Manifesto

INTERNAZIONALIZZAZIONE

Il mondo è il nuovo mercato, non solo per le industrie digitali. Per esserci non basta l’export. Serve la capacità di “leggere” domande e culture diverse. Ma anche un modello organizzativo che coniughi qualità del prodotto e attenzione alle richieste dei diversi mercati. Una chiave fondamentale per poter essere davvero internazionali.

Pubblicato il 25 Nov 2013

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Remo Pedon, amministratore delegato del Gruppo Pedon

Per i prossimi due anni prevediamo una crescita tra il 20 e il 30%. Possiamo farlo grazie soprattutto allo sviluppo in nuovi mercati come il Medio Oriente, l’India, l’Iran e il Pakistan. Per seguire questo fronte abbiamo aperto un ufficio a Dubai. L’internazionalizzazione per noi è cominciata da tempo, è una necessità e un’opportunità ma non significa certo delocalizzare.

Molvena resta il quartier generale, il cuore e la mente della nostra azienda. Ovunque noi apriamo all’estero, allo stesso tempo aumentiamo l’occupazione in Italia. Basti pensare che nel 1999 i ricavi erano 8 milioni di Euro con 23 collaboratori e quest’anno chiuderemo verso i 90 milioni con 600 dipendenti, solo negli ultimi 18 mesi abbiamo assunto per la sede italiana circa 40 persone.

Crescere all’estero senza restringere le radici è possibile grazie a un preciso modello industriale: controllo diretto delle filiere di approvvigionamento italiane ed estere, ricerca e sviluppo di nuovi prodotti, flessibilità produttiva e di packaging, certificazioni di qualità e approccio etico. Un modello basato su due società (Acos e Pedon) che sinergicamente operano per garantire la qualità del prodotto e l’attenzione alle richieste dei diversi mercati. Una chiave fondamentale per poter essere davvero internazionali.

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