Fila, anche per fare le matite serve il digitale
Si può fare impresa con un prodotto fisico, ma non di certo senza Internet. L’imprenditore-business angel commenta l’intervista a EconomyUp dell’amministratore delegato dell’azienda. Che aveva detto: «Non puntare sul digitale è stata una scelta precisa»
di Marco Bicocchi Pichi
09 Dic 2014

FILA, un’impresa Italiana di successo che ha puntato su di un prodotto fisico con ragione, perchè non tutto è meglio digitale, la manualità non è solo quella del touch-screen.
Ma c’è un ma. Perché contrapporre il prodotto “analogico” a quello “digitale” e non parlare del ruolo del digitale nei processi? Non credo a un’impresa moderna che non inserisce il digitale nei suoi processi di sviluppo, produzione, distribuzione, comunicazione e post-vendita oltre che naturalmente di finanza e controllo. Titolo ad effetto, semplificazione per l’articolo, o davvero questo è tutto il pensiero dell’imprenditore?
Attenzione alla contrapposizione tra digitale e non-digitale: dopo la bolla finanziaria del 2000 l’Italia ha perso produttività e competitività perchè ha voltato le spalle ad Internet nei processi produttivi.
Vorrei vedere una seconda puntata in cui si parla di come Internet e le tecnologie digitali lavorano al servizio di un’impresa del Made in Italy che fa prodotti fisici come le matite colorate ed i colori per gli artisti.
Se il messaggio è non serve un prodotto digitale per avere una impresa che viaggia al tempo di Internet bene, ma se è non serve Internet per essere di successo nel 2014 allora non sono d’accordo (e chi pensa diverso presto avrà brutte sorprese perchè brand e tecnologia di prodotto non basteranno).