 2019

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Intesa Sanpaolo è un istituto bancario italiano attivo dal 1° gennaio 2007 nato dalla fusione tra San Paolo IMI e Banca Intesa. È il primo gruppo bancario per capitalizzazione, numero di sportelli e quota di mercato con circa 11,9 milioni di clienti in Italia e 7.5 milioni all’estero (dati aggiornati al 2018). Negli ultimi tre anni Intesa Sanpaolo ha intrapreso un percorso di trasformazione digitale suddiviso in 3 macro aree: Multicanalità (sviluppo di piattaforme retail multicanale come internet e mobile banking), Digital Factory (digitalizzazione dei processi end-to-end e sviluppo di nuovi servizi digitali) e Big Data (Data lake, Data governance framework e Big Data Lab set-up). Grazie al suo modello operativo applicato all’innovazione, Intesa Sanpaolo riesce a individuare in modo veloce e circoscritto soluzioni innovative per specifici problemi o future esigenze delle Business Unit.

2018, nasce l’IT Digital and Innovation Officer Area

All’inizio del 2018 è stata creata la IT Digital and Innovation Officer Area, una nuova struttura focalizzata principalmente sugli obiettivi del piano industriale: incrementare fortemente il tasso di digitalizzazione della banca e del suo ecosistema, promuovere internamente la cultura dell’innovazione, trasformare il modello operativo con particolare attenzione ai temi della sicurezza informatica e continuare il percorso di riduzione dei costi e di maggiore efficientamento. Questa nuova struttura è organizzata in sette aree: IT, Innovation, Operations, Transformation Center, Data Management, CyberSecurity e Digital Business Partner; questi ultimi, in particolare, svolgono la funzione di collegamento tra Area Digital e le esigenze del Business e delle Aree di Governo.

Focus strategico: Fintech e Insurtech

L’area Innovation è focalizzata sugli ambiti Fintech e Insurtech. Questo focus strategico non stupisce, anche alla luce della recentissima notizia dell’investimento fatto dall’istituto bancario sulla startup Yolo, gruppo italiano di servizi e d’intermediazione assicurativa digitale. «L’Innovation Model funziona sia in ottica push che in ottica pull. In alcuni casi, infatti, la ricerca di soluzioni innovative nasce per risolvere specifici problemi sollevati dalle Business Unit e dalle Aree di Governo, mentre in altri casi è il team di Innovazione che propone proattivamente soluzioni innovative ai propri stakeholders», spiega Paolo Carlevaris, FinTech Innovation Analyst, Intesa Sanpaol. L’intero processo (Innovation Process) è organizzato in 4 fasi: Esplorazione, Focus and Seek, Match, Adozione e Implementazione.

Dall’esplorazione  al proof of concept

Nella fase di esplorazione viene effettuata un’analisi dei trend e delle best practice e, tramite riunioni periodiche con il coinvolgimento delle diverse unità aziendali, vengono identificate le aree di potenziale maggiore interesse. Nella successiva fase di Focus and Seek il team di Innovazione utilizza le competenze e le conoscenze interne per selezionare le opportunità migliori. Insieme alle Business Unit/Aree di Governo vengono identificate le soluzioni che sembrano essere più rispondenti alle esigenze della Banca e e vengono sottoposte, durante la fase di Match, ad analisi costi/benefici, anche con la stesura di un Business Plan. Le Analisi possono determinare la decisione di avviare un Proof-of-Concept o un Pilota per testare le soluzioni ritenute migliori e valutarne funzionalità e opportunità concrete di business e funzionali.

«Conclusa la fase di Test, si valuta insieme ai Digital Business Partner e alle Business Unit/Aree di Governo l’eventuale strategia di adozione della soluzione e quindi la sua implementazione (fase cosiddetta “go/no go”)», conclude il manager.

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Filippo Frangi
Filippo Frangi

Ricercatore presso Osservatori Digital Innovation

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