Energia, Enel ed E.ON sperimentano la Blockchain per scambiarsi elettricità

La società italiana e quella tedesca hanno adottato il sistema peer to peer basato sulla fiducia e nato per i Bitcoin. Sono così riuscite a fare trading diretto, evitando il ricorso ad un intermediario centrale. Risultati: operazioni più veloci e costi di acquisto ridotti. Perché la “catena dei blocchi” non è solo Fintech

Pubblicato il 09 Ott 2017

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Enel è tra i pionieri in Italia nell’utilizzo della blockchain, la “catena dei blocchi” che consiste in un sistema peer-to-peer in grado di consentire lo scambio e la distribuzione sicura di qualsiasi genere di dati.

Blockchain: come la “catena dei blocchi” cambierà aziende e startup fintech

Questa settimana la società italiana di energia e E.ON, azienda europea del settore energetico con sede a Düsseldorf, in Germania,  hanno scambiato elettricità per la prima volta tramite una nuova piattaforma che utilizza la tecnologia blockchain.

La blockchain, tecnologia “al cuore” dei Bitcoin, permette alle controparti di effettuare direttamente e in pochi secondi operazioni che di solito richiedono un intermediario centrale. Grazie al trading diretto, che non richiede il coinvolgimento di terze parti, anche i costi di acquisto dell’energia elettrica diminuiscono. Una riduzione di cui in futuro potranno beneficiare i clienti.

Il trading di energia all’ingrosso decentralizzato è stato testato nel 2016 presso l’E.On Future Lab. Il sistema è basato su è una rete peer-to-peer sviluppata dalla società specializzata in IT Ponton. Nel maggio 2017, i partner hanno avviato il progetto Enerchain insieme ad altre società energetiche europee. L’obiettivo delle 33 società che hanno aderito è sviluppare un mercato europeo decentralizzato per il trading di energia. Questo primo contratto tra E.On e Enel è la pietra miliare da cui dovrebbe partire un’intensa collaborazione.

Enerchain, commenta Matthew Timms, Chief Digital Officer di E.On, “è un buon esempio di collaborazione aperta che attraversa l’intera industria. Tutti noi crediamo nell’enorme potenziale della tecnologia Blockchain nel nuovo mondo dell’energia, soprattutto a beneficio dei nostri clienti”.

La Blockchain, per ora, è principalmente utilizzata nel Fintech, la tecnologia applicata alla finanza: peraltro questo è l’ambito nel quale è nata, nel 2009, quando un anonimo inventore, noto con lo pseudonimo di Satoshi Nakamoto, sviluppò una tecnologia che, invece di fare uso di un ente centrale, utilizzava un database distribuito tra i nodi della rete per tenere traccia delle transazioni monetarie, dando vita alla criptomoneta chiamata Bitcoin. La funzione principale della Blockchain è tracciare dati, persone, oggetti, tutto. Già dal prossimo anno, il cliente di una banca potrà spostarsi, anche all’estero, e aprire il conto in pochi secondi, perché non deve essere identificato di nuovo.

A luglio Pechino ha annunciato che comincerà a utilizzare la “catena dei blocchi” per la riscossione dei tributi e l’emissione di fatture elettroniche, primo test in assoluto di questo tipo a livello mondiale.

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Tuttavia la blockchain non riguarda solo il fintech. Già oggi si configura come la prossima rivoluzione negli ambiti più diversi, dalla supply chain, alle filiere dell’agrifood, dalla ricerca medica all’anticontraffazione fino alla moda. E, come si vede dalla collaborazione Tra E.ON e Enel, anche nel settore dell’energia.

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