L'INTERVISTA

Venture Capital, LVenture lancia un nuovo fondo da 50milioni (che partirà nel 2018)

«Investirà per due terzi in startup del nostro portfolio, e per la restante parte in qualsiasi altra startup», dice a EconomyUp il Ceo Luigi Capello, che spiega come funzionerà il nuovo veicolo finanziario e anticipa: «A fine 2017 apriremo a Milano un acceleratore lifestyle per startup europee»

Pubblicato il 12 Lug 2017

Luigi Capello

Un nuovo fondo di venture capital da 50 milioni di euro è pronto a partire nel 2018. A lanciarlo sarà LVenture Group, la holding di partecipazioni quotata sul MTA di Borsa Italiana che investe in startup digitali. Lo ha annunciato il CEO della società Luigi Capello durante l’investor day che si è tenuto a Milano, martedì 11 luglio. L’incontro, che ha visto coinvolti investitori e imprenditori della scena milanese, è stata l’occasione per presentare le attività e i risultati fin qui conseguiti da LVenture Group, ma anche un’opportunità di visibilità per alcune startup del portfolio.

«È un momento per condividere con gli investitori il percorso che stiamo facendo – spiega l’amministratore delegato del Gruppo. Siamo una società giovane con parecchie novità e ogni tanto ci piace raccontarle. A Milano veniamo spesso perché c’è attenzione agli investimenti e ci sono famiglie che potrebbero supportarci». Tra l’altro LVenture Group aprirà entro il prossimo fine settembre la sede milanese di Luiss Enlabs, l’acceleratore per startup innovative – nato dalla joint venture tra LVenture e l’università LUISS – che opera già a Roma dal 2013. E tra le altre iniziative in programma a Milano, ci sarebbe anche la prossima realizzazione di un acceleratore lifestyle rivolto a startup europee. Intanto l’obiettivo del gruppo è quello di fare importanti exit e raggiungere il breakeven entro 24 mesi. Ne abbiamo parlato con Luigi Capello, CEO di LVenture Group.

Luigi Capello CEO di LVenture Group

La notizia della nascita di un nuovo fondo di venture capital è sempre una cosa positiva per l’ecosistema. Di cosa si tratta?
Si tratta di un fondo da 50 milioni che partirà l’1 gennaio 2018. Investirà per due terzi in startup del nostro portfolio, e per la restante parte in qualsiasi altra startup. Una formula che abbiamo fortemente voluto anche per permettere agli investitori di fare un confronto tra le nostre startup e il resto. E magari decidere su quali orientare i capitali.

Sarà LVenture Group a gestire il fondo?
Non proprio. Sarà un team separato da LVenture a gestirlo, così si evitano conflitti di interesse.

A proposito di investimenti, secondo alcune stime sembra che nel primo semestre del 2017, per la prima volta dopo tanto tempo, i finanziamenti in startup italiane siano in calo. Cosa sta succedendo?
Le statistiche, se fatte bene, sono chiare. Non metto in discussione questi numeri e ipotizzo che siano dati reali. Tuttavia mi auguro si tratti di una flessione semestrale, e che a fine anno questo dato possa essere ribaltato. Gli interessi nei confronti del venture capital stanno crescendo, ma c’è bisogno di tempo affinché si vedano i risultati. Sarebbe un brutto segnale se quest’anno chiudessimo con un dato inferiore rispetto a quello dell’anno scorso. Anche perché non basta rimanere stabili, anzi bisogna crescere il doppio. È vero che molti fondi sono alla fine del loro ciclo, ma è altrettanto vero che ne stanno nascendo altri. Resta da capire se questi nuovi avranno impatto già da quest’anno o dall’anno prossimo. In ogni caso sono ottimista per il futuro.

Intanto in Europa corrono…
Su questo punto sono state fatte delle previsioni di recupero da parte del Governo, l’obiettivo è quello di arrivare a un miliardo di investimenti in tre anni. In ogni caso, per recuperare il gap con l’Europa prima di tutto bisogna agevolare, anche da un punto di vista culturale, i fondi pensione e le casse di previdenza. Sono loro che rappresentano i fondi strutturali per investimenti in venture capital a lungo termine.

Intervento pubblico sempre maggiore quindi?
Alt, bisogna fare attenzione quando si parla di intervento pubblico. Penso che la soluzione ottimale sia una crescita sempre maggiore del finanziamento privato, supportato e accompagnato poi dall’intervento pubblico. Se è vero che il venture capital crea nuova impresa e di conseguenza occupazione, c’è necessità di un supporto. Che non deve essere a pioggia ma estremamente mirato.

Tornando a LVenture, qual è il bilancio dell’ultimo anno?
Siamo molto soddisfatti dei risultati fin qui ottenuti. Nel 2016 abbiamo raggiunto quota 40 startup in portfolio ed effettuato 2,3 milioni di investimenti. Mentre i ricavi si sono attestati a 1,7 milioni. Per quest’anno ci auguriamo di superare i 2 milioni di milioni di revenue. Come già detto stiamo lavorando alla creazione di un nuovo fondo di venture capital, mentre già dalla fine di quest’anno potrebbe partire un’altra attività interessante qui a Milano.

Quale?
Apriremo un acceleratore lifestyle principalmente dedicato alle startup straniere che vogliono venire qui a fare impresa in questo settore, la call per candidarsi sul nostro sito si chiuderà il 25 settembre. Pensiamo che Milano sia la città giusta per avviare un’attività di questo tipo, sia per la tradizione culturale della città, sempre molto attenta a questo settore, ma anche per la sua maggiore vicinanza all’Europa.

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