Incentivi
#startupNOtax, basterebbe una “copertina” di 11milioni
L’emendamento per ridurre la tassa sul rendimento finanziario delle startup, presentato dopo una campagna di EconomyUp, non costerebbe molto, a partire dal 2018. Ma potrebbe dare un grande impulso agli investimenti. Ecco qualche conto
di Pierluigi Paracchi
Pubblicato il 28 Mag 2014

L’emendamento, presentato dopo una campagna di EconomyUp, per la riduzione della tassa sul capital gain dal 26% al 12,5% per le Start Up Innovative è ora al Senato. Ultimo miglio, appunto. C’è un asse tra Ministero Sanità, Università e Ricerca e Sviluppo Economico. Ma manca un mattoncino del lego, il Ministero Economia. Chi ha la borsa, anche se un po’ bucata, comanda eccome.
Il tema ora è la copertura finanziaria della riduzione; ogni emendamento taglia-entrate deve trovare la sua copertura. Così non si crea debito. [Eppure siamo a oltre 2.000 Miliardi € di buco. Oltretutto in salita. Ma è altro tema che non ho ambizione di affrontare.]
Proviamo a fare due conti:
· grazie alla nuova normativa e anche agli incentivi fiscali (95mila € di detrazione immediata Irpef ogni 500 mila € investiti, per anno), sono già nate oltre 2.000 Start Up Innovative;
· possiamo stimare che si arrivi a 3-4000 Start Up a fine 2014; per arrivare fino 15 mila in 4 anni, in accelerazione;
· il combinato disposto di: i) incentivi fiscali all’investimento; e ii) abbassamento della tassazione alla vendita (il capital gain al 12,5% invece che al 26%), potrebbe portare circa 1,5 Miliardi € di investimenti in 4 anni: 100 mila € medi a Start Up (media del “pollo”);
· il 5% delle Start Up potrebbero arrivare ad una valorizzazione, vendita o exit, dopo circa 4 anni dall’avvio (tempo medio di permanenza di imprese in portafoglio di fondi di Venture Capital top tier). Nel 2018 verrebbero valorizzate circa 150 imprese (5% x 3.000 Start Up); altre 750 tra il 2019 e il 2021;
· le imprese che saranno poi vendute, possiamo presupporre, avranno attirato mediamente cinque volte i capitali delle altre Start Up: 500 mila € vs 100 mila €;
· il rendimento di questo 5% potrebbe assomigliare ad un IRR (ritorno sugli investimenti) di un fondo di Venture Capital di medio successo: 20% all’anno.
· i 75 Milioni € aggregati (500 mila € x 150 imprese) investiti nel 2014 nelle imprese poi valorizzate, diventerebbero circa 155 Milioni € nel 2018 [(1+20%)^4anni x 75 Milioni €);
· con la legge sanguisuga che entrerebbe in vigore dal 1 luglio, nel 2018, gli investitori privati che venderebbero pagherebbero 20,8M€ di tasse sul capital gain [(155 Milioni € – 75 Milioni €) x 26%)];
· se passasse l’emendamento #startupNotax, pagherebbero circa 10 Milioni €;
· lo Stato famelico si priverebbe di soli 10,8 Milioni € di extra tasse.
Insomma, per ridurre la tassazione sul capital gain dal 26% al 12,5% per le Start Up Innovative, si dovrebbe pensare ad una copertura: a) solo dall’anno 2018 (prime possibili exit); e b) per un valore pari a circa 11 Milioni €. A regime, dal 2019 in poi per ogni anno, farei fatica a pensare a più di 15 Milioni € all’anno. Tale importo sarebbe poi più che compensato dalle tasse pagate dalle circa 15 mila nuove imprese. Se queste pagassero, sempre in media, poco più di 1.000€ di Ires+Irap all’anno, pantalone ci finirebbe per guadagnare ancora. E la copertura diventerebbe addirittura un extra gettito.
Lo sforzo di trovare un’eventuale copertura, o meglio una “copertina”, di questo ammontare è poca cosa a fronte di migliaia di nuove imprese innovative (brevetti + laureati + ricerca&sviluppo) e 1,5 Miliardi € di investimenti. Scaviamo tra le pieghe dello s-bilancio.
Le mie sono modeste approssimazioni. La competitività del Paese, invece, non deve avere nulla di modesto.
* Pierluigi Paracchi è Ceo di Medixea Capital @pigiparacchi