IL REPORT

Big Tech e automotive: su cosa puntano Google, Microsoft, Apple, Amazon

Le grandi aziende tecnologiche stanno sfruttando le loro competenze evolute nello sviluppo di software, intelligenza artificiale e cloud computing per rimodellare il futuro dell’industria dell’auto e della mobilità. Ecco tecnologie, strategie e investimenti di Google, Amazon, Microsoft e Apple secondo CB Insights

Pubblicato il 31 Gen 2023

Big tech e automotive

Le grandi aziende tecnologiche (Big Tech) si contendono un ruolo da protagoniste nell’industria dell’automotive. Ora che l’auto è a tutti gli effetti un dispositivo connesso, Google, Apple, Amazon e Microsoft vogliono mettere la loro firma su veicoli dove il software, l’intelligenza artificiale e la user experience sono elementi importanti quanto la carrozzeria e il motore. Anche nella transizione green le Big Tech allargano il loro spazio, cercando un posizionamento nella catena del valore dell’elettrificazione.

La guida autonoma resta il settore dove le Big Tech sono più impegnate, con Waymo, spin-off di Google, e Project Titan di Apple in testa. Ma anche l’offerta di piattaforme cloud dedicate è un potente collegamento tra l’industria automotive e le Big Tech che vede Amazon e Microsoft in vetta. Ecco soluzioni e strategie delle Big Tech come emersi dallo studio di CB Insights “The big tech in auto & mobility report”.

Big Tech e automotive: investimenti e trend

Big tech e automotive: i deal

Dal 2017 Google è la numero uno tra le Big Tech in fatto di investimenti nel settore auto e mobilità (15) mentre Amazon è leader nelle acquisizioni (4). Le grandi aziende tecnologiche hanno aumentato i loro investimenti in auto e mobilità nel 2022 con 11 accordi totali, rispetto ai 6 nel 2021 e ai 3 nel 2020. I loro sforzi si concentrano sulla tecnologia dei veicoli connessi e autonomi perché qui vedono le maggiori opportunità.

Big tech e automotive: gli investimenti

Google, Amazon, Microsoft e Apple hanno acquisito o investito collettivamente in 13 società nella tecnologia di guida autonoma e 4 società nella tecnologia dei veicoli connessi dal 2017 alla metà del 2022, il che rappresenta oltre il 40% di tutta la loro attività di investimento nel settore automobilistico.

Il tech funding complessivo per la guida autonoma (gli investimenti fatti da tutte le aziende tecnologiche) è stato di 15,4 miliardi di dollari nel 2021, per 212 deal, quasi il doppio rispetto al 2020 (8,1 miliardi,119 deal).

I maggiori investimenti delle Big tech si rivolgono alle auto elettriche e autonome. In cima c’è Rivian (veicoli elettrici), in cui ha investito tra gli altri Amazon e che ha raccolto in complesso (secondo i dati pubblici) 11,2 miliardi di dollari. Waymo (guida autonoma) ne ha raccolti in tutto 5,7 miliardi con Alphabet ovviamente tra i maggiori investitori. Ci sono quindi Nuro (2,1 miliardi di total funding e Google Ventures tra i maggiori investitori, sviluppa sistemi per delivery driverless) e Aurora (1,1 miliardi total funding, Amazon tra i maggiori investitori; sviluppa hardware e software per auto automome).

Big tech e automotive: le strategie

La spinta a investire in questo settore è data dalla digitalizzazione dell’industria dell’auto, dalla corsa alla commercializzazione di veicoli autonomi e dalla pressione a elettrificare i veicoli. Mentre Google, Amazon e Microsoft si concentrano sulle partnership con i produttori di automobili per implementare la loro tecnologia, Apple sta cercando di possedere l’intera catena del valore.

Big tech e automotive: il valore di mercato

Il mercato dell’elettronica e del software per auto crescerà da 2,7 miliardi di dollari nel 2020 a 3 miliardi nel 2025 e 3,8 miliardi nel 2030. Il tasso di crescita composito 2020-2030 è del 15% per il segmento dei power electronics (come le batterie), del 10% per i servizi di integrazione, verifica e validazione, del 9% per il software (come sistema operativo e middleware) e dell’8% per i sensori.

Google: regina della guida autonoma e delle mappe

La sussidiaria di Google per la guida autonoma, Waymo, lanciata nel 2009, è stata la prima società tecnologica a entrare nel mondo dello sviluppo di veicoli autonomi e a implementare una flotta commerciale di auto senza pilota. Questo le dà il vantaggio di avere anni di test, e quindi di apprendimento, per i suoi sistemi di intelligenza artificiale. Waymo ha percorso con i suoi veicoli senza pilota ben 20 miliardi di miglia sperimentando le situazioni di guida in simulazione e sulle strade pubbliche. Waymo addestra le sue reti neurali utilizzando unità di elaborazione tensoriale (TPU) dalla piattaforma software open source di Google, TensorFlow, e sviluppa il proprio software e i sensori.

La guida autonoma resta uno dei settori di sviluppo prioritari per Google. Waymo offre Waymo Driver, una soluzione di guida autonoma completa proposta ai costruttori attraverso partnership. Tra i clienti ci sono il gruppo cinese Geely, Jaguar e Nissan.

Google ha anche capacità di cloud computing e mapping che interessano tutto il settore automobilistico, dai costruttori che vogliono migliorare la connettività dei veicoli con la suite Android Auto ai player della mobilità condivisa.

Secondariamente Waymo sta espandendo il suo portafoglio verso le applicazioni logistiche, per portare la tecnologia ai furgoni e ai camion driverless.

Amazon: cloud, Alexa e consegne a impatto zero

L’interesse di Amazon per il settore automotive si concentra su tre specifiche aree. L’azienda sta cercando di diffondere nelle auto la suo assistente digitale Alexa. Offre, inoltre, Echo Auto, un dispositivo aftermarket per il controllo vocale che è compatibile con qualunque smartphone e può essere installato su qualunque veicolo. Nel 2021 Amazon ha lanciato Alexa Custom Assistant, che permette alle case automobilistiche di costruirsi degli assistenti digitali vocali personalizzati usando la tecnologia di Alexa.

Secondo campo di azione di Amazon è quello del cloud computing, dove è un player dominante con Aws. Amazon cerca di utilizzare le sue capacità cloud per accelerare la trasformazione digitale dell’industria automobilistica con una piattaforma dedicata allo sviluppo della tecnologia per la mobilità autonoma. TuSimple, Lyft, Toyota e WeRide sono tra i clienti. Tra i servizi Aws per il settore ci sono anche intelligenza artificiale e machine learning, IoT, high performance computing (HPC) e data lakes. Volvo, Honda e Bmw sono clienti di questi servizi.

Infine, come colosso dell’e-commerce, Amazon sta creando un ecosistema di partner della logistica che siano votati all’elettrificazione dei veicoli per consegne sostenibili. I suoi investimenti nel settore includono società di autotrasporto a lungo raggio come Plus e Aurora. Amazon sta anche lavorando alla consegna autonoma dell’ultimo miglio attraverso i suoi progetti di veicoli autonomi Prime Air e Scout.

Nel 2020, Amazon ha lanciato il suo Climate Pledge Fund da 2 miliardi di dollari per investire in aziende che possono contribuire a facilitare la transizione verso la neutralità delle emissioni di carbonio entro il 2040. In questo ambito Amazon lavora a stretto contatto con la startup di veicoli elettrici Rivian, con cui ha sviluppato un veicolo elettrico per le consegne appositamente costruito con funzionalità Alexa e funzioni di sicurezza avanzate. Amazon ha ordinato 100.000 veicoli, che dovrebbero essere consegnati entro il 2030.

Microsoft: servizi software e taxi volanti

Le iniziative di Microsoft sono incentrate sulla connettività, dove l’azienda capitalizza la sua esperienza nel software, nel cloud e nell’edge computing.

Attraverso la Microsoft Connected Vehicle Platform, una funzionalità del cloud Azure, Microsoft offre alle case automobilistiche gli strumenti software per l’auto connessa nonché la grande quantità di dati necessari per sviluppare le soluzioni di assistenza e automazione avanzata.

Microsoft è anche alla ricerca di modi per modellare l’esperienza all’interno del veicolo per i conducenti tramite i visori di realtà aumentata (AR) HoloLens. Insieme a Volkswagen, primo costruttore a utilizzare la sua tecnologia AR, Microsoft ha migliorato HoloLens in modo che possa essere utilizzato su una piattaforma mobile (le versioni precedenti perdevano il tracciamento del sensore quando venivano utilizzate nei veicoli in movimento). HoloLens può essere utilizzato per proiettare informazioni sulla navigazione e sul traffico davanti ai veicoli, addestrare i conducenti a gestire condizioni stradali difficili e per offrire una nuova esperienza utente nei veicoli autonomi. La piattaforma mobile di HoloLens è attualmente utilizzata su navi di grandi dimensioni, ma Microsoft intende portarla sui veicoli passeggeri e commerciali.

Nella corsa alla commercializzazione di veicoli autonomi Microsoft si propone come fornitore di software (in particolare lo stack Azure AI) e collabora con colossi del settore automobilistico come GM e la sua sussidiaria a guida autonoma Cruise.

Ancora, attraverso la sua piattaforma Microsoft for Startups Founders Hub, Microsoft offre alle startup della guida autonoma supporto tecnico e accesso scontato al servizio cloud. L’hub fornisce al colosso tecnologico un pool di potenziali partner.

Puntando sulle collaborazioni piuttosto che sulle acquisizioni Microsoft è più protetta dalla volatilità tipica di un settore emergente e dalla rapida evoluzione tecnologica. Tra i suoi partner del driverless ci sono Wayve e Deeproute.ai.

Infine, Microsoft sta utilizzando la sua esperienza nell’intelligenza artificiale per aiutare ad addestrare droni autonomi e taxi volanti attraverso Project AirSim. Microsoft ha anche investito in diverse società nel settore della mobilità aerea, tra cui Airtonomy e Airobotics. Nel maggio 2022 ha annunciato una partnership con il produttore di veicoli per la mobilità aerea urbana (UAM) Volocopter per sviluppare un sistema cloud per l’aerospazio in Azure. Il sistema affronterà i nascenti requisiti di cloud computing per i velivoli elettrici a decollo e atterraggio verticale (eVTOL).

Apple: da Project Titan alle batterie monocella

Apple è nota per il misterioso Project Titan, che ha l’ambizione di costruire un’auto elettrica a guida autonoma da zero. Quest’auto non è mai arrivata, ma la Mela continua a mettere a segno assunzioni strategiche per far avanzare i suoi progetti nel driverless. Dal lancio di Project Titan nel 2014 Apple ha attratto nel suo team manager di aziende come Tesla, Mercedes-Benz, Porsche, Ford, Panasonic e Johnson Controls, tutti con grande esperienza nell’automotive e nelle batterie.

Apple non ha ancora fatto un annuncio formale riguardo alle sue ambizioni automobilistiche. L’azienda ha testato una flotta di auto a guida autonoma in California per diversi anni e ha acquisito lo sviluppatore di tecnologia per la guida autonoma Drive.ai nel giugno 2019, ma la startup ha poi chiuso. I costruttori Hyundai, Kia Corporation e Nissan, insieme alla startup americana di veicoli elettrici Canoo, sono state tutte in qualche misura coinvolte nel Project Titan, ma Cupertino non ha ancora un partner per la produzione del veicolo.

Apple è comunque da anni nel settore con CarPlay, la piattaforma concorrente di Android Auto di Google, che si integra con il sistema di infotainment di un veicolo. Apple sta ora arricchendo le funzionalità di CarPlay per avere maggior controllo del software dell’auto: per esempio, sta espandendo la sua interfaccia per includere i controlli del veicolo, come l’aria condizionata, andando oltre l’info-intrattenimento.

La nuova versione di CarPlay del 2022 consente ad Apple di raccogliere dati di alto livello su come le persone utilizzano i propri veicoli. Con Apple Maps l’azienda può ottenere informazioni sul traffico e sui percorsi più utilizzati durante le diverse ore del giorno.

L’azienda può anche monitorare quali app CarPlay vengono scaricate di più. Questi dati forniscono preziose informazioni che Apple può utilizzare per sviluppare l’infotainment per il suo veicolo autonomo.

C’è un altro settore importante in cui si muove Apple: la tecnologia delle batterie e le competenze software per competere nel mondo delle auto elettriche. Apple è ben posizionata per lo sviluppo di batterie per veicoli elettrici, visti i suoi sforzi per migliorare le batterie negli altri suoi prodotti, come i computer Mac e l’iPhone. Secondo CB Insights la società sta studiando il design di una batteria “monocella” che libera spazio nel pacco batteria eliminando i moduli che contengono i materiali della batteria, aumentando notevolmente l’autonomia del veicolo.

In qualunque direzione tenderanno gli sforzi delle Big Tech, è certo che il ruolo dei colossi tecnologici nell’industria dell’auto e della mobilità sarà sempre più rilevante. Google, Amazon, Microsoft e Apple vogliono il posto di guida in veicoli sempre più costruiti sul software, con forti componenti di automazione e intelligenza, e in cui la Customer experience e l’elettrificazione sono i pilastri dell’offerta sul mercato.

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Patrizia Licata
Patrizia Licata

Giornalista professionista freelance. Laureata in Lettere, specializzata sui temi dell'hitech e della digital economy, dell'energia e dell'automotive. Scrivo dal 2007 anche per CorCom, parte del gruppo Digital360

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